Una rivincita cercata per mesi, un esordio arrivato a sorpresa dopo la corsa per essere a disposizione. Da una parte Alessio Cragno e dall’altra Joao Pedro, percorso diverso ma uguale destino per i due “alfieri” azzurri del Cagliari di Mazzarri, protagonisti a loro modo nella sfortunata avventura dell’Italia di Roberto Mancini nei playoff per il Qatar 2022.
Addio Qatar
Secondo minuto di recupero, l’ex Palermo Trajkovski calcia dai 25 metri e porta in vantaggio la Macedonia del Nord contro l’Italia. La semifinale dei playoff per staccare il biglietto con scritto Qatar 2022 finisce con la sconfitta degli azzurri. Niente sfida contro il Portogallo per un posto ai Mondiali, la corsa finisce ancora prima di iniziare. E sul treno verso la Coppa del Mondo non saliranno nemmeno Cragno e Joao Pedro, il primo dopo aver riconquistato il posto tra i tre portieri di Roberto Mancini e il secondo dopo il peggior esordio possibile. Non per la prestazione, ma per il risultato finale.
Esordio amaro
Andy Warhol sosteneva che nel futuro ognuno sarebbe stato famoso nel mondo per 15 minuti. Joao Pedro non è riuscito ad avere il suo quarto d’ora di celebrità, ma solo pochi attimi che non sono serviti per risollevare la nazionale azzurra. Il tiro-cross di Florenzi, una deviazione a pochi metri dalla porta, il pallone del possibile pareggio che esce di poco alla sinistra del portiere macedone. Il fischio finale chiude il cameo del capitano del Cagliari e, probabilmente, anche il suo futuro nell’Italia. L’amichevole con la Turchia di martedì 29 marzo potrebbe così essere l’ultima occasione di vestire l’azzurro per il numero dieci rossoblù. A trent’anni è infatti difficile pensare che Joao Pedro possa far parte del futuro dell’Italia, con o senza Roberto Mancini in panchina. Tanto rumore per nulla, tanto lavoro sia sul campo sia burocratico per poter essere della partita svanito dopo il gol di Trajkovski e la conseguente eliminazione. Una toccata e fuga che lo ha reso il simbolo involontario della disfatta, l’attaccante chiamato al capezzale di un reparto povero di alternative e comunque incapace – non per sue colpe – di incidere.
Altra amarezza
La delusione per l’Europeo sfiorato e poi visto da casa. Alessio Cragno ha passato mesi di difficoltà dopo la mancata convocazione per la competizione continentale, poi vinta dall’Italia di Mancini ai danni dell’Inghilterra. Un duro colpo che ha visto il portiere di Fiesole pagare dazio nella prima parte della stagione in corso, fino alla ripresa passo dopo passo, parata dopo parata e al posto tra i 23 azzurri riconquistato con merito. L’obiettivo, mai nascosto, era poter finalmente far parte del gruppo della nazionale al Mondiale in Qatar, suggellare un sogno e vincere la propria battaglia. Invece il gol di Trajkovski ha messo fine alle speranze e anche questa volta Cragno dovrà aspettare. Due presenze con la maglia azzurra, entrambe in amichevole, tante panchine e ora l’obiettivo che si sposta nuovamente di altri due anni, Europeo 2024, con la speranza di poter finalmente far parte dell’Italia in una grande competizione.
Svanita l’opportunità Qatar, ora per Joao Pedro e Cragno non resta che concentrarsi al 100% sul traguardo da raggiungere con il Cagliari. Superare la delusione attraverso le prestazioni in rossoblù e una salvezza da costruire anche – se non soprattutto – grazie ai due azzurri agli ordini di Mazzarri. La nazionale è quasi il passato per il brasiliano, un futuro lontano per il portiere di Fiesole. Il presente si chiama Cagliari, il riscatto passa già dalla gara di Udine alla ripresa del campionato.
Matteo Zizola