Trovare aspetti positivi nel periodo no del Cagliari risulta complicato. I risultati e il come le ultime 4 sconfitte sono arrivate non possono far sorridere, ma con una salvezza da conquistare guardarsi indietro non aiuta. Se da un lato Mazzarri ha saputo trovare a inizio 2022 forze inattese nonostante le tante assenze, contro l’Udinese la rosa corta non ha dato una mano per affrontare le difficoltà della partita.
Lì nel mezzo
Il punto dolente dei rossoblù visti in Friuli è stato, ancora una volta, il centrocampo. Nonostante una prima parte di gara nella quale sia Deiola che Grassi hanno dato risposte positive, una volta subito il pareggio di Becao entrambi i mediani sono stati sovrastati senza appello dagli avversari. Dalbert nel ruolo di secondo trequartista con compiti da interno in fase di non possesso non ha demeritato, ma anche il brasiliano è stato travolto dagli eventi quando nel secondo tempo l’Udinese ha preso in mano la gara. L’alibi delle assenze non può essere nascosto, ma ora si intravede un po’ di luce in fondo al tunnel e Mazzarri saluta i rientri di alcune pedine importanti in vista della Juventus e, soprattutto, delle sfide che arriveranno dopo quella contro i bianconeri. Grassi, espulso per doppia ammonizione alla Dacia Arena, non sarà della partita, ma allo stesso tempo il ritorno di Marko Rog è una manna dal cielo nel momento più importante della stagione. Il croato ha dato buone sensazioni – al netto di una gara praticamente chiusa – e dopo un’assenza di oltre un anno appare pronto a dare il proprio contributo soprattutto alla voce qualità. Un Cagliari che manca non solo di gambe e di testa, ma anche di quella tecnica che aiuta a uscire da situazioni complicate in mezzo al campo, a controllare il gioco quando necessario, a capire i momenti. Rog, ma non solo, perché anche Razvan Marin è pronto a rientrare dopo la positività al Covid. E con l’ex Napoli a disposizione anche il romeno potrebbe trarne vantaggio. Non più cantare e portare la croce, ma dividersi i compiti con il croato per dare maggiori soluzioni nello sviluppo del gioco e nella fase di filtro. Non va dimenticato poi Daniele Baselli, apparso abbastanza sotto tono a Udine, ma che con una settimana in più di lavoro sarà sicuramente un’ulteriore arma per il Cagliari in vista del rush finale.
Nuove soluzioni
Mazzarri non ha praticamente mai avuto a disposizione la rosa al completo. Oltre al centrocampo anche gli altri reparti hanno spesso faticato a causa dei pochi ricambi. Vero è che il tecnico di San Vincenzo ha via via rinunciato a giocatori disponibili ma poco considerati, come ad esempio il trio Carboni-Lykogiannis-Keita. D’altro canto i rientri di Walukiewicz e Pavoletti – il primo dopo una lunga assenza e il secondo dopo la positività al Covid – danno al Cagliari ulteriori soluzioni e alzano il livello della concorrenza. Forze fresche soprattutto dal punto di vista mentale, con il centravanti livornese che aggiunge peso a uno spogliatoio apparso ancora una volta vittima di uno psicodramma collettivo. Con Cragno saldo tra i pali, la difesa potrà contare su numerose opzioni, dal rilancio di Carboni alla voglia di rivalsa di Walukiewicz dopo mesi passati ai box. Unico assente Luca Ceppitelli, comunque fuori dai radar di Mazzarri già prima dell’ultimo infortunio. Detto della zona nevralgica del campo, le possibilità date dal rientro di Rog, Marin e quello a tempo pieno di Baselli liberano Dalbert per un posto a sinistra, riportando così Bellanova nel suo ruolo naturale sul lato opposto. Uno dei temi della sconfitta di Udine è stato appunto lo spostamento del laterale scuola Milan sulla fascia mancina, con uno Zappa deludente che ha perso l’occasione di guadagnare spazio per la volata salvezza. Resta poi aperto il tema Lykogiannis, tenuto fuori dalla sfida contro i friulani e con la Spada di Damocle del contratto in scadenza. Restano lontani dal rientro in campo Kevin Strootman, la cui stagione dovrebbe essere conclusa in anticipo, e Nahitan Nández. Per il León non è da escludere un rientro prima della fine del campionato, con le ultime due gare contro Inter e Venezia come obiettivo minimo.
Infine l’attacco ha ritrovato il suo goleador principale. Joao Pedro ha messo a segno una rete di pregevole fattura contro l’Udinese, bloccando così un periodo nero che lo aveva visto trovare la porta soltanto una volta nelle 14 partite precedenti a quella del Friuli. Chi invece stenta a ritrovare i lampi di inizio anno è Gastón Pereiro, forse troppo impegnato nel seguire le richieste di sacrificio di Mazzarri per poter incidere negli ultimi venti metri. Il Tonga ha ora nel rientro di Pavoletti e nella richiesta di maggiore considerazione da parte di Keita i propri avversari. L’allenatore rossoblù, dal canto suo, potrà contare su giocatori dalle caratteristiche diverse tra loro da utilizzare a seconda della situazione e dell’avversario. Il senegalese, ad esempio, è entrato con una buona verve nella gara della Dacia Arena e potrebbe rappresentare un valore aggiunto con la sua esperienza e le sue qualità. Con Ceter come quinta punta a fare da corollario, unico assente resta Luca Gagliano, comunque indietro nelle gerarchie fin dal suo rientro alla base. I giusti alibi, dunque, sono destinati a scomparire fin dalla prossima partita. Con la rosa quasi al completo tocca ora a Mazzarri saper trovare la quadra per raggiungere una salvezza complicata ma tutt’altro che impossibile.
Matteo Zizola