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Gianluca Lapadula durante Cagliari-Como | Foto Luigi Canu

Cagliari, la nuova sfida di Ranieri: curare la dipendenza da Lapadula

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Cagliari, oltre a Lapadula c’è di più? Dall’arrivo di Claudio Ranieri sulla panchina rossoblù l’attaccante italo-peruviano è rinato, tanto da diventare il capocannoniere della Serie B, il miglior giocatore del campionato di marzo e da realizzare ben 9 gol in 12 gare nel 2023. L’altra faccia della medaglia però è la sempre crescente dipendenza dal suo bomber per gli isolani: se Lapadula non segna, il Cagliari non sa più incidere.

Numeri

Con Claudio Ranieri allenatore i rossoblù hanno segnato 16 reti in 13 partite disputate, la metà però contro Ascoli e Reggina (4-1 e 4-0 tra ventinovesima e trentesima giornata di B). Di queste 16 marcature ben 9 portano la firma dell’ex attaccante del Benevento. Nessuno in cadetteria in tutto il 2023 ha un’indice di importanza tale per i punti della propria squadra come Lapadula. Anche considerando la gestione Fabio Liverani e il brevissimo interregno con Fabio Pisacane in panchina la punta classe ’90 è una sorta di talismano per i rossoblù. Se lui va in gol il Cagliari o vince o pareggia, mai una sconfitta. Pavoletti e Azzi nel 2-0 al Como, Altare contro la Spal (nel 2-1 firmato comunque da Lapadula, altrimenti sarebbe stato pareggio contro i ferraresi), Mancosu e Zappa sia contro Ascoli che contro Reggina (ma in entrambe le sfide in linea teorica le due doppiette dell’ex Milan sarebbero bastate ai sardi per portare a casa 3 punti). Quelle elencate le reti che non portano al nome del numero 9 rossoblù con Ranieri in panchina. In totale Lapadula con i suoi gol ha portato in stagione 13 punti, sarebbe questo infatti il divario in classifica se togliessimo le reti del centravanti peruviano. Con i sardi che ora in classifica sarebbero sedicesimi, in zona playout, con gli stessi punti del Perugia (34). Dei 13 punti portati da Lapa-gol al Cagliari, 7 sono arrivati con Ranieri. E anche questo fa capire l’importanza per il tecnico romano del suo attaccante di maggiore curriculum.

Equilibrio

Quella del Cagliari però è una coperta corta, Ranieri sta provando a ridare fiducia e certezze a una squadra non costruita da lui e che a gennaio ha visto in Azzi e Prelec i due unici rinforzi. Il primo passaggio dell’allenatore testaccino è stato quello di rialzare il muro in difesa (qui l’analisi con i dati) e il secondo è stato quello di rimettere i suoi centravanti (anche se ha perso da subito Pavoletti per infortunio) al centro del villaggio rossoblù. Lapadula con Liverani stentava a rendere sotto porta perché utilizzato da riferimento offensivo lontano dall’area avversaria a cui veniva chiesto anche tanto sacrificio in manovra e in fase di non possesso. Ranieri lo ha riavvicinato al portiere avversario e ha messo la squadra al suo servizio, ma tra un Prelec ancora acerbo, un Luvumbo parso meno a suo agio, e tanti giocatori che hanno meno feeling con la porta per caratteristiche o condizione attuale, la nuova sfida promozione dell’esperto allenatore settantunenne sarà quella di trovare una valida alternativa a Lapadula. Oltre che sperare in un recupero il più rapido possibile per Pavoletti. Per capire l’importanza del livornese per il Cagliari basti pensare che il duo Pavo-Lapadula con 22 reti in due resta la seconda miglior coppia della Serie B (6 per l’italiano e 16 per il peruviano). Meglio fanno solo Cheddira e Antenucci del Bari con 23 (15 il marocchino e 8 l’italiano). Con Pavoletti però che è stato usato da Ranieri una sola volta da titolare contro il Como, più due spezzoni contro Venezia e Genoa, per il resto il classe ’88 sotto la gestione del tecnico romano è sempre rimasto ai box.

Roberto Pinna

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