agenzia-garau-centotrentuno

Arzachena, calciomercato complicato

Scopri il nostro canale su Telegramle-notizie-di-centotrentuno-su-telegram
sardares
sardares

Gli smeraldini devono rialzarsi nel girone di ritorno per cercare la salvezza.

Dopo la disfatta interna contro il Gozzano Mauro Giorico, allenatore dell’Arzachena, era stato chiaro. C’è bisogno del mercato, una necessità ribadita anche alla chiusura di un 2018 molto difficile in quel di Carrara. Trattative da portare avanti per l’uomo mercato Antonello Zucchi, sul quale il tecnico aveva riposto conclamata fiducia: “Sa quello che c’è da fare e ci stiamo già muovendo”. Così parlò l’algherese.

E, però, per i sardi che arrancano nel girone A di Serie C la missione non sarà più semplice di quanto dice oggi la classifica. In estate gli errori sono stati evidenti, risultati alla mano; un po’ per la sfortuna sul fronte infortuni (ma la fragilità dei Moi, dei Bonacquisti e dei Loi era preventivabile), un po’ per l’incapacità di sostituire a dovere gli uomini chiave della salvezza da matricola, Sanna e compagni si sono trovati da subito a remare contro corrente.

Ma cosa potrà fare a gennaio l’Arzachena? Non sarà semplice investire su elementi pronti, di spessore in grado di cambiare la rotta. In passato il club ha dimostrato di saper tirare fuori conigli dal cilindro e sorprendere in positivo, ma oggi la salita appare ripida. Ci sono poi dei problemi oggettivi non trascurabili. Attualmente l’Arzachena non può sottoscrivere nuovi contratti senza uscire dagli accordi in essere con quegli elementi di fatto mai utilizzati e messi da subito ai margini del roster. Calciatori che, giunti da categorie inferiori (Serie D o Eccellenza) e mai impiegati in C, molto difficilmente potranno fare i gradini all’indietro in questa finestra di mercato, e che ancora con più difficoltà potranno trovare estimatori in terza serie.

Un bel Cubo di Rubik di non facile soluzione. Potrebbe essere necessario liberarsi di qualche big (o presunto tale) che non ha reso secondo le aspettative. Ma anche qui andare a dama sarebbe tutt’altro che scontato.

Fabio Frongia