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Cagliari, le fatiche di Marin: la sfida di Mazzarri per un centrocampo da salvezza

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onnipreṡènte agg. [dal lat. mediev. (della scolastica) omnipraesens -entis, comp. di omni- «onni-» e praesens «presente»]. – Che è presente in ogni luogo, detto della divinità. Per estens., e per lo più scherz., di persona: è un sorvegliante o.; dovunque vado, t’incontro: sei proprio onnipresente!

La seconda stagione di Razvan Marin in Sardegna con la maglia del Cagliari sta assumendo sempre più il profilo di un canto epico dalle mille imprese da superare prima di guadagnarsi lo status di semi-dio. Gioie e dolori, sconfitte e vittorie per il centrocampista rumeno che in un anno dalle mille difficoltà per la mediana rossoblù spesso è stato l’uomo solo al centro di mille battaglie, il conquistatore delle due fasi di gioco da spremere e da sacrificare sull’altare dell’equilibrio. Tanti, forse troppi, compiti tattici per l’ex Ajax che riesce a dare qualità e quantità all’azione dei sardi ma che, come dimostrato contro l’Empoli, a volte rischiano di mandare in tilt le giocate del talentuoso classe ‘96. 

Di lotta e di governo

L’errore a pochi passi dall’area di rigore avversaria che nel primo tempo del Castellani ha dato il via alla ripartenza di Bajrami e al gol di Pinamonti contro l’Empoli sono solo la punta dell’iceberg di un momento complesso per Razvan Marin. Non tanto per le prestazioni, perché al di là di qualche alto e basso il figlio di Petre, bandiera della Steaua, sembra davvero uno dei perni senza il quale il Cagliari difficilmente potrebbe girare a dovere sia in fase di non possesso che in quella di possesso, ma più che altro per condizione atletica e per dei passaggi a vuoto durante i 90’. In Toscana nell’ultimo turno di Serie A contro i ragazzi di Andreazzoli per Marin è arrivata la prima sostituzione dopo 5 turni giocati tutti di fila senza mai rifiatare. In generale ha saltato una sola gara in questo campionato, la trasferta della diciannovesima giornata a Torino contro la Juventus per squalifica. Tra i calciatori di movimento del gruppo di Mazzarri è il secondo più utilizzato con 2.135 minuti totali in stagione. Più di lui solo Joao Pedro con 2.277 minuti. 

Numeri

L’importanza di Marin in costruzione e in fase di attivazione delle transizioni rapide tanto care a Mazzarri la sottolineano i numeri del suo campionato. Fin qui Raz, che da qualche giorno è anche diventato papà per la prima volta insieme alla compagna Crina, ha effettuato 43 passaggi chiave dall’inizio della Serie A. Nella massima serie italiana meglio di lui fanno solo Hakan Calhanoglu (45) e Antonio Candreva (55). Una qualità palla al piede evidenziata anche nell’ultima sfortunata uscita al Castellani dove su 34 passaggi ha sbagliato solo 3 palloni. Uno però è stato decisivo in favore degli avversari. Cervello ma anche polmone di questo Cagliari Marin, tanto che con 10.817 chilometri percorsi in media a partita è il quattordicesimo giocatore a correre di più in tutto il campionato, primo tra i rossoblù. Il “maratoneta” di questa particolare lista è Marcelo Brozovic dell’Inter con 11.708 chilometri di media a gara. Non solo costruzione ma anche distruzione, come confermano le 7 palle recuperate al Castellani, i 7 duelli fatti e i 2 falli commessi. La sua posizione media in campo secondo il report Opta nel corso della stagione è esattamente nel cerchio di centrocampo. Il faro di questo Cagliari che prova a trovare una nuova anima salvezza in questo 2022. Ora la sfida di Mazzarri sarà quella, magari con qualche recupero come i possibili futuri rientri di Strootman e Nandez, di creare solidità attorno al suo motorino rumeno per prendere solo il meglio dall’ex Ajax e ridurre al minimo gli errori del suo Cagliari in ripartenza rapida o in fase di ripiegamento su attacco avversario.

Roberto Pinna

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