Abbiamo sentito l’attuale allenatore del Livorno, che allenò il centravanti scuola Parma nel suo migliore anno in Serie B con la maglia del Perugia.
Uno stadio in piedi ad applaudire e urlare il tuo nome. Chissà quante volte lo ha sognato Alberto Cerri un momento così per il suo primo gol in Serie A con la maglia del Cagliari. A letto dopo una partita, nel silenzio degli spogliatoi e nel tunnel della Sardegna Arena, sentendo i fischi durante la lettura del suo nome in formazione. Vendetta, voglia di riscatto, voglia di dimostrare di meritare la fiducia. Un mix di emozioni durate un anno e mezzo. Alla fine però quel momento è arrivato: un gol decisivo, pesante e bello nella vittoria 4-3 alla Sampdoria. Forse una prima volta così nemmeno nel sogno più azzardato Cerri era riuscito a immaginarla.
ESPLOSO CON BREDA A PERUGIA ā Un gol che ora potrebbe rilanciare il centravanti classe 1996 di Parma. Cerri potrebbe essere lāacquisto in casa per un attacco rossoblù che faticava a trovare unāalternativa valida al duo Simeone-Joao Pedro. Tra la lista delle persone che credono in un suo riscatto dopo la rete alla Samp cāĆØ anche Roberto Breda, lāattuale allenatore del Livorno che ĆØ il tecnico ad aver lanciato alla ribalta Cerri tra i professionisti a Perugia, dove Alberto fece la miglior stagione della sua carriera a livello realizzativo, 19 gol tra Serie B e Coppa Italia: āHo un ricordo molto positivo di Alberto. Parliamo di un ottimo giocatore e mi aspetto che con questa nuova iniezione di fiducia possa diventare protagonista in Serie A. Ha tutto: fisicitĆ , tecnica e senso del movimentoā.
VEDREMO UN ALTRO CERRI? ā A discapito di alcuni sfottò e di alcuni ingiustificati fischi a sperare in Cerri erano in tanti anche in casa Cagliari. Non solo la societĆ che per lui ha fatto un investimento importante ma anche diversi tifosi e molti addetti ai lavori. Difficile trovare una persona che non puntasse sulla classe di Cerri tra i suoi ex compagni ed ex allenatori. Anche perchĆ© parliamo di un ragazzo che a livello giovanile con il Parma e con le varie Under della Nazionale ha sempre fatto benissimo, prima di faticare ad inserirsi con in grandi. Come mai questo ritardo? Lo spiega Breda: āNon per tutti i giocatori ĆØ uguale adattarsi a un campionato complesso come la Serie A. Lui comunque fisicamente ĆØ pesante e per entrare in forma ha bisogno di giocare tanto. Normale che giocando poco ĆØ difficile fare subito bene. Però lui ĆØ uno che dĆ il massimo anche in allenamentoā.
ALTO SĆ, CENTRAVANTI NĆ ā Cerri ĆØ un centravanti di peso atipico, a Cagliari ĆØ sempre stato considerato il vice Pavoletti, soprattutto per la stazza e per il fatto che con la punta livornese i rossoblù cercassero molto la fisicitĆ in area. Cerri però ĆØ un attaccante alto sƬ ma non il classico 9 da area di rigore, o meglio non ĆØ solo questo. Gli piace giocare la palla, fare movimento. A Perugia, per dire, fece anche molti assist: āCon me ā continua Breda ā giocava da seconda punta alle spalle di Di Carmine. Faceva quasi il regista offensivo, perchĆ© comunque ĆØ uno che ha anche queste caratteristiche. Inoltre mi stupƬ molto la sua disponibilitĆ . Se lāho sentito dopo il gol? No, non sento quasi mai i ragazzi che ho allenato ma mi fa piacere e spero sia lāinizio di qualcosa di importante, e lui lo saā.
GIGANTE BUONO ā A sorprendere di Cerri a discapito della mole fisica ĆØ il carattere. Quasi mai sopra le righe e la reazione dopo il gol alla Samp ha mostrato il suo lato più fragile, quello del gigante buono che aveva sulle spalle un peso più forte di lui e che una volta liberatosi, in senso metaforico con quel lancio di maglietta, si ĆØ lasciato andare ad un urlo liberatorio. Difficilmente avrĆ dormito dopo quel gol. Rete che ha festeggiato in maniera semplice: con un panino dal caddozzone insieme a Radja Nainggolan e rispettivi amici. E su questo aspetto caratteriale Breda chiude con un consiglio: āAlberto ĆØ un ragazzo sensibile, dovrebbe imparare a lasciarsi andare un poā di più. Deve imparare a essere strafottente, farsi scivolare le cose addosso. Se vuole essere protagonista deve trovare le risposte dentro di sĆ©ā.
Roberto Pinna














