Prima domenica di Serie D e prime sfide, come tradizione in quarta serie, dedicate ai derby isolani. Le quattro sorelle sarde, Cos, Atletico Uri, Latte Dolce e Budoni, iniziano con sentimenti opposti il proprio cammino in un Gione G complicato ed equilibrato. Dalla rabbia dei sassaresi di Giorico nel derby contro i galluresi di Cerbone alla netta vittoria della Costa Orientale Sarda di Loi sull’Atletico di Paba, andiamo per ordine e analizziamo questo primo turno.
Cos
Un inizio migliore era difficilmente immaginabile. La Costa Orientale Sarda di Francesco Loi parte con il piede giusto, rifilando un pesante 4-1 a un Atletico Uri che ha venduto cara la pelle, cedendo solo nel finale. La rotondità del risultato rispecchia l’ottima prestazione dei gialloblù, che al secondo impegno ufficiale stagionale dopo l’antipasto offerto dalla Coppa Italia, di fronte a una tribuna stracolma hanno mandato il primo segnale al Girone G: a Tertenia sarà assai difficile per tutti fare punti. Diverse le note liete per Loi, a cominciare dalla buona gara degli under schierati: Serra (2004) ha confermato le impressioni positive destate contro il Latte Dolce in coppa, servendo l’assist per il 2-0 di Demontis. L’1-0 è arrivato grazie al coetaneo Cogotti, tra i riconfermati dopo la scorsa stagione, che ha trasformato in gol un’imbeccata “visionaria” del solito Piredda. Solidi Cabiddu (2005), all’esordio in D e Ganzerli (2003), ma pure i subentrati Caferri (2005) e Laconi (2004) hanno saputo tenere botta, con il primo che ha confezionato l’assist per il 3-1 di Nurchi con un pregevole e preciso cambio di campo di 50 metri con il mancino. Una testimonianza in più della validità del progetto Cos, con un mix di giovani ed esperti su cui possono contare poche squadre. Tra i “big” saltano all’occhio le prestazioni di Floris tra i pali, beffato solo da Ansini dopo un miracolo di Ravot, oltre al solito Demontis (insieme al gol anche numeri d’alta scuola per lui) e Nurchi, entrato solo nel finale ma capace della doppietta che ha chiuso la gara. Insomma, un’ottima iniezione di fiducia per i gialloblù in vista del prossimo impegno, domenica 17 settembre a Sassari contro il Latte Dolce, ferito dalla sconfitta bruciante di Budoni e desideroso di rifarsi davanti al proprio pubblico.
Atletico Uri
Un passivo troppo pesante per quanto visto in campo, dopo una prestazione positiva sul piano dell’impegno e della volontà. L’Atletico Uri torna da Tertenia con le ossa rotte dopo il 4-1 nel derby perso contro il Cos, ma il poker subito è una punizione severa per i ragazzi di Massimiliano Paba, che fino all’89’ hanno combattuto quasi alla pari per intensità e grinta con i padroni di casa. La mancata deviazione di Esposito sottoporta è stata il punto di svolta del finale di gara, con l’uno-due subito per mano di Nurchi, cinico e micidiale nelle uniche occasioni avute a disposizione. E dire che l’inizio del match aveva fatto intuire un possibile e diverso andamento: almeno quattro occasioni da gol per l’Atletico, tutte confezionate da Yann Fangwa, uno degli ex di turno insieme ad Aloia. L’ex Muravera e Monastir è ancora lontano dalla migliore condizione dopo l’infortunio al ginocchio subito nella scorsa stagione, ma ha fatto vedere spunti interessanti cui solo un grande Floris ha saputo dire di no. La verve di Attili e soprattutto Ravot hanno tenuto in apprensione la difesa gialloblù, con il gol di Ansini a inizio ripresa che ha fatto sperare i tantissimi tifosi giallorossi giunti a Is Arranas in un pareggio. Al termine del match Paba ha detto ai nostri microfoni: “Abbiamo tanti giovani bravi, ma ancora non pronti: servirà avere la giusta pazienza per permettergli di adattarsi alla categoria, ma sia io che la società lo sappiamo bene e cercheremo di aiutarli a farlo al meglio”. Una lettura perfetta da parte del tecnico sassarese, che nella ripresa ha inserito i giovani Pionca (2005) e Valentini (2004) dopo aver fatto partire dall’inizio Pisano (2005) e Piga (2004), tutti all’esordio in Serie D. Domenica al Ninetto Martinez arriva l’Ardea (ex Team Nuova Florida), ambiziosa squadra laziale che all’esordio ha impattato 1-1 contro l’Ischia. Un avversario di rilievo per provare a prendere quota, sfruttando l’appoggio della tifoseria giallorossa, da sempre autentico dodicesimo uomo in campo.
