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Cagliari, l’alchimia in difesa preoccupa Liverani per il via della Serie B

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La squadra è partita molto bene fino al pari loro siamo stati padroni del campo, anche con trame giuste pur mancandoci l’ultimo passaggio. Abbiamo perso alcuni palloni pericolosi, sul possesso da dietro dobbiamo ancora lavorare. Le preventive non le abbiamo fatte come si deve ma ancora è presto. Qualche difficoltà ci può stare, in più la nostra difesa si sta conoscendo ora. Alcune ripartenze non dobbiamo prenderle, in settimana lavoreremo su questo”. La linea tracciata è quella di Fabio Liverani, tecnico del Cagliari al termine della sfida di Coppa Italia vinta dal suo Cagliari per 3-2 in rimonta e nel finale contro il Perugia di Castori.

Costruzione da dietro

Tra le cose che preoccupano di più Liverani quei palloni regalati in fase di costruzione dal basso, le due reti del Perugia sono arrivate allo stesso modo con un possesso buttato sulla catena di destra, in vista della trasferta di Como che il prossimo 13 agosto aprirà la Serie B dei rossoblù. Con il gruppo isolano che avrà anche maggiori pressioni nel cercare una propria identità palla al piede visto che gioco-forza, per qualità e attese, dovrà fin dall’inizio dimostrare di poter lottare per quell’obiettivo promozione che seppur mai pronunciato dal club resta il chiaro traguardo voluto dalla piazza e dall’ambiente. Con il tifo cagliaritano che alla prima in casa post ritorno in cadetteria è parso nettamente spaccato in due tra una frangia più calda in aperta contestazione con la presidenza Tommaso Giulini e una parte più moderata che ha voglia di resettare e guardare solo al campo dopo annate molto negative. Al di là dei due episodi da gol del Perugia per diversi tratti dopo un buon inizio il Cagliari è parso faticare nel giro palla dal portiere ai difensori. Radunovic non sembra ancora pronto per fare quasi il “play” aggiunto, mentre sia Altare che Goldaniga possono andare in apnea perché oltre a Makoumbou che si abbassa sulla linea dei centrali per giocare da dietro i terzini non sono ancora bene entrati nei meccanismi di manovra chiesti dal tecnico romano.

Problema terzini

E forse proprio i terzini di difesa al momento sembrano uno dei ruoli più indietro e maggiormente scoperti di questo Cagliari. Contro il Perugia sia Di Pardo al primo tempo che Zappa nella ripresa sono parsi tra i peggiori in campo per i sardi. Poco brio in fase di spinta e tante disattenzioni in quella difensiva. Meglio ha fatto Obert sulla corsia mancina, anche se si tratta di un giocatore adattato al ruolo, mentre Franco Carboni alla prima ufficiale ha avuto meno spazio. Va anche ricordato che sia Obert che Carboni hanno pochissima esperienza tra i professionisti dopo aver fatto molto bene uno nella Primavera del Cagliari e l’altro in quella dell’Inter. Se sulla fascia destra nonostante i dubbi dettati dal campo la squadra sembra al completo con due giocatori intercambiabili e ancora futuribili, sulla corsia mancina manca ancora un padrone e c’è da aspettarsi che nelle prossime settimane sul mercato i rossoblù tentino un affondo sul mercato nel ruolo. Oltre agli esterni in difesa un problema evidente sembra esserci nelle alternative, oltre ad Altare c’è un Goldaniga che ha saltato gran parte della preparazione per problemi fisici, poi un Walukiewicz parso a Leeds mentalmente lontano dai giorni migliori e ora alle prese con un nuovo stop che gli ha già fatto saltare la Coppa Italia. In panchina resta il solo giovane Boccia, con l’ex Olbia che inizialmente non era stato neanche aggregato al ritiro perché considerato in uscita. Forse anche per questo urge l’acquisto di un nuovo terzino mancino per permettere a Obert di tornare a tutti gli effetti a fare il centrale e dare solidi ricambi anche al reparto arretrato in mezzo.

Roberto Pinna

 

 

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