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Cagliari | Concretezza e qualche gol in più: Adopo cerca il salto di qualità

Michel Adopo durante Galatasaray-Cagliari | Foto Valerio Spano
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Il match della Domus contro l’Inter, con il grave infortunio di Andrea Belotti a rendere ancora più amara una serata che ha visto il Cagliari uscire sconfitto per 0-2, ha chiuso il primo capitolo della stagione 2025-26 dei rossoblù di Fabio Pisacane. La trasferta di Udine contro la squadra di Kosta Runjaic è chiamata a essere l’inizio di un nuovo filone narrativo in cui i protagonisti non dovranno essere solo l’attacco, orfano del Gallo, o il tecnico, ma anche altri elementi della rosa per cui si è autorizzati ad attendersi un salto di qualità. Tra questi c’è anche Michel Adopo.

Focus in fase difensiva
Un avvio di stagione incoraggiante per il francese, riscattato dopo la positiva annata 2024-25 conclusa con 38 presenze tra Serie A e Coppa Italia, un gol (contro il Como alla trentaseiesima giornata) e due assist. Numeri che hanno convinto il Cagliari a versare 3,8 milioni di euro nelle casse dell’Atalanta per il centrocampista che, durante la preparazione estiva, è apparso tra i più in forma della rosa, con le reti nell’amichevole contro il Galatasaray e contro il Saint-Étienne nella prima edizione del “Trofeo Gigi Riva”, vinto dai rossoblù proprio grazie al suo sinistro da fuori area. Nella prima di campionato contro la Fiorentina è stato il migliore in campo, costantemente a servizio dei compagni e spina nel fianco per gli uomini di Pioli. Nelle ultime uscite, però, si è vista qualche lacuna in fase difensiva: contro l’Inter, nei primi quarantacinque minuti di gioco il numero 8 è stato costantemente in difficoltà su Bastoni e Mkhitaryan, indeciso se accorciare sul centrale azzurro o marcare l’armeno, mentre nella ripresa è stata sua la distrazione su Dimarco che ha permesso all’esterno nerazzurro di servire liberamente al centro per il gol del raddoppio di Pio Esposito. Anche contro Parma e Lecce alcuni errori in fase di copertura che hanno creato qualche grattacapo alla retroguardia sarda, nonostante il contributo nell’azione del gol di Felici contro gli uomini di Cuesta e il lavoro svolto per coprire le straripanti discese di Palestra contro i salentini, chiave che ha portato i rossoblù a ribaltare e vincere il match contro la compagine guidata dall’ex Di Francesco. Da Adopo, però, è lecito attendersi un lavoro più preciso e attento a supporto della difesa, con il focus principale che deve ricadere sulle scelte di posizionamento a chiusura degli spazi che se errate, come già sperimentato, possono essere letali per il fortino rossoblù. La giusta cattiveria in mezzo al campo non sembra però mancare e all’interno della rosa è terzo per numero di tackle e intercettazioni (12): spunti da cui partire per arrivare a un salto di qualità.

Contributi in zona gol
Accorgimenti in fase difensiva, ma anche più presenza in zona offensiva. Come precisato in precedenza, con l’infortunio di Andrea Belotti non saranno solo gli attaccanti a dover essere più incisivi sotto porta, ma anche dal centrocampo dovranno arrivare i colpi per fare male alle retroguardie avversarie. Un aspetto però che, come vi raccontavamo di recente, manca al Cagliari ormai da diverse stagioni. Adopo non è certamente un goleador, solo sette gol in carriera in oltre 170 presenze tra club e Francia U18, ma in passato ha dimostrato di poter lasciare il segno anche in avanti. Oltre al già citato episodio contro il Parma del campionato in corso, dove il suo tiro terminato sul palo ha favorito la prima gioia in A di Felici, nella scorsa stagione sempre contro i ducali ricordiamo il colpo di testa che portò all’autorete di Vogliacco, oppure il gol a Como grazie alla complicità di Reina. In queste prime giornate della Serie A 2025-26, è secondo dietro Esposito per azioni che hanno portato i compagni alla conclusione in porta (11). Maggior iniziativa, o forse nuove soluzioni tattiche che potrebbero vedere il francese con più compiti anche in fase offensiva ed essere protagonista di più inserimenti tra gli spazi, possono portare a un incremento dei numeri in zona realizzativa di cui il Cagliari di Pisacane ha bisogno per continuare a mettere in cassaforte punti fondamentali in chiave salvezza.

Andrea Palagino

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