agenzia-garau-centotrentuno
Claudio Ranieri saluta il pubblico prima di Cagliari-Como | Foto Luigi Canu

Cagliari, dai mugugni alla coesione: la vittoria di Ranieri verso il Venezia

Scopri il nostro canale su Telegramle-notizie-di-centotrentuno-su-telegram
sardares
sardares

Potrebbe essere il titolo di una serie televisiva di stampo poliziesco, il commissario che risolve ogni rompicapo dopo alcune peripezie e diverse mosse d’ingegno. Ranieri chiama, Cagliari risponde: un rapporto cercato, voluto, ritrovato a distanza di trenta e più anni ma con lo stesso spirito. Oltre alle risposte sul campo è nel rapporto con la piazza che l’unione ha fatto la forza con il passare del tempo.

Aria nuova

Tutto esaurito doveva essere e tutto esaurito sarà. Il turno preliminare dei playoff contro il Venezia vedrà una Unipol Domus delle grandi occasioni con gli spalti gremiti, ennesima conferma di un pubblico che ha sempre risposto presente anche nella fase difficile della stagione. Ranieri ha messo al centro del suo progetto prima mentale che tecnico-tattico il bisogno di ritrovare un ambiente positivo, fin dalla conferenza stampa di presentazione il mantra è stato quello di chiedere pazienza e sostegno più nella cattiva che nella buona sorte. Il tempo della contestazione aperta a Liverani durante Cagliari-Perugia del girone d’andata da lasciare alle spalle, la classifica da guardare senza badarci troppo. La luna di miele tra la piazza rossoblù e Sir Claudio è durata fino al primo tempo della sfida casalinga contro l’Ascoli, momento nel quale dopo il vantaggio dei bianconeri i primi fischi si sono fatti sentire a pochi minuti dall’intervallo. E tanti, eccessivi per Ranieri, quelli arrivati quando le squadre approcciavano gli spogliatoi. La rimonta con 4-1 finale non aveva nascosto la delusione dell’allenatore rossoblù per quanto sentito dagli spalti, parole nette e dirette nel postpartita a stigmatizzare i mugugni durante le gare, a ricordare quanto chiesto al pubblico in più occasioni – vicinanza nelle difficoltà su tutto – e a mettere definitivamente il punto su ciò che era stato nella prima parte del campionato. Perché è lì che Ranieri ha chiuso il ricordo della retrocessione e messo tutto l’ambiente di fronte alla Serie B, è lì che il rapporto è ripartito con il commissario Claudio a risolvere il delitto di Venezia.

Numero dodici

La Premier League vinta con il Leicester, la ricostruzione o semplice costruzione di grandi squadre in Inghilterra come in Spagna, la lotta salvezza, le serie minori. L’esperienza di Ranieri è ampia, ogni parola pesata, ogni battuta lungi dall’essere detta per caso. La decisione di aprire l’allenamento al pubblico a due giorni dalla sfida contro il Venezia parte di un processo che – mai come dallo scorso gennaio – ha riavvicinato l’ambiente alla squadra e per certi versi al club. Gli oltre 400 presenti alla Unipol Domus giovedì 25 maggio hanno confermato quanto visto durante tutto l’anno, ossia un pubblico sempre presente nonostante le delusioni. Con il ritorno di Ranieri, però, la presenza si è trasformata in vicinanza, una lezione utile anche per la società e da non dilapidare nel futuro. “Cosa ho chiesto ai tifosi? Sono andato a chiedere, dato che avremmo tirato molto in porta, di ridarci i palloni“. Le parole dirette ai tifosi prima dell’allenamento dal settantunenne romano una metafora dal doppio valore, il primo quello di instaurare un rapporto anche di leggerezza con la curva, il secondo quello di chiederne il ruolo da vero e proprio dodicesimo uomo in campo. Gli attaccanti sbagliano una conclusione? Voi ridategli il pallone, siate il compagno che lo incita e lo sostiene, noi ci riproveremo. E con l’allenamento che è un anticipo di partita, come ha spesso sottolineato Ranieri, l’invito è più verso la gara di sabato 27 maggio contro il Venezia che per l’allenamento in sé. Le parole del mister rossoblù in conferenza stampa all’antivigilia della partita contro i Lagunari – “Ai ragazzi ho detto di dare tutto, se lo faranno avranno la coscienza pulita qualsiasi sia il risultato finale” – la certificazione di un cambio di mentalità che è stato il primo passo per riavvicinare l’ambiente. La Serie A resta il sogno, ma l’obiettivo principale deve essere provarci dando tutto come singoli e come collettivo, tifosi inclusi. Questo il messaggio di Ranieri, in attesa di trovare le risposte anche dal campo.

Matteo Zizola

Notifiche
Avvisami se ci sono
guest
2 Commenti
Inline Feedbacks
Vedi tutti i commenti