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Cagliari | Garra, corsa e sorrisi: Nández è il padrone della fascia destra

Nahitan Nandez durante Cagliari-Napoli | Foto Luigi Canu
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Una partita gagliarda, giocata da terzino destro a tutto campo pronto a non far respirare un certo Kvaratskhelia, match-winner del match di andata e a riproporsi costantemente in avanti, mettendo palloni in area per i compagni.

Il volto migliore dell’1-1 tra Cagliari e Napoli in casa rossoblù è certamente quello di Nahitan Nández, autore di un’ottima prestazione nelle due fasi (tanto da meritarsi la palma del migliore in campo nelle nostre pagelle), resa ancora più importante dal dover tenere alta la guardia su uno degli esterni offensivi più forti d’Europa come il già citato Kvara. “Nández? L’ho scelto in marcatura su Kvaratskhelia e lui era l’unico che poteva stare dietro al passo del loro uomo più talentuoso”, ha detto Claudio Ranieri nella conferenza stampa postpartita, sottolineando la bontà della scelta fatta. El León ha risposto alla fiducia riposta in lui dal tecnico romano con una gara “alla Nandez” dei tempi migliori. Corsa, grinta e persino lucidità nei tempi di intervento nell’uno contro uno: il georgiano gli è scappato un paio di volte sul primo dribbling, ma l’ex Boca è riuscito sempre a recuperare sul secondo tempo di gioco, trovando spesso l’aiuto di Mina. Che non a caso nelle sue storie Instagram ha scelto uno scatto insieme al León, che mostra insieme la grinta dei due abbinata al sorriso, con il termine “Guerrero” affibbiato dal colombiano al compagno. Una definizione calzante per quanto messo in campo da Nández che, va ricordato, volle entrare in campo nel finale di Udinese-Cagliari nonostante la contrattura all’adduttore sinistro che gli aveva impedito di allenarsi al meglio per tutta la settimana. Quasi come se avesse voluto mandare un messaggio all’ambiente: “Anche non al meglio, per il Cagliari io ci sono e non mollo”.

Terzino

Il Cagliari sembra aver fatto proprio il messaggio lanciato dal León: non ha mollato a Udine e così è stato anche contro il Napoli, con il pareggio arrivato all’ultimo secondo dell’ultimo minuto, quasi a dar seguito all’ormai ben nota litania di Ranieri legata alla salvezza. Di sicuro un segnale positivo da parte di una squadra che ancora non è del tutto guarita dai suoi mali atavici (su tutti la scarsa concretezza sottoporta e la continua concessione di errori gratuiti della difesa), ma che nelle ultime due gare ha mostrato ancora di saper rimontare il gol subito. Il ritorno alla difesa a 4, con la coppia Mina-Dossena al centro e Nández arretrato sull’out destro sembra aver dato più equilibrio a tutta la squadra, che ha certamente beneficiato dell’avanzamento di circa 15-20 metri del baricentro di squadra. E non è un caso che in stagione le migliori prestazioni dell’uruguaiano siano arrivate da terzino destro, stessa posizione ricoperta con la maglia della Celeste. Il primo tempo a Salerno, nella gara che ha dato il La alla mini-rimonta del Cagliari tra autunno e inverno, fece intravedere le potenzialità tattiche di una difesa con Nández a fungere da stantuffo. Poi l’infortunio contro il Frosinone, prima di essere riproposto in quella posizione nella gara d’andata con il Napoli: 65 minuti a tutta birra, a far preoccupare Kvaratskhelia e a sfiorare il clamoroso gol del vantaggio con una sgasata sulla fascia destra.

Continuità

Chissà che dopo la prestazione di ieri, domenica 25 febbraio, Ranieri non si sia definitivamente convinto: Nández può – per non dire “deve” – giocare stabilmente da esterno destro nel reparto arretrato. Basta continui cambi di posizione, sulla base della sua ben nota duttilità. El León non sia più il “tappabuchi”, ma un valore aggiunto per la squadra in un ruolo ben preciso: da terzino ha fin qui dimostrato di riuscire a garantire una spinta importante, senza comunque tralasciare l’attenzione in marcatura. Una scelta da prendere anche alla luce di un rendimento non eccelso da parte di Zappa, che ha spesso patito le scorribande degli esterni offensivi avversari e che, non a caso, al momento del suo ingresso in campo contro Osimhen e compagni, ha agito da esterno alto (prima di andare a sostituire Augello a sinistra con l’inserimento di Oristanio). Già contro l’Empoli si vedrà se Ranieri darà continuità alla scelta fatta contro il Napoli, riproponendo innanzitutto la difesa a 4 che, sarà forse un caso, è stata l’elemento in comune nelle vittorie fatte segnare fin qui dal Cagliari. Con la coppia centrale Mina-Dossena, la cui intesa tende a crescere ogni partita, e con Nández sulla fascia destra a spingere. Con un sorriso ritrovato anche nel postpartita, quando durante la nostra diretta all’esterno dall’Unipol Domus è tornato a scherzare con noi, con una nuova gag dopo quelle viste negli ultimi anni. Per provare a togliere certezze a un Empoli rilanciato dalla cura Nicola (12 punti in 6 partite) e fare un altro passo in avanti nella lotta salvezza, in cui questo Cagliari ha dimostrato di essere ancora vivo e deciso a vender cara la pelle fino all’ultimo.

Francesco Aresu

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