Va di fretta Luvumbo Zito, salta avversari, tempi di ambientamento e tappe che sarebbero naturali per un 2002 all’esordio assoluto in Serie A. Corre come chi ha voglia di prendersi tutta la scena pensando più al traguardo finale che al percorso. Il giovane attaccante del Cagliari è sicuramente tra le poche note positive di un inizio in salita in massima serie per gli uomini di Claudio Ranieri alla caccia della salvezza da neopromossi. Ed è anche uno degli uomini a cui gli isolani dovranno affidarsi per mantenere la categoria, con l’ex Como che si è preso subito tante responsabilità , maggiori anche rispetto a quelle che in tanti avrebbero affidato a colleghi con più esperienza in rosa.
Momento
Titolare e un po’ contratto all’esordio assoluto in A in trasferta contro il Torino, protagonista nella ripresa contro l’Inter quando è risultato uno dei pochi pericolosi tra i rossoblù e poi migliore in campo del Cagliari nella sconfitta isolana subita in rimonta a Bologna. Questo fin qui l’impatto con il salto di categoria per Luvumbo. Poco inquadrato a livello tattico, ma comunque sempre utile per la squadra, non solo con l’attacco in solitaria alla profondità , ma anche con i palloni costruiti per i compagni, vedasi come esempio la chance sprecata da Sulemana al Dall’Ara nella ripresa su assist proprio dell’ex Primeiro de Agosto. L’unica rete del Cagliari in questo campionato porta la sua firma e non è un caso, dato che quasi ogni azione degna di nota dalla metà campo in su dei suoi porta la sua firma. Gol realizzato a Bologna con il classico movimento dell’angolano: finta di venire incontro, palla lasciata scorrere e sterzata rapida ad attaccare lo spazio con il difensore preso in controtempo. Una mossa che in Primavera 1 con Agostini in panchina lo portò spesso tutto solo davanti al portiere.
Ruolo
Fin qui Luvumbo ha giocato in coppia con Oristanio a Torino, in un reparto offensivo molto leggero, da unica punta nel secondo tempo contro l’Inter e con Petagna prima e Shomurodov poi al suo fianco a Bologna. Proprio con l’ex Monza sembra essersi trovato al meglio. Con un centravanti di riferimento che fa tanto lavoro sporco, come il neo-acquisto rossoblù, lui ha meno uomini addosso e ha maggiore libertà di svariare per cercare il giusto spazio lasciato dalla difesa avversaria. L’intesa tra i due, se Petagna recupererà in fretta dal problema al polpaccio, potrebbe crescere esponenzialmente. Anche se nelle due settimane di lavoro ad Asseminello con Ranieri nella sosta per le nazionali non potranno provare movimenti e schemi insieme visto che Luvumbo sarà impegnato nella decisiva sfida al Madagascar con la sua nazionale per accedere alla Coppa D’Africa (che potrebbe tenerlo lontano dalla Serie A a inizio 2024). Detto che comunque in carriera l’angolano si è sempre adattato abbastanza bene a situazioni tattiche diverse e svariate, come dimostrato anche l’anno scorso in Serie B.
Crescita
Ancora ha margini di crescita molto ampi, specie nelle scelte palla al piede. Ma giudicarlo solo per i suoi strappi in velocità e la sua evidente fame di emergere sarebbe riduttivo. Da quando è arrivato a Cagliari è cresciuto sotto diversi aspetti. Per esempio, è vero che è ancora molto legato al possesso del pallone e a volte esagera nel tenere la sfera, ma rispetto ai primissimi tempi in Primavera ha imparato a essere meno anarchico e a mettersi maggiormente al servizio dei compagni. In secondo luogo è migliorato tantissimo nell’attacco alla porta, inteso come movimento del corpo con e senza palla. Da diamante grezzo in arrivo in Italia aveva la tendenza ad attaccare battezzando quasi sempre la linea laterale del campo, per poi tornare in area di rigore solo una volta arrivato nei pressi della bandierina o di fine campo. Un lungo girovagare che lo rendeva meno pericoloso. Ora, quasi sempre, va verso l’attacco diretto ai pali. Aspetto che ne aumenta esponenzialmente la presenza in area di rigore avversaria. A questo punto lo step più grande da fare sarà quello di trovare continuità . Una caratteristica che è mancata in B a tratti nell’ultima stagione e che da trovare al primo anno in A in carriera non sarà facile. Ma Zito Luvumbo va veloce e non vuole fermarsi, d’altronde ha cambiato categoria ma ha tenuto la stessa voglia di arrivare che ha mostrato fin dal primo allenamento in rossoblù ad Assemini.
Roberto Pinna














