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Osorio a contrasto di una conclusione di Nicolas Viola

Cagliari, da oggetto misterioso a equilibratore: Ranieri scopre Viola

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Chissà cosa sarà passato per la testa di Nicolas Viola nelle settimane, e nei mesi, passati da spettatore in casa Cagliari a causa di un lungo infortunio muscolare. Voglia di rivalsa, paura di non riuscire a rientrare, dubbi sul reale ambientamento con i rossoblù e ansia per capire l’adattamento o meno con il nuovo tecnico Claudio Ranieri. Tutti ragionamenti normali e naturali per un calciatore alla caccia del riscatto, mai davvero trovato in Sardegna, dopo l’avventura deludente di Bologna.

Mentalità

A spiegare come si esce da un periodo così nero, facendosi trovare a sorpresa uomo importante come alternativa nel momento decisivo di una stagione, è stato lo stesso centrocampista rossoblù al termine del 3-2 contro il Parma: “Ho sempre creduto di poter tornare ed essere protagonista. – Ha detto Viola nella sala stampa della Unipol Domus – Non nascondo che sono stati mesi complicati per l’infortunio, ma il mio focus è sempre stato sul campo e ho sempre creduto di poter dare qualcosa a questo gruppo“. Per il play di Ranieri circa 30 minuti in campo contro i gialloblù, con la rimonta che è stata fatta interamente con lui in campo. Attenzione in fase di non possesso, brio in fase di costruzione della manovra e qualità nel giro palla con meno tocchi e maggiore ricerca della profondità. Queste le armi tattiche portate da Viola che ha sostituito bene un Mancosu non pervenuto nella sfida. E dire che fino a prima della gara contro i ragazzi di Pecchia in stagione l’ex Benevento aveva giocato con Ranieri in panchina appena due spezzoni in due vittorie isolane: 25′ contro il Perugia (5-0) e 15 minuti contro il Cosenza (0-1).

Arma in più 

Viola per il Cagliari rappresenta un giocatore unico nello scacchiere tattico di Ranieri. Play vero, ma anche abile sostituto di Mancosu, giocando qualche metro più indietro, quando il Cagliari fatica a far girare palla con continuità dalla metà campo in su. Non è un caso che anche lo stesso allenatore romano al termine del 3-2 al Parma sia tornato sulla gara del suo numero 10: “Viola? Lui ha una tecnica ed è di una sagacia tattica incredibile. Purtroppo l’ho avuto poco ma quando l’ho messo dentro ha sempre risposto presente e anche oggi speravo facesse bene come ha fatto”. Per mesi il Cagliari ha provato a costruirgli un centrocampo che fosse tagliato su misura per le sue abilità dal primo minuto. Dopo l’infortunio ora invece i sardi si ritrovano una pedina che sa di ottima alternativa a gara in corso, specie con avversari più stanchi. La carta della lucidità quando la frenesia e la stanchezza rischiano di far saltare il banco. Un equilibratore che fin qui nelle scelte dalla panchina in mezzo al campo era mancato a Ranieri. Forse non basterà un finale di stagione con qualche buona prestazione per far scattare definitivamente l’amore tra Viola e il Cagliari, ma una serie di partite con approccio molto a fuoco del regista classe ’89 potrebbero permettere ai rossoblù di trovare un’arma in più quasi insperata per continuare a sognare la promozione in Serie A.

Roberto Pinna

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