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Cagliari, contro la Juventus zero ammonizioni e pochi falli: è mancata la cattiveria?

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“In questa squadra si combatte per un centimetro, perché sappiamo che quando andremo a sommare tutti quei centimetri, il totale farà la differenza tra la vittoria e la sconfitta”. Una domenica maledetta, una domenica che ha visto il Cagliari cadere tra l’incudine di una decisione arbitrale errata e il martello di un Cristiano Ronaldo implacabile.

Dettagli – Un centimetro alla volta diceva Al Pacino, un centimetro alla volta che in questo caso non è quello della goal line technology che strozza in gola l’urlo di Pavoletti per il gol contro il Bologna. Centimetri che sono la metafora dell’aggressività, del buttare il cuore oltre l’ostacolo, del lottare su ogni pallone a costo di finire sul taccuino dei cattivi. Aggressività e correttezza, gioco duro ma leale. Il Cagliari però è stato, non solo contro i bianconeri, tanto leale quanto poco aggressivo. I dati non mentono perché quando di fronte alla Juventus il tabellino finale dice che gli avversari hanno commesso più falli di te qualcosa non quadra. Guardando alle ammonizioni, inoltre, i rossoblù sono usciti dalla partita della Sardegna Arena con zero mentre i bianconeri con due. Una cartina di tornasole delle sensazioni date dal campo, di una squadra che sì ha corso – anche i dati lo confermano – ma che ha patito oltremodo la differenza di fisicità di fronte a Ronaldo e compagni.

Forza e coraggio – Al Cagliari di Semplici è mancato praticamente tutto nei primi 45 minuti di gioco. La testa che non ha dato i giusti input per capire i momenti della gara, le gambe stroncate dal vantaggio in apertura di Ronaldo, l’aggressività che non è solo questione di pressione alta, ma anche di evitare che gli avversari la sorpassino grazie al fisico. Forza e coraggio, appunto, sono gli aspetti che i rossoblù hanno lasciato negli spogliatoi e recuperato in parte quando tornati in campo dopo l’intervallo. Vero è che i centimetri di differenza non si possono sopperire, una certa fisicità o ce l’hai o non ce l’hai, ma la totale assenza di falli cosiddetti tattici o di interventi duri ma corretti non può essere giustificata dal confronto fisico perso in partenza. Una maglia tirata, un intervento per evitare un contropiede con la difesa scoperta, spendere il giallo quando necessario. Primo gol a parte, nonostante anche in quel caso sia stata la diversa fisicità a farla da padrona, è nel raddoppio e nel terzo gol che manca qualcuno che fermi l’azione sul nascere.

Ovviamente esiste anche l’avversario e quando Ronaldo è in serata è difficile per tutti trovare le giuste contromisure. Tra fermare il portoghese e i suoi compagni e quasi mettere il tappeto rosso però passa un mondo, un mondo riempito a fatica dal centrocampo del Cagliari e anche dallo stesso Semplici. D’altronde a livello individuale De Ligt con 4 falli è in testa alle statistiche della gara, tra i rossoblù Duncan con 3 e Joao Pedro con 2 seguono, ma lascia tanto da pensare l’assenza nei primi posti dei tre difensori e anche di Radja Nainggolan. Per raggiungere l’obiettivo salvezza servirà più fame, quella che porta a lottare su ogni pallone come fosse quello decisivo. Il Cagliari visto contro la Juventus è apparso invece imborghesito, forse rasserenerato dai 7 punti in 3 gare e che invece dovrà seguire il mantra del suo allenatore Leonardo Semplici. No, i rossoblù non hanno ancora fatto nulla e la gara contro lo Spezia ha il sapore della classica occasione da non sprecare.

Matteo Zizola

 
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