Budoni
Carattere, grinta e una buona lucidità nella gestione degli episodi chiave. L’esordio in campionato, nel successo per 2-1 in rimonta sul Latte Dolce, dà delle conferme, umorali ancora prima che tattiche, al Budoni di mister Cerbone. Nel remake della sfida di Eccellenza dell’anno scorso i galluresi hanno vinto perché si sono dimostrati più squadra e in maniera solida si sono presi un derby che ha fatto della frenesia il suo canovaccio. Un Budoni che ancora si deve imparare a conoscere bene, visti alcuni significativi cambi, specie in ruoli chiave, rispetto alla scorsa annata culminata con la vittoria dei playoff in quinta serie. Ma comunque un gruppo che Cerbone ha saputo forgiare sul proprio spirito da battaglia, anche perché il vantaggio iniziale di Imoh per i sassaresi avrebbe fatto sciogliere come neve al sole una formazione meno propensa alla lotta e alla sofferenza. Tutte parole chiave che serviranno in casa Budoni per centrare la salvezza. Parlando di singoli, da lodare le prestazioni di Santoro, che nel momento più complesso dei suoi è sembrato l’unico davvero in grado di prendere per mano la manovra offensiva, e di Raimo, con l’ex Lanusei che si è ripreso un posto meritato in Serie D con buone chiusure e soprattutto con diversi ottimi cross (suo l’assist nel 2-1 che ha mandato in archivio la contesa). Ripartire dalla gioia dell’esordio con tre punti, mettendo da parte la lunga coda polemica del derby con il Latte Dolce (qui le parole del patron Sanna a fine match), sarà fondamentale per Farris e soci per la prima complessa trasferta sul campo della Romana, l’ex Lupa Frascati, reduce dalla sconfitta per 2-0 in casa della corazzata Cavese e con la voglia di ben figurare al debutto davanti alla propria gente.
Latte Dolce
Derubati da un gol fantasma, con due rigori in meno, gara condizionata dalle scelte arbitrali come spesso capitato nelle sfide al Budoni. Questo il sunto delle parole di mister Giorico al termine del derby perso contro il Budoni per 2-1 (clicca qui per il commento completo dell’allenatore ex Torres). La rabbia in casa Latte Dolce dopo l’esordio amaro in Gallura è tanta, specie su un episodio, quello dell’1-1 sulla punizione di Santoro. Con il club sassarese e il suo portiere Carboni che sostengono che la parata sul tentativo da fermo sia avvenuta prima della linea di porta e non dopo come sostenuto dal guardalinee. E dire che il Latte Dolce aveva iniziato alla grande la partita, dominando i primissimi minuti e trovando anche la rete dell’iniziale vantaggio con Imoh. L’1-0 però invece che dare certezze e solidità in gestione ai biancocelesti ha spento la luce della manovra dei ragazzi di Giorico che da lì in poi, anche prima del contestato pareggio del Budoni, hanno faticato oltremodo a costruire con ordine. Una squadra che è andata troppo rapidamente in frenesia quella di Cabeccia e soci e che non ha ancora l’esperienza e la qualità per giocare anche con la tensione sopra le righe. Come dimostra il gol del 2-1 finale subito su situazione di calcio d’angolo a favore. L’impressione è che questo derby di inizio stagione possa essere una buona lezione per il Latte Dolce per il continuo del torneo alla caccia della salvezza: al di là delle recriminazioni arbitrali la squadra deve essere capace di restare in partita per 90′, anche perché con un’altra concentrazione probabilmente il gruppo di Giorico sarebbe tornato dal Pinna di Budoni con più punti in tasca. La bravura ora per Marcangeli e compagni dovrà essere quella di trasformare la rabbia in sentimento positivo per l’esordio casalingo, ancora in un derby, contro la Cos di mister Loi.
Francesco Aresu-Roberto Pinna














