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Il direttore sportivo del Cagliari Stefano Capozucca | Foto Alessandro Sanna

Cagliari, da Liverani a Muzzi: i motivi della rottura con Capozucca

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Nemmeno il tempo di metabolizzare l’addio – o meglio, l’esonero – di Stefano Capozucca che meno di 24 ore dopo ecco arrivare la risoluzione consensuale tra il Cagliari e Mario Passetti, ormai ex direttore generale del club rossoblù. Un uno-due che ha messo al tappeto le alte sfere del club di Via Mameli, una decisione improvvisa, ma non del tutto inattesa, con protagonista il presidente Tommaso Giulini.

Scintilla

Il presente diventa subito passato, ma restano alcuni nodi da sciogliere per capire cosa stia accadendo in casa Cagliari in queste ore concitate. Lasciando da parte i saluti a Passetti, le domande più importanti nascono dalla separazione con Stefano Capozucca. Cosa è davvero successo tra l’ex direttore sportivo e il club? Perché improvvisamente un esonero che, per tempistiche, stona e non poco con il ruolo del direttore sportivo? Quesiti che sembrano avere la prima risposta in quel di Ascoli, dopo una sconfitta pesante che avrebbe segnato e non poco il rapporto – già non ottimale – tra Capozucca e l’allenatore Fabio Liverani. Che, ormai non è più un mistero, non sarebbe stata la prima scelta (e nemmeno la seconda) dell’ex dirigente rossoblù. Il percorso di inizio campionato, le richieste sul mercato seguite quasi alla lettera, un gioco che stenta a produrre risultati: tutti elementi che hanno creato frizioni tra tecnico e direttore sportivo. La debacle del Del Duca e soprattutto le dichiarazioni del post partita, con quel “la squadra è stata protagonista di un’ottima gara”, sarebbero state così la classica goccia che ha fatto traboccare il vaso. Uno scontro duro, un faccia a faccia che non sarebbe piaciuto a Fabio Liverani e ancora meno al presidente Tommaso Giulini, fino alla rottura definitiva nella giornata di ieri 26 ottobre con l’esonero di Capozucca passato da possibilità concreta a dato di fatto.

Frizioni

Riavvolgendo il nastro e riportandolo al momento della scelta dell’allenatore per la Serie B, ecco che l’esonero di Capozucca – e la conferma al momento di Liverani – rimettono al centro la decisione di affidare la panchina al tecnico romano. L’ex direttore sportivo rossoblù avrebbe preferito altre soluzioni, partendo da quella di Filippo Inzaghi e arrivando al numero uno della sua personale lista, Daniele De Rossi. Ma nella corsa a tre alla fine l’ha spuntata l’attuale allenatore del Cagliari. Decisione che ha inciso e non poco anche sul mercato, con l’ex direttore sportivo che ha portato avanti prima una serie di cessioni per raccogliere la liquidità necessaria come da input di Giulini, poi cercato di costruire una squadra con un mix di giovani e meno giovani che potesse riportare il Cagliari in Serie A nel giro di due anni. L’arrivo di Liverani ha prodotto l’inversione a U, i soldi arrivati dal mercato la decisione di provare subito a creare una rosa che potesse giocarsi il ritorno in massima serie fin da questa stagione. Via i giovani, dentro i pupilli del tecnico romano, esempio su tutti il prestito di Jacopo Desogus al Pescara con l’innesto di Filippo Falco, pretoriano di Liverani fin dai tempi di Lecce. La permanenza di Luvumbo non una scelta dell’allenatore rossoblù, mentre carta bianca negli acquisti di Falco, appunto, ma soprattutto Lapadula, Viola e Marco Mancosu, quest’ultimo unico vero elemento condiviso con Capozucca. Le premesse, dunque, non sarebbero state delle migliori, i risultati una logica conseguenza.

Muzzi, professione attaccante

Il futuro attende nuove decisioni, nuove scelte. Una certezza, però, sarebbe il ruolo da protagonista di Roberto Muzzi, club manager del Cagliari. Una posizione creata ad hoc per l’ex attaccante rossoblù, un punto d’unione tra squadra, direttore sportivo e presidente che avrebbe preso sempre più spazio con il passare delle settimane. Fino a diventare vero e proprio braccio destro di Tommaso Giulini, con un ascendente che è diventato il grimaldello degli ultimi addii. Non è un caso che con il suo arrivo lo spazio di manovra – reale e mediatico – di Capozucca sia diventato via via sempre più ridotto, fino quasi alla totale sparizione. Muzzi sarebbe l’attore principale dei prossimi passaggi, in attesa dell’insediamento di un nuovo direttore sportivo. Il bomber di Morena, infatti, sarebbe ormai da tempo il vero ds de facto, o almeno la vera voce che unisce spogliatoio e presidenza. Scavalcando in poco tempo quel Capozucca che, una volta chiuso il mercato delle cessioni, ha esaurito il suo compito fino a poter essere scaricato come capro espiatorio dei risultati recenti. La sfida contro la Reggina diventa così la chiave per le scelte che verranno. La centralità di Muzzi resterà tale a prescindere, ma una vittoria contro i calabresi potrebbe portare alla conferma di un sempre più forte Fabio Liverani e all’arrivo di Mauro Meluso a formare una sorta di triade tra allenatore, club manager e nuovo ds. L’ex Spezia e soprattutto Lecce ha nel tecnico romano un suo uomo, protagonista del doppio salto dei salentini dalla C alla A e, anche recentemente, difensore strenuo delle qualità di Liverani. Il futuro prossimo darà alcune risposte, ma nel frattempo è il presente ad avere le sembianze di un vero e proprio regolamento di conti. Che, si spera, non diventerà una carneficina con unica vittima il Cagliari.

Matteo Zizola

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