Vincere aiuta a vincere, ma non solo, perché vincere aiuta anche la valorizzazione della rosa. Il Cagliari, come tutte le società di Serie A, deve fronteggiare un deprezzamento dei suoi giocatori come conseguenza della crisi causata dal Covid, la lontananza dai tre punti che ha portato al cambio in panchina da Maran a Zenga aveva messo il dito nella piaga: dopo la convincente gara contro il Torino e i sei punti in due partite tra Spal e granata, Giulini può iniziare a rivedere la luce. Con un gioco convincente, con le vittorie e con una posizione di classifica che migliora di pari passo anche le valutazioni dei gioielli rossoblù possono tornare a crescere: logica conseguenza, il patrimonio societario dipende soprattutto dai risultati, le scelte di Zenga improntate verso il lancio di alcuni giovani non possono che aiutare ulteriormente.
Il Ninja al centro del progetto
Tutto ruoterà attorno a Radja Nainggolan: il futuro del Cagliari, oltre che dalla scelta del prossimo allenatore – con Zenga che vuole meritarsi la conferma – passa senza dubbio dal futuro del Ninja. La volontà del giocatore è chiara, la permanenza in Sardegna il suo desiderio dichiarato apertamente, la palla passata a Giulini chiamato a fare uno sforzo per trattenere a Cagliari il leader indiscusso della rosa. Lasciando da parte il discorso da intavolare con l’Inter, proprietaria del cartellino, l’ingaggio da 4,5 milioni di euro appare l’ostacolo più arduo da superare: non è difficile pensare che Nainggolan per primo sia disponibile a un ritocco al ribasso, magari a fronte di un accordo pluriennale di lunga durata, ma il presidente rossoblù dovrà comunque investire – e tanto – per raggiungere cifre che possano rispecchiare il valore del Ninja.
I gioielli in vetrina
Il Cagliari nello scorso mercato estivo è stato capace di portare in Sardegna alcuni giocatori che possono rappresentare la chiave di volta per i futuri investimenti, ai quali vanno aggiunti quegli elementi che hanno fatto il salto di qualità atteso da tempo. Gioielli da mettere in vetrina in vista dell’estate, oggetti del desiderio di diverse pretendenti che con una squadra che gira non potrebbero certo cercare di tirare sul prezzo: da Cragno a Joao Pedro, da Simeone a Rog passando per l’inevitabile Nández Giulini ha in mano un patrimonio di valore assoluto. Che possano tutti assieme lasciare la Sardegna appare impossibile, per quanto di impossibile nel calciomercato ci sia davvero poco, ma che alcuni di loro possano diventare la base economica sulla quale costruire il futuro rientrerebbe nella logica, come detto dal diesse Carli qualche settimana fa a TMW: partendo dall’esempio di Joao Pedro, sì legato alla maglia rossoblù, ma i cui numeri hanno attirato diversi club in Italia e all’estero, dal Marsiglia all’opzione tedesca, fino alla Serie A con Roma, Torino e infine la Fiorentina come riportato oggi dal quotidiano La Nazione.
Simeone, senza considerare i gossip spagnoli – Real e Atletico Madrid – che hanno il sapore più del fantacalcio che di possibilità concrete, ha chiamato a sé l’interesse dello Zenit, senza dimenticare quell’Inter che fonti vicine all’ambiente nerazzurro dicono aver buttato un occhio sul Cholito. Cragno è da sempre il tesoretto della gestione Giulini, prima e dopo quello che ha rappresentato Barella: un portiere che, appena si riprenderà al 100% dall’infortunio alla spalla, tornerà nei radar di alcune squadre come ad esempio Milan, Inter e Roma, in cerca di sostituti per un motivo o per un altro degli attuali estremi difensori a disposizione. Sia nel caso di Simeone che di Joao Pedro, così come in quello di Cragno, il Cagliari appare abbastanza coperto per il futuro senza necessariamente dover investire grosse cifre alla ricerca di rimpiazzi: Vicario tornerà dal prestito a Perugia, Despodov da quello allo Sturm Graz (e sarà interessante vederlo con Zenga allenatore), Pavoletti di nuovo a disposizione.
A centrocampo le gemme più preziose
Un discorso a parte meritano gli scudieri del centrocampo. Rog, riscattato dal Napoli, ha dimostrato in questi mesi il suo valore e già a gennaio sono arrivati sondaggi importanti dalla Bundesliga: il suo destino appare comunque legato a quello dell’altro gioiello, il più discusso e forse il più luminoso oltre che redditizio, Nahitan Nández. Il León a Cagliari ha trovato la dimensione ideale, i problemi invernali superati e il figlio in arrivo che potrebbe incidere nelle future decisioni, ma la clausola da 36 milioni di euro è sicuramente un’esca che ingolosisce le pretendenti. Su tutte il Napoli, Gattuso – non è un mistero – ha chiesto specificatamente un giocatore alla Nández, un volante interno, che possa rimpiazzare il probabile partente Allan e mettere in campo quella verve che l’uruguaiano non ha mai lesinato in rossoblù. Con l’arrivo di Zenga, poi, Nández è ulteriormente cresciuto, il ritorno al passato da interno del centrocampo a due come ai tempi del Boca ne esalta le caratteristiche di corsa, garra e inserimento, tornando a essere un “giocatore totale”: con la clausola il Cagliari potrebbe solo fare buon viso a cattivo gioco, incassare e poi cercare di investire in nuovi prospetti per coprire non solo il buco lasciato eventualmente dal León, ma anche alcuni ruoli normalmente scoperti come gli esterni di difesa.
Vincere per raggiungere l’Europa (o almeno provarci), ma anche vincere per valorizzare il materiale umano a disposizione e avere liquidità fresca da reinvestire nel miglioramento della rosa: chiudere bene la stagione è importante non solo per la classifica, ma per l’effetto domino positivo che una posizione migliore potrà creare, con il mercato e, di conseguenza, la programmazione al centro del discorso.
Matteo Zizola