Il primo schiaffo non lo si dimentica. Come ogni prima volta anche la sconfitta per 1-0 in casa Spal, che segna la frenata del Cagliari di Fabio Liverani in campionato dopo il pari di Como e il successo in casa contro il Cittadella, lascia degli insegnamenti e degli spunti di crescita. Per un gruppo rossoblù che ancora mentalmente e tatticamente è alla ricerca di una propria solidità alla voce identità in campo.
Poca fame
Partiamo da una doverosa premessa: il Cagliari al Paolo Mazza ci ha messo tanto del proprio per uscire senza dei punti in tasca. Non solo il rosso ingenuo e fiscale rimediato da Di Pardo dopo 31 minuti di gioco, che ovviamente ha condizionato l’inerzia della gara, ma anche, e forse soprattutto, i troppi regali concessi in attacco. Lapadula e Mancosu sul risultato di 0-0 hanno graziato i padroni di casa, entrambi in azioni che li hanno portati al tiro con lo specchio della porta aperto. Mentre lo stesso italo-peruviano nella ripresa ha fallito il rigore, calciato molto male e con il piede frenato da paura o stanchezza, che avrebbe di fatto cambiato il destino di una partita intensa, imprevedibile e dove la gestione mentale degli episodi ha fatto la differenza. Bravo e onesto comunque nel finale di gara l’ex Benevento a metterci la faccia parlando davanti ai giornalisti: qui le sue parole. La Spal ha scoperchiato il vaso di un Cagliari che nelle ultime settimane si era nascosto dietro la qualità dei suoi singoli ma che fin dalla Coppa Italia ha mostrato una naturale tendenza a farsi del male in alcuni momenti del match. Contro il Perugia dopo il vantaggio iniziale è arrivata la rimonta avversaria e poi la contro-rimonta nel finale firmata da Lapadula e Viola. Contro il Como la squadra ha faticato praticamente per tutti i 90′ a costruire con la palla tra i piedi, ed è stata salvata da una giocata di Pereiro. Contro il Cittadella solo gli strappi di Luvumbo e Mancosu hanno permesso di cambiare le sorti di una partita in cui gli ospiti avevano imbrigliato bene i rossoblù. A Ferrara è mancato il killer instinct delle principali individualità di questa formazione e Liverani ha capito ancora una volta che il processo di creazione di una squadra partendo da un gruppo, primo obiettivo dichiarato nella primissima conferenza stampa da tecnico dei sardi, ancora è in corso.
Scelte e attenzione
Guardando ai piccoli ritocchi tattici, di modulo e di posizioni, fatte da Liverani in queste prime giornate appare evidente come il Cagliari stia ancora cercando il proprio abito migliore per questa stagione che deve vederlo protagonista in un complesso campionato di Serie B. Due ali vere, due trequartisti a supporto della punta, un trequartista e un centrocampista a fare da pendolo. Il tecnico romano sta sperimentando tanto dalla cintola in su, con il prossimo arrivo di Falco che cambierà ulteriormente opzioni e gerarchie. Il mercato poi però chiuderà e il Cagliari pur dovendo avere tante alternative tattiche dovrà trovare anche un proprio modo di stare in campo con continuità . Anche perché la Spal, privatasi di alcuni dei suoi uomini di maggiore qualità (come i partenti sul mercato Mancosu e Viviani), ha mostrato ai sardi come un gruppo che si conosce e ha un obiettivo comune sia più abile nel fare punti di tante singole figure di qualità . Inoltre a mercato finito le pressioni sul Cagliari aumenteranno e i rossoblù non potranno più nascondersi sugli alibi del nuovo progetto, della rifondazione e del niente proclami. Dati alla mano e per qualità di alcuni giocatori in rosa i rossoblù sono chiamati a un campionato da prime posizioni, con il banco di prova Modena alla prossima in casa che darà ben chiara l’eventuale crescita di Deiola e soci dal punto di vista della gestione e del gioco.
Infine bisogna chiudere con la nota forse più dolente di tutte tra quelle suonate al Mazza: l‘attenzione difensiva. Ancora una volta i rossoblù di Liverani hanno preso un gol figlio della disattenzione del movimento di reparto. Contro il Perugia in Coppa le due reti avversarie sono arrivate con dei tagli dovuti a dei palloni persi in costruzione dal basso sulle fasce. Contro il Cittadella il gol è stato preso su una palla dritta in profondità mentre il gol della Spal è arrivato su un traversone dalla trequarti con difesa schierata (male). In alcuni casi nella coppia Goldaniga-Altare sembra mancare la guida del reparto, quella figura in grado di prendere per mano tutta la linea arretrata e dare maggiore sicurezza. Vero, sta per recuperare dall’infortunio Walukiewicz: ma siamo sicuri che il polacco abbia queste caratteristiche tattiche che fin qui in Sardegna non ha mai mostrato? E siamo proprio sicuri che negli ultimi giorni di calciomercato il Cagliari non senta la necessità lanciarsi in sede di trattativa alla ricerca di un centrale esperto e di carisma per la categoria?
Roberto Pinna














