“Quest’anno ho pagato un po’ la condizione iniziale, poi ho avuto anche una ricaduta durante la stagione. Non gioco da un po’ e questa amichevole mi è servita per mettere un po’ di benzina nelle gambe. Sono contento per la prestazione. Mi metto a disposizione della squadra, c’è bisogno di tutti per questo rush finale di stagione. La mia condizione? Il miglior allenamento è la partita, queste amichevoli possono servire per mettere quei minuti nelle gambe a chi come me è stato fuori parecchio. La condizione però c’è, può migliorare solo giocando. Io sono pronto”. Così parlò Filippo Falco al termine dell’amichevole vinta dal Cagliari per 5-0 a Villacidro. Gara in cui il fantasista classe ’92 fece una buona prova condita anche da una rete.
Aspettative
Quella sgambata tra l’entusiasmo della gente rossoblù sembrava il punto di risalita per un calciatore che fin qui in maglia Cagliari è stato un vero e proprio oggetto del mistero con 12 presenze (593 minuti) e nessun gol nella Serie B in corso. Arrivato in estate in prestito con la voglia di rilanciarsi dopo l’esperienza estera con la Stella Rossa di Belgrado, Falco sembrava il classico colpo di esperienza e curriculum in cadetteria per aggiungere qualità e imprevedibilità alla rosa rossoblù. Anche perché le 23 reti e i 33 assist messi insieme in 160 presenze in seconda divisione parlavano per lui. Tra i soliti problemi muscolari e una condizione che ha tardato più del dovuto ad arrivare però il momento di Falco dalle parti di Asseminello non è quasi mai arrivato. Al momento l’andamento dell’ex Lecce lo sta allontanando dal futuro ancora in Sardegna per la prossima stagione, con il prestito con diritto di riscatto a favore del club rossoblù che sarebbe una delle opzioni preferite dal giocatore rispetto al rientro alla Stella Rossa. Ma con la società isolana meno convinta dalla sua reale importanza anche per un progetto futuro. Va detto comunque che nella trattativa c’è anche un obbligo di riscatto su Falco, dovuto all’eventuale promozione in Serie A e al rendimento del calciatore con la maglia del Cagliari. Insomma, il tempo stringe e Falco, al di là di lasciare il proprio segno in questa annata, dovrà giocarsi bene le sue carte anche in vista del prossimo campionato.
Momento
Dopo l’amichevole con la Villacidrese per Falco però, nonostante le buone promesse, sono arrivati solo due minuti in campo contro il Sudtirol, nel pareggio per 1-1 contro l’ex Pierpaolo Bisoli alla Unipol Domus, e poi 90′ in panchina da spettatore non pagante contro il Pisa nel giorno di Pasquetta all’Arena Garibaldi. Ranieri tra scelte tattiche e problemi fisici da quando è arrivato in Sardegna lo ha usato solo tre volte, una da titolare (85 minuti nello 0-0 di Cittadella) e poi 17′ contro la Spal (2-1). Oltre ai già citati minuti finali contro i bolzanini nel penultimo turno. Seconda punta, ala o trequartista, il problema di base non è neanche la posizione in campo. Vista la duttilità del calciatore e la stessa volontà all’adattamento espressa proprio dopo il 5-0 di Villacidro: “Il mio ruolo naturale è il trequartista, dietro le due punte. Ma ho agito anche da seconda punta, io mi adatto a tutto, in amichevole ho fatto anche la prima punta perché Prelec era stanco e non avevamo ricambi“. Con un Mancosu in forma e la scelta di Ranieri di giocare con il doppio centravanti per Falco, che al momento nelle gerarchie è anche dietro Luvumbo, trovare spazio non è semplice. Ma la volontà comune potrebbe aiutare sia i rossoblù che il numero 25. Sir Claudio cerca una mossa per ridurre la dipendenza in attacco da Lapadula (qui la news con i dati) in vista del rush finale con vista playoff e Falco è alla caccia di un acuto per provare a mettere alle spalle un presente con più ombre che luci.
La Redazione
