agenzia-garau-centotrentuno

Cagliari: il risultato di Leeds non conta, ma possesso e cambi sono incognite

Scopri il nostro canale su Telegramle-notizie-di-centotrentuno-su-telegram

Il calcio di agosto spesso lascia il tempo che trova. Il famoso pallone sotto l’ombrellone che rischia di dare indicazioni fuorvianti, a volte troppo esaltanti rispetto alla realtà e altre volte troppo critiche. Figuriamoci il calcio di luglio. Fatta questa doverosa premessa, giustificazioni a parte, la trasferta del Cagliari contro il Leeds ha dato più di una risposta al tecnico romano Fabio Liverani. Una serie di spunti su cui l’allenatore ex Lecce lavorerà per migliorare i rossoblù da qui alla Coppa Italia (venerdì 5 agosto alla Unipol Domus contro il Perugia) e soprattutto all’inizio della Serie B, il 13 agosto a Como.

Costruzione dal basso e giro palla

Per analizzare Leeds-Cagliari 6-2 (qui la cronaca) bisogna partire da un gioco di stile: non considerare il risultato. Figlio anche e soprattutto dei tanti esperimenti portati da Liverani nella ripresa con ben 9 cambi. Se nel primo tempo c’era una categoria di differenza tra le due squadre in campo nella ripresa lo stacco sembrava almeno di due categorie. Fatta questa precisazione ci sono stati sia nel primo tempo, quello forse più utile per capire che Cagliari vedremo a partire dal Perugia, che nella seconda frazione diversi indizi. Il primo è un possesso palla che sembra ancora indietro nel meccanismo di apprendimento del gruppo cagliaritano. Liverani, ve lo abbiamo raccontato in queste settimane di ritiro e poi di amichevoli, è un martello dal punto di vista tattico e chiede ai suoi tanta attenzione quando il pallone è tra i piedi. Gioco a terra e sviluppo dal basso, ossessione per la giusta posizione dei compagni in appoggio al portare di palla e intensità nelle giocate. Questo il mantra che abbiamo imparato a distinguere tra i vari dettami dell’allenatore romano. Un’idea di calcio che però richiede un tempo non breve di assimilazione. E contro un club più forte e più avanti nella preparazione alla nuova stagione il Cagliari ha pagato: poche idee per arginare il pressing alto in ripartenza dal portiere, terzini molto schiacciati e centrocampisti troppo statici. Un discorso che vale soprattutto per i primi 45 minuti, nella ripresa sono saltati maggiormente schemi e passaggi a memoria. Parlando di singoli, Makoumbou tra i titolari è stato il più mobile. L’ex Maribor si è abbassato spesso per aiutare la manovra ma ha anche sbagliato tanto, almeno due i palloni velenosi regalati al limite al Leeds. A tratti è parso un po’ confusionario, ma va anche detto che nessuno dei compagni ha dato appoggio al suo possesso. Viola ancora sembra lontano dai tempi migliori, ha inseguito tanto l’ex Benevento e Bologna senza davvero mai prendere per mano la manovra isolana. Mentre Lella avendo perso i punti di riferimento di fianco a lui si è lasciato trasportare nel mare diventato tempesta con le continue folate inglesi, sbagliando diverse uscite.

Difesa e alternative

Tra le note positive del primo tempo c’è sicuramente la coppia Altare-Goldaniga. Quest’ultimo ha commesso un errore a inizio gara ma poi ha fatto una buona prova nella prima frazione, con almeno due chiusure di livello. Tra i migliori nei primi 45 minuti anche Altare, che ha chiuso quasi ogni pericolo nell’uno contro uno. Lascia meno tranquilli invece fin qui il feeling del duo di centrali più Boris Radunovic nella costruzione dal fondo in caso di rimessa o ritorno al portiere. Questo è sembrato un aspetto su cui il Cagliari dovrà ancora lavorare tanto. Nella ripresa ha convinto meno il pacchetto di centrali e in maniera particolare Sebastian Walukiewicz, che pur se premiato dalla fascia di capitano al braccio ha giocato uno dei suoi peggiori spezzoni di gara da quando è in Sardegna. Non solo per i diversi buchi in marcatura, ma soprattutto per l’atteggiamento mentale mostrato in campo. Rimandati per ora anche i terzini, escluso il povero Obert che in campo a causa di una botta alla testa è rimasto solo 10 minuti scarsi nel secondo tempo. Poco propositivi Di Pardo e Zappa, ed entrambi spesso in ritardo in marcatura, ancora acerbo Carboni, soprattutto in fase di ripiegamento (meglio quando attacca).

Attacco e note liete 

Tra gli spunti più positivi della serata di Elland Road c’è sicuramente il reparto avanzato. Pavoletti nel primo tempo non avrà avuto occasioni ma ha aiutato tanto la squadra a salire, mentre Lapadula nella ripresa ha segnato all’esordio e lo ha fatto con uno dei primissimi palloni toccati in rossoblù. Tra l’altro con una rete da vero bomber, freddo e preciso nello scavalcare con uno scavino il portiere nell’uno contro uno innescato da un assist di Luvumbo. E proprio l’angolano è la vera sorpresa, solo per chi non lo ha seguito bene in Primavera, di questa parte di pre-campionato rossoblù. Se accelera non lo prende nessuno, nemmeno difensori di Premier League. A volte è disordinato e per segnare ha bisogno di provarci almeno 2-3 volte perché più di qualche occasione decide di divorarsela, ma è l’unico che ha dato strappo al Cagliari in Inghilterra. E ultimamente con Liverani sembra applicarsi anche tatticamente molto di più rispetto al passato. Considerarlo un co-titolare non sarebbe un’utopia. Bene anche Contini da esterno, ruolo che ha ricoperto tanto dai tempi con Max Canzi in Primavera. Bocciato infine Pereiro, che merita un’analisi a parte. L’uruguaiano è indolente tatticamente e a livello mentale ancora non sembra essere voglioso di prendersi la ribalta rossoblù con la stagione del riscatto e la prima vera annata da protagonista in Sardegna. La speranza è che quando il pallone rotolerà ufficialmente e si farà sul serio el Tonga cambi passo.

Roberto Pinna

Notifiche
Avvisami se ci sono
guest
18 Commenti
Inline Feedbacks
Vedi tutti i commenti