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Cagliari | Il Dossena solitario, Nandez miglior tiratore: i dati di una crisi

Nahitan Nandez in Cagliari- Milan | Foto Luigi Canu
Nahitan Nandez in Cagliari- Milan | Foto Luigi Canu
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“Il mio obiettivo è quello di migliorare tutti i miei calciatori singolarmente, per riuscire così ad avere un miglioramento generale della mia squadra verso un unico obiettivo“. Parole, forse anche già sentite nel ripetitivo mondo del pallone ma mai banali se poi centri l’obiettivo, di Claudio Ranieri. La data però non è attuale, ma si tratta della prima conferenza dello scorso gennaio del tecnico romano al suo arrivo in Sardegna sulla panchina del Cagliari. Da quel lavoro sui singoli, tattico e psicologico, è nata l’unione che ha portato alla cavalcata playoff verso la Serie A. A distanza di dieci mesi il discorso resta attuale per la squadra rossoblù anche per una ripresa verso la corsa salvezza dopo un impatto da soli 2 punti in 7 giornate in massima serie.

Contesto

Il primo mese e mezzo di Serie A ha fatto capire che la rosa del Cagliari deve fare un percorso di crescita prima di essere pronta a correre in massima serie. E non poteva essere altrimenti per la seconda formazione, dopo il Frosinone dell’ex Di Francesco, con meno esperienza nella categoria guardando al curriculum di tutti i calciatori. Il tempo come sempre però va di corsa e la fretta diventa cattiva consigliera, ecco allora che a Ranieri spetta l’arduo compito di velocizzare il processo di ambientamento nel campionato di una squadra giovane, con alcuni veterani fuori condizione e con altri ancora a caccia di un riscatto dopo annate con più ombre che luci. Partire dal miglioramento del singolo per arrivare allo step di squadra. L’insegnamento del tecnico romano sembra sempre attuale, e allora abbiamo provato a fare un’analisi del momento attuale del Cagliari in A attraverso i numeri di alcuni dei calciatori che compongono con costanza la formazione titolare dei rossoblù. Un approfondimento per provare a capire quali tasselli dovrà aggiungere nel suo spogliatoio, prima singolarmente e poi a livello universale, Ranieri per cambiare la marcia di una formazione fin qui parsa ballerina in difesa e poco incisiva in attacco.

Difesa

L’immagine di Dossena che lascia il Franchi dopo il 3-0 subito dalla Fiorentina nell’ultimo turno con lo sguardo perennemente puntato a terra è un po’ il simbolo del momento attuale del Cagliari. Il centrale, anche lui alle prime armi in A, è uno dei migliori rossoblù in termini di marcatura e attenzione, eppure anche lui a Firenze è stato protagonista in negativo nei primi due gol dei viola. Sulla prima rete si sposta troppo facilmente dalla traiettoria del pallone fidandosi della presa di Radunovic e nell’autogol è in ritardo di posizione oltre che sfortunato nella carambola. Se ci fermiamo ai numeri (dati Opta) Dossena è quasi un imprescindibile per il reparto arretrato di Ranieri: 51 palle recuperate, il 73% di contrasti vinti, 34 respinte difensive, 10 palloni intercettati, 93 giocate di testa di cui 18 respinte difensive sempre di testa. Numeri che lo rendono per distacco al momento attuale il miglior difensore a disposizione del Cagliari. Però nelle ultime partite sembra essere troppo isolato alla guida della linea a 3 o a 4 dei sardi. E i due errori negli episodi chiave della serata del Franchi non nascono per caso. D’altronde ancora il terzetto con Wieteska e Hatzidiakos non dà certezze, con i due calciatori (polacco e greco) arrivati per circa 10 milioni di euro nel mercato estivo che stanno faticando a prendere le misure al modo di difendere della Serie A.

Centrocampo

In mezzo al campo Makoumbou è quello che ha toccato più palloni, ma è anche il calciatore con più palloni persi (51). L’ex Maribor forse deve ancora capire cosa fare da grande e forse anche Ranieri è ancora alla ricerca della soluzione migliore per farlo rendere con ordine anche in Serie A dopo la buona stagione in B. Makoumbou fa di tutto un po’, una sorta di all-you-can-eat del centrocampo in salsa rossoblù. Si tratta del calciatore in mezzo al campo del Cagliari con fin qui più palloni recuperati (53), con più passaggi fatti (262) e con più lanci positivi (16). Suo anche, con il 55%, il miglior dato sui contrasti vinti tra i calciatori che hanno giocato da interni di centrocampo in queste prime sette giornate tra i ragazzi di Ranieri. L’impressione è che quando il Cagliari troverà una quadra lì in mezzo, magari con un creatore di gioco alla Prati al centro, a lui spetteranno compiti più stringenti e soffrirà di meno. Curiosi anche i numeri su Nandez, che sicuramente è il calciatore più “confusionario” tatticamente tra i rossoblù. Se consideriamo i calciatori che hanno giocato prettamente da esterni lui è per distacco quello con più palloni persi (87). Al tempo stesso però ha la più alta percentuale di contrasti vinti (75%) e cosa ancora più sorprendente è (insieme a Zito Luvumbo) sia il calciatore che ha creato più occasioni da gol nel Cagliari (8) sia quello che ha tirato maggiormente tra i pali (3). Il fatto che il peso sotto-porta dei rossoblù sia, oltre che su un 2002 al primo anno in A, principalmente sulle spalle di un calciatore da 18 reti in 293 presenze con le maglie di club la dice lunga al momento sulle difficoltà in zona gol dei sardi.

Attacco

Reparto molto complesso da analizzare con i numeri anche perché tra infortuni multipli e prestazioni al ribasso l’unico profilo di spessore è il già citato Luvumbo con 8 occasioni da gol create e 3 tiri tra i pali. Tra le “prime punte” Shomurodov è quella che ha perso più palloni (37), mentre Petagna ha la miglior percentuale di precisione nei tiri: 2 tiri ed entrambi nello specchio (esclusa la traversa colpita contro la Fiorentina). Buona, infine, l’attitudine di Oristanio che ha tentato quasi un tiro a partita (6) e soprattutto che ha recuperato 13 palloni da inizio campionato.

Roberto Pinna

 

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