Un’attesa durata quasi un mese, poi all’improvviso l’accelerata e l’ufficialità nel giro di poche ore. Nereo Bonato è il nuovo direttore sportivo del Cagliari, ruolo nel quale rimpiazza Stefano Capozucca dopo l’esonero dello scorso 26 ottobre.
Carriera
L’ultimo incarico alla Cremonese, prima della separazione con il club grigiorosso nell’estate del 2021. Prima ancora la stagione da direttore sportivo dell’Udinese, ma è soprattutto al Sassuolo che il dirigente classe ’65 lega il suo nome. Prima come ds dal 2004 al 2006, poi una pausa con l’incarico per una stagione a Modena, quindi nuovamente come direttore generale e direttore sportivo dei neroverdi dal 2008 fino al 2015 con, in mezzo, un anno da dirigente del Verona nella stagione 2009-2010, Bonato ha un lungo trascorso come uomo mercato – e non solo – con tanti alti e alcuni bassi. L’ultima esperienza in grigiorosso non tra le più memorabili, anche se quanto costruito nelll’anno e mezzo dietro la scrivania del club lombardo ha posto le basi per il successivo ritorno in Serie A grazie al secondo posto nello scorso campionato cadetto. A Cagliari Bonato ritroverà uno dei suoi pupilli, quel Leonardo Pavoletti che proprio lui portò in Emilia dall’Armando Picchi per diecimila euro, per poi cederlo al Genoa per 4 milioni di euro nel gennaio del 2015. Ma il centravanti livornese non è l’unico dei colpi dell’esperto direttore sportivo nel corso della sua carriera tra Sassuolo, Udinese e Cremonese.
Colpi
Rodrigo De Paul in testa, ma non solo. Sono diversi i calciatori portati in dote da Bonato alle società per cui ha lavorato e che hanno dato risposte positive sia sul campo sia alla voce plusvalenze. Partendo dal trequartista argentino, acquistato dall’Udinese nel 2016 per dieci milioni e rivenduto nel 2021 per 35 milioni all’Atletico Madrid, mentre nello stesso anno arriva in Friuli anche Seko Fofana, prelevato dal Manchester City per 3,5 milioni e rivenduto al Lens per 8,5 milioni nell’estate del 2020. Cessioni che saranno un altro importante compito di Bonato che, sempre, a Udine, fu protagonista del passaggio di Zielinski al Napoli per 16 milioni e di Nico Lopez all’Internacional per una cifra superiore ai nove milioni di euro. Resta però quella di Sassuolo l’esperienza più importante del nuovo direttore sportivo rossoblù, con la salita dalla Serie C fino alla Serie A, con allenatori vecchie conoscenze del Cagliari come Massimiliano Allegri ed Eusebio Di Francesco, e acquisti sorprendenti come quello di Domenico Berardi, scoperto durante un torneo di calcio a cinque. Non solo il mancino dei neroverdi e della nazionale, ma anche nomi come quelli di Simone Zaza – acquistato dalla Juventus per dieci milioni prima di tornare a Torino dopo due stagioni per diciotto – o come il croato Vrsaljko, pagato 4,5 milioni dal Genoa e poi ceduto all’Atletico Madrid per quattordici. Non solo plusvalenze, ma anche la costruzione di un’ossatura durata nel tempo, partendo da Magnanelli – prelevato dal Gubbio per 7 milioni di lire nel lontano 2005 – e passando Missiroli, Sansone, Sanabria, Acerbi, Consigli, Peluso e Cannavaro. Anche in quel di Cremona, nonostante le delusioni e l’addio conseguente, Bonato ha portato in grigiorosso elementi ancora oggi importanti per il club lombardo in Serie A. Su tutti l’esterno Emanuele Valeri, acquistato dal Cesena per 100mila euro, il trequartista Cristian Bonaiuto, prelevato dal Perugia per 250mila euro, e il prestito poi fondamentale nell’anno della promozione di Gianluca Gaetano dal Napoli.
Idee
“Il ruolo del direttore sportivo si è modificato negli anni, prima esisteva la visione diretta dei calciatori, ora le piattaforme ti permettono di arrivare in ogni parte del mondo con dati e statistiche“, così Bonato in un’intervista per Radio Sei lo scorso venerdì 18 novembre, meno di 72 ore prima di diventare il nuovo ds del Cagliari. Un ruolo che lo vedrà non solo prendere le redini del mercato – partendo da gennaio – ma soprattutto la gestione della parte sportiva in senso lato, affiancato dal club manager Roberto Muzzi. E, a tal proposito, importanti le parole rilasciate sempre a Radio Sei: “Per me il fattore determinante resta sempre il rapporto con l’allenatore, il fattore umano, l’intesa, anche per scegliere le pedine giuste da inserire in un particolare sistema di gioco con il minor fattore di rischio possibile“.
Fondamentale sarà il rapporto con il presidente Tommaso Giulini e, in particolare, i margini di manovra che il nuovo direttore sportivo potrà avere nel mercato di gennaio quando il Cagliari dovrà, giocoforza, rivedere alcuni dettagli. “Come propongo i calciatori? Ascolto e recepisco le caratteristiche che l’allenatore si attende e poi io vado sui nomi“. Bonato è il settimo ds dell’era Giulini dopo Marroccu, Capozucca, Rossi, Carli, Carta e il Capozucca bis. Arriva nel momento più difficile da quando l’attuale patron rossoblù ha preso in mano il club di Via Mameli, con un campionato da rimettere in sesto e un ambiente depresso dalla retrocessione e dai recenti risultati. Un compito non facile, a maggior ragione in un ruolo che è stato più croce che delizia nelle ultime stagioni.
Matteo Zizola