Il Cagliari di Claudio Ranieri ha in mano il proprio destino. Dopo il successo contro il Bologna, sono arrivate due sconfitte consecutive contro Frosinone e Torino, che hanno riportato i sardi di nuovo nelle sabbie mobili della classifica del campionato di massima divisione, con un terzultimo posto a quota 18 punti che sicuramente non fa dormire sonni tranquilli. Eppure la corsa salvezza non è affatto conclusa, soprattutto per via dell’equilibrio tra le formazioni coinvolte nella lotta per non retrocedere (con 6 squadre in 7 punti).
Roma capitale
“Quando il gioco si fa duro, i duri cominciano a giocare”, diceva John Belushi in un’iconica e celeberrima scena del film “Animal house”, film cult di fine anni ’70. E proprio con questo mantra Ranieri e i suoi ragazzi si preparano ad affrontare, nel mese di febbraio, un ciclo di 4 partite in 20 giorni particolarmente infuocato. In tal senso, il calendario non è propriamente favorevole ai rossoblù. La prima tappa ha come destinazione Roma, sponda giallorossa e per mister Ranieri sarà l’ennesimo ritorno a casa. Contro di lui non ci sarà più l’amico-nemico José Mourinho, esonerato lo scorso 16 gennaio dopo l’eliminazione ai quarti di finale di Coppa Italia nel derby contro la Lazio, bensì un suo allievo dal passato glorioso in giallorosso: Daniele De Rossi. L’1-4 dell’andata alla Domus grida ancora vendetta ma la Roma, con l’ex allenatore della Spal al timone, è ripartita a mille con due vittorie consecutive (contro Verona e Salernitana), rientrando in corsa per la prossima Champions League (distante ora una sola lunghezza). Cinque giorni dopo, sabato 10 febbraio (ore 15.00), il destino del Cagliari incrocerà quello dell’altra sponda calcistica della Capitale, ovvero la Lazio di Maurizio Sarri. Rispetto a una Roma che sta cercando di ritrovarsi con una nuova gestione tecnica, i biancocelesti sono indubbiamente tra le squadre più in forma della Serie A in questo momento. Lo dimostrano, infatti, i 13 punti conquistati nelle ultime 5 partite ufficiali, score che ha permesso alla squadra capitolina di risalire dall’anonimato della metà classifica al sesto posto – in compartecipazione con la Fiorentina – a quota 36 punti, ultimo slot utile per la UEFA Conference League 2024-2025.
Da Udine all’ex Mazzarri
Altro giro e altra tappa. Dopo le due formazioni romane, ecco che per il Cagliari ci sarà uno scontro diretto molto delicato. I sardi, infatti, domenica 18 febbraio con calcio d’inizio fissato per le ore 15.00, andranno al Bluenergy Stadium per il match contro l’Udinese. Il recente 2-1 ai supplementari contro i friulani nel secondo turno di Coppa Italia dello scorso 1° novembre (grazie agli acuti di Viola e dell’allora rientrante Lapadula) è stato tra gli impegni ufficiali dove si è visto il carattere battagliero del Cagliari, che ha trovato la vittoria proprio nel recupero (così com’è successo, in campionato, contro Frosinone e Sassuolo). Ora, però, il terzo incrocio stagionale tra bianconeri friulani e rossoblù metterà in palio punti pesantissimi in ottica salvezza. Per entrambe le squadre, attualmente appaiate a quota 18 punti insieme al Verona di Baroni, conquistare l’intera posta in palio significherebbe non solo acquisire maggiore fiducia e serenità per il futuro ma anche tentare un primo allungo sulle dirette inseguitrici. Se Udine rappresenterà per il Cagliari uno di quegli appuntamenti da non sbagliare, soprattutto per via dell’obiettivo in comune della permanenza in massima serie, quello successivo sarà il tipico incrocio da doppi ex. Di fatti domenica 25 febbraio, con fischio d’inizio alle ore 15.00, Ranieri affronterà il Napoli per la ventiseiesima volta da allenatore professionista (la terza alla guida del Cagliari dopo le due del 1990-91 e quella del girone d’andata della Serie A 2023-24). Sul fronte opposto, tornerà per la prima volta alla Domus da avversario Walter Mazzarri. Con il tecnico di San Vincenzo al timone, il Cagliari, nella sciagurata stagione 2021-2022 che significò retrocessione, collezionò 7 vittorie, 9 pareggi e 8 sconfitte. Il rapporto poi tra lo stesso Mazzarri e il club rossoblù si è concluso con il licenziamento (in favore di Alessandro Agostini, oggi allenatore del Genoa Primavera) e, in seguito, con le più classiche delle diatribe legali. Tuttavia l’attuale allenatore del Napoli, in un’intervista rilasciata al Corriere Dello Sport lo scorso 27 ottobre, mise la parola fine sulla vicenda. “Le questioni con il club sono state risolte. Cagliari è stata una parentesi sfortunata, lì ho toccato le 720 partite”, dichiarò il tecnico toscano, che ora è chiamato a riportare i partenopei nelle zone europee della classifica.
Lotta e concretezza
“Con questo spirito lotteremo fino in fondo. I ragazzi hanno questo carattere, cercano di tirare fuori questa voglia di lottare e devo ringraziarli”. Parole e musica di Claudio Ranieri nell’immediato post Torino. Il tecnico del Cagliari, nonostante la sconfitta contro i granata di Juric nella serata del ricordo e della commozione per omaggiare Gigi Riva, non ha usato mezzi termini nel riconoscere il carattere della propria squadra, anche se in un momento di difficoltà. Tuttavia, al di là della compattezza del gruppo e dell’unità di intenti tra squadra e staff tecnico, lo step principale per i rossoblù sarà quello di conquistare quanti più punti possibile sia contro le dirette concorrenti (vedi l’Udinese) ma anche contro le big, cosa che il Cagliari non è ancora riuscito a fare in questa stagione di Serie A. Di fatti i sardi, numeri alla mano, su 9 incontri disputati contro questo tipo di squadre (dall’Inter fino appunto alle due romane) ha portato a casa uno score decisamente negativo con 9 sconfitte all’attivo. L’imperativo, quindi, è sbagliare il meno possibile. E Ranieri, che di imprese in carriera ne he fatte tante, è chiamato a compiere l’ennesimo capolavoro, con la salvezza che per il suo Cagliari rimane all’orizzonte e a portata di mano.
Fabio Loi














