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Il tecnico del Cagliari Walter Zenga a colloquio con i collaboratori Canzi e Vio

Cagliari: i dubbi di formazione di Zenga per la Spal

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Mare, roccia e dubbi. Sull’aereo che sta portando il Cagliari alla trasferta in casa della Spal lo sguardo di Walter Zenga fuori dal finestrino è di quelli che cercano una risposta. L’orizzonte da scrutare senza illusioni ottiche è quello del ritorno alla vittoria che manca dal 2 dicembre, 4-3 alla Sampdoria firmato Cerri. Ora, curiosamente, finito proprio a Ferrara.

I dolori del giovane Walter – Spal rappresenta già un passaggio fondamentale per il Cagliari in questa Fase 2 della Serie A. Vincere significherebbe prendere una boccata di ossigeno e iniziare a guardare più serenamente la classifica. Perdere significherebbe far riaffiorare tanti fantasmi e guardarsi alle spalle nell’abisso della lotta per non retrocedere. Anche per questo Zenga ha dei dubbi di formazione che potrebbe portare fino all’ultimo. La colpa non è solo della necessità e della voglia di tornare a vincere in maniera chiara e decisa. Ma le scelte dell’Uomo Ragno saranno condizionate soprattutto dalle tante assenze e dalla vicinanza della gara di Verona, disputata appena tre giorni fa. Difesa a tre o difesa a quattro? Questo è uno dei dilemmi principali per Zenga. La prima rappresenta il credo che aveva pensato di diffondere tra i suoi in questo mese di allenamenti collettivi. La seconda opzione rappresenta quella di maggiore equilibrio, o almeno questo ha detto il secondo tempo contro l’Hellas. Gli altri problemi principali sono: le condizioni di Ionita, che già prima del Verona aveva avuto un affaticamento muscolare e che non potrà essere al meglio, l’utilizzo di Birsa da regista o da trequartista, senza dimenticare i due squalificati Cigarini e Ceppitelli. Con questi ultimi due che si aggiungono alla lunga lista di assenti giustificati per la Spal: Nainggolan (che spinge per esserci in casa contro il Torino), Oliva, Faragò, Pavoletti e anche Pereiro. Con l’uruguaiano deludente a Verona ma condizionato da un fastidio alla coscia sinistra.

Dubbi di formazione – Mare, roccia e numeri. Staranno scorrendo davanti al volto di Zenga tra una caletta non ben riconosciuta tra Corsica e Sardegna e tra il blu scuro del mare e quello chiaro del cielo che in lontananza sembrano quasi unirsi per effetto ottico. Il 3-5-2 o il 3-4-1-2, oppure un 4-3-1-2? Zenga nei soli due giorni di scarico e rifinitura che ha avuto a disposizione tra Verona e Spal ha provato più soluzioni. L’idea principale è quella di partire con il 3-4-1-2. In difesa Cacciatore, Walukiewicz e Pisacane. Largo a destra Ionita, con Nandez e Rog per una linea mediana di quantità e corsa, e Pellegrini tutto a sinistra. Birsa ad agire da play alto. Davanti i soliti: Joao e Simeone. Se Ionita non fosse al 100%, ma comunque in grado di partire dal primo minuto, il passaggio a quattro (4-3-1-2), con Cacciatore allargato a destra e Pellegrini a scalare sulla linea di difesa, potrebbe portare Birsa sulla linea mediana da regista con Nandez e Rog da mezzali. A questo punto per Ionita ruolo dietro le punte con meno compiti di fatica e più di raccordo tra i reparti. Se il moldavo fosse al 50-60% della condizione, invece, nel 3-4-1-2 potrebbe essere Mattiello a prendere il suo posto. Insomma, Caos o confusione. Lo dirà il campo. Dalla vastità del primo, secondo i greci, hanno poi preso forma gli uomini e le cose. Dalla seconda i primi 20’ di Verona.

Roberto Pinna

 
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