Velocità, fantasia e imprevedibilità. Ma anche quel pizzico di buon umore che solo una giocata di fantasia può dare, ancor di più se diventa concreta. Zito Luvumbo è senza dubbio tra i protagonisti del Cagliari di Liverani in questa prima fase di Serie B. Il 4-3-1-2 studiato dal tecnico romano, ma soprattutto il protagonismo di Leonardo Pavoletti e Gianluca Lapadula, rischia tuttavia di togliere spazio al giovane angolano. Una situazione che però potrebbe far tornare Luvumbo quell’arma capace di far male alle difese avversarie a gara in corso.
Cambio
Il nativo di Luanda era stato il primo, insieme a Lapadula, a indossare il nuovo vestito tattico disegnato dal tecnico ex Lecce. Agendo vicino all’italo-peruviano, sfruttando soprattutto la possibilità di attaccare la profondità, il classe 2002 aveva trovato il gol che aveva aperto le danze della partita dello Stirpe. Il secondo arrivato con la maglia da titolare addosso dopo quello siglato con il Brescia del 15 ottobre, quando l’angolano aveva composto un tridente con Mancosu e Falco. L’andamento ondivago dei rossoblù ha portato alla decisione di passare a un modo di stare in campo diverso dopo la sosta di metà novembre, con l’idea della coppia di peso Lapadula-Pavoletti diventata realtà in due occasioni su quattro partite dal 27 novembre scorso. Ma più che il modulo a mettere in difficoltà Liverani e l’ex Primeiro de Agosto è il rendimento sotto porta dei due esperti centravanti. Nelle ultime tredici partite, i due, pur non giocando sempre in coppia, hanno siglato 10 gol sui 16 totali realizzati. L’italo-peruviano ha fatto meglio del livornese, che però, al di là dell’errore di Terni, è tornato ad avere confidenza con il gol, andando a segno tre volte nelle ultime cinque partite in cui è sceso in campo. Un rendimento che insieme alla nuova possibile vita di Falco (qui l’approfondimento) potrebbe far scivolare nelle gerarchie proprio Luvumbo.
Ritorno al passato
L’esterno offensivo arrivato in Sardegna nel 2020, dopo l’esordio da titolare a Como nella prima giornata di campionato aveva perso il posto in un Cagliari ancora in costruzione ma che stava riempiendo il proprio organico di uomini di esperienza e non solo. Una situazione che ha portato tuttavia Luvumbo a cambiare solo il proprio momento d’impatto sulla gara. Contro il Cittadella, l’angolano impiegò poco più di dieci minuti per creare scompiglio nella difesa avversaria e mettere il cross con l’esterno per il gol del pareggio di Mancosu, completando l’opera facendo spendere due gialli agli avversari. Un copione ripetuto sotto il profilo della determinatezza nel confronto in trasferta con il Benevento. Solo sedici minuti in campo, ma utili per trovare l’occasione giusta per punire con la propria velocità e con freddezza sotto porta i campani con la rete dello 0-2 finale. Episodi che hanno convinto poi Liverani a puntare sul giocatore, che a partire dalla gara contro il Genoa lo ha schierato nell’undici iniziale sei volte nelle ultime nove apparizioni. L’intesa tra Pavoletti e Lapadula è stata chiara, soprattutto nell’ultimo turno contro il Perugia dove entrambi gli attaccanti sono andati a segno. E in un Cagliari che ha bisogno di certezze anche in zona realizzativa potrebbe essere un fattore non escludibile dalle operazioni riguardanti la formazione. Il numero 77 rossoblù potrebbe essere così destinato a tornare a sorprendere a gara in corso, quando con il proprio diverso passo sembra poter essere ancora più incisivo sia in situazioni di svantaggio, che durante una gara da chiudere definitivamente, quando gli spazi si offrono ai giocatori più rapidi. E anche un dribbling o una giocata per un compagno costruita sulla fantasia possono riscaldare il pubblico in maniera diversa fino a trascinarlo dentro la partita. Qualcosa di cui il gruppo rossoblù sembra aver bisogno per uscire definitivamente dal proprio difficile momento.
Matteo Cardia