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Ayroldi e non solo: il rapporto del Cagliari con arbitri e VAR

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Uno dei compiti più difficili per un arbitro è essere designato per una partita che arriva dopo che una delle due protagoniste, in questo caso il Cagliari, è stata penalizzata nella giornata precedente. Con tanto di dichiarazioni della società di turno, quella rossoblù dopo la sfida contro la Lazio persa per 2-1 all’Olimpico, che esprimono malcontento. Se poi la partita in questione vede anche una grande squadra in campo, ecco che i fattori per avere gli occhi puntati addosso sono evidenti. Ne sa qualcosa Michael Fabbri, designato per la prossima gara contro il Milan, sabato 9 novembre alle 18:00 alla Unipol Domus.

Mal comune
La prima parte del campionato di Serie A non è stata, eufemismo, una passeggiata di salute per la classe arbitrale. Tanti gli episodi controversi, con diverso peso mediatico a seconda della partita, ma con più dettagli comuni: la mancanza di una linea univoca tra gara e gara e anche all’interno degli stessi 90 minuti, un utilizzo del VAR che, in alcuni casi per protocollo in altri per errori di chi è dietro il monitor, non soddisfa, un’autodifesa dell’istituzione – in questo caso dell’AIA – contestata. Non solo dunque la direzione estremamente insufficiente di Giovanni Ayroldi in Lazio-Cagliari, ma numerosi casi che ogni giornata alimentano le legittime e giuste discussioni anche tra i protagonisti. Inutile elencare i casi specifici, ma restando dentro il campionato dei rossoblù il rapporto con gli arbitri non è stato tra i più negativi. Alcuni errori sia a favore che contro, alcuni fisiologici e più accettabili altri (pochi) meno spiegabili e giustificabili, mettendo comunque da parte il discorso più generale di un protocollo che non aiuta e a volte viene seguito con poca coerenza. Tolti gli ultimi episodi all’Olimpico, già ampiamente analizzati nelle ultime ore e che coinvolgono non solo i casi in sé, ma anche la conduzione generale del fischietto pugliese, la squadra di Davide Nicola prima della sconfitta di Roma non poteva ritenersi estremamente penalizzata nei risultati dalle scelte arbitrali sia di campo che del VAR.

Pro e contro
In undici giornate, al netto dell’ultima partita contro la Lazio, il Cagliari ha trovato direttori di gara apparsi spesso all’altezza del compito, così come il VAR ha più aiutato che creato problemi. Fino al pareggio di Torino contro la Juventus le partite dei rossoblù non avevano mostrato grosse pecche negli arbitraggi in Serie A, con proprio Fabbri – designato nella sfida contro il Milan – e il VAR Chiffi protagonisti positivi a Lecce. Alcune disattenzioni qua e là, da La Penna nel 4-0 del Napoli in Sardegna a Di Bello in Cagliari-Como 1-1, ma nel complesso nulla di trascendentale. Tra gli episodi il rigore di Parma per fallo di Palomino, approvato dal VAR e sia per dinamica che per fatto in sé era apparso corretto. Diverso da quello assegnato alla Lazio per il contrasto tra Zortea e Pellegrini, tra i dubbi su chi arrivi prima e l’entrata apparsa irregolare del terzino sinistro ex di turno. Nel primo caso c’è un giocatore che calcia e colpisce, pur se non con estrema forza, un avversario, nel secondo c’è un intervento di Zortea che diventa falloso solo dopo che Pellegrini ha toccato il pallone con un altro intervento irregolare. L’episodio di Parma ha similitudini con quello di Torino contro la Juventus, quando Piccoli anticipa Douglas Luiz per essere colpito dal bianconero. Partita che vede il rigore assegnato attraverso il VAR per tocco di mano di Luperto, caso da manuale per le discussioni sulla codifica di certi falli. In punta di regolamento corretto, ma senza mettere in evidenza il motivo del braccio alto del difensore del Cagliari e senza, soprattutto, interpretare a dovere le dinamiche difensive e letteralmente motorie. Dopo la Juventus anche la gara casalinga contro il Torino non è stata felice per l’arbitro di turno Aureliano. La punizione calciata da Viola per il vantaggio iniziale degli uomini di Nicola nata da un fallo del numero dieci rossoblù su Coco e non viceversa come visto dal fischietto bolognese, più tante altre imperfezioni che hanno portato la bilancia delle rimostranze dalla parte dei granata. Un ottobre problematico che però sembrava essere stato messo alle spalle, ma come quella del Cagliari anche l’ideale classifica degli arbitri è tornata deficitaria. Dopo le buone prestazioni di Manganiello a Udine e di Fourneau contro il Bologna, la disastrosa conduzione di Ayroldi a Roma contro la Lazio ha portato anche i rossoblù a esprimere le proprie rimostranze all’AIA. Rimostranze che, però, dovranno passare dalla presa di consapevolezza che il problema è perfino più ampio e che quindi saranno seguite dai fatti soltanto se dal protocollo alla codifica che ha reso i cosiddetti “rigorini” supportati invece che non assegnati. Sarà la prossima giornata contro il Milan a dare le prime risposte, con Fabbri sotto la lente d’ingrandimento e con lui il VAR Aureliano, in una gara che arriva non solo dopo le polemiche in casa Cagliari, ma anche dopo quelle che hanno coinvolto l’avversario dei rossoneri, con il Monza e il suo allenatore Nesta che hanno rimarcato sia il gol annullato ingiustamente a Bergamo contro l’Atalanta sia quello con lo stesso destino – e sempre per un errore – visto cancellare contro il Milan.

Matteo Zizola

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