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Cagliari, la crescita di Dossena: il centrale di Ranieri merita la Nazionale?

Alberto Dossena esulta con i compagni dopo il gol in Cagliari-Monza | Foto Luigi Canu
Alberto Dossena esulta con i compagni dopo il gol in Cagliari-Monza | Foto Luigi Canu
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Un anno fa era un oggetto del mistero della panchina del Cagliari che annaspava in Serie B dopo la retrocessione dalla Serie A, con la classifica che parlava più di playout che di rapido ritorno in massima Serie A. L’addio a Fabio Liverani e l’arrivo di Claudio Ranieri invece ha fatto da trampolino alla carriera di Alberto Dossena, uno degli imprescindibili dei rossoblù in campionato e uno dei profili parsi più in crescita della rosa dei sardi. E un anno dopo e con già tre gol messi a segno in stagione (due in A e uno in Coppa Italia) Dossena è passato da brutto anatroccolo all’esordio in massima serie a cigno che sogna anche la Nazionale di Luciano Spalletti.

Momento

Gol alla Juventus e gol al Monza, nelle ultime settimane da centrale affidabile e roccioso Dossena è diventato anche bomber del Cagliari di Ranieri. E in effetti con i suoi 195 centimetri e una dote naturale nello stacco di testa e nei contrasti aerei l’ex Avellino è un fattore sulle palle inattive. Faccia d’angelo e fisico spigoloso da chi si è dovuto costruire una carriera con la gavetta senza le etichette del predestinato, Dossena è il secondo giocatore più utilizzato dal Cagliari in stagione dopo Makoumbou. A conferma di come anche Ranieri creda ciecamente in lui, nonostante qualche errore in marcatura sia arrivato alla prima annata in A. La sua forza è quello spirito operaio da chi sa che nulla sarà regalato, e i 18 duelli fatti contro il Monza e un solo contrasto perso dimostrano la sua attenzione e la sua voglia di crescere sotto ogni aspetto, da quello difensivo alla partecipazione offensiva della squadra. Contro i brianzoli anche 7 palle recuperate, 2 palloni intercettati, 6 duelli aerei vinti (migliore in campo) e persino 4 falli subiti (migliore nel Cagliari) a dimostrazione della capacità di proteggere il possesso anche in situazione difensiva.

Nazionale

Il palcoscenico dello Stadium, il gol alla Juventus e le ultime buone uscite, unite a un momento particolare per i centrali azzurri, hanno portato nelle ultime settimane a delle prime chiacchiere sul nome di Dossena come possibile futuro convocato per l’Italia del ct Spalletti. Per il momento si tratta di semplici parole, ma sul tema è intervenuto prima del Monza anche Ranieri: “Alberto sta facendo dei passi da gigante, a inizio campionato ha commesso qualche errore di posizione, ma lui è uno che vuole sempre crescere. Abbiamo parlato tanto e vedo che sta migliorando partita dopo partita. Convocazione in Nazionale? Ora lasciamolo maturare con calma, se son rose, fioriranno“. In effetti però se Dossena continuasse a bruciare in questo modo le tappe (un anno e mezzo fa giocava in Serie C ad Avellino) il discorso azzurri non sarebbe così utopistico. D’altronde dal suo esordio con la Macedonia del Nord in panchina con l’Italia Spalletti ha confermato solo due volte la stessa coppia di centrali (Bastoni-Mancini) in sei partite. Sia per infortuni che per scelte tecniche, a conferma di come ancora la difesa italiana sia un piccolo cantiere aperto. Come d’altronde tutto il progetto Nazionale in questa fase di ricostruzione. Il margine per inserirsi nella lista dei giocatori del giro di Spalletti per Dossena c’è, insomma. In quello che sarebbe un balzo in avanti incredibile in pochissimo tempo, tutto frutto di fame e voglia di arrivare. E attenzione a considerare questa possibilità come irreale perché solo pochi mesi fa Dossena sembrava il centrale con meno chance tra quelli di Ranieri per il ritorno in Serie A e invece ora è l’intoccabile del reparto, anche alla faccia dei cari acquisti estivi sul mercato. Quando c’è di mezzo Alberto Dossena mai dare niente per scontato.

Roberto Pinna

 

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