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A Cagliari è Kılıçsoy-mania: ma Pisacane ha gestito bene il turco?

Semih Kilicsoy, esulta dopo il gol in Torino- Cagliari | Foto Valerio Spano
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“Incredibile aver tenuto per mesi questo fenomeno in panchina”. Il commento medio del tifoso cagliaritano dopo le due reti in fila, contro il Pisa e il Torino (bella la prima, meravigliosa la seconda) di Semih Kilicsoy è un po’ questo. Velata, ma neanche troppo, la critica all’allenatore Fabio Pisacane per la gestione dell’attaccante turco, in prestito con diritto di riscatto al Cagliari. Eppure con un’analisi a mente fredda l’attesa del momento giusto sembra, sulla carta, aver dato maggiore forza a Kilicsoy per la sua prima esperienza lontano da casa.

Numeri
Prima di tutto qualche numero. Semih Kiliçsoy (20 anni e 134 giorni) è soltanto il secondo giocatore del Cagliari negli anni 2000 a trovare la via della rete per due gare consecutive di Serie A prima di compiere 21 anni, il primo dopo Robert Acquafresca (due volte nella stagione 2007/08. In un gioco del calcio che tende ad essere bulimico con i giovani e giovanissimi (specie se attaccanti) è già un dato di peso. Per il turco classe 2005 in questo campionato 8 presenze e due gol, quelli già citati, oltre a tre gare disputate in Coppa Italia con la maglia rossoblù. Contro il Torino per lui 3 tiri totali, migliore dei suoi insieme a Matteo Prati. Ma anche 9 duelli e soli 3 passaggi negativi, oltre al 100% di dribbling riusciuti. Dati che ne certificano la bravura con la palla al piede, ma che evidenziano anche lo step di crescita fatto in fase di non possesso e di battaglia e sacrificio a favore della squadra.

Spirito
A Torino di fatto Kilicsoy ha dovuto fare reparto praticamente da solo, una condizione che si vede non ne esalta le qualità principali, ma che per la prima volta in stagione il turco ha ricoperto senza troppi affanni, anzi caricandosi sulle spalle anche maggiori responsabilità. Simbolica l’azione poco prima della sostituzione sul 2-1, quando è andato forte in pressione sul portatore di palla del Torino per interrompere l’azione e provare a recuperare la sfera, bloccando i granata in rimessa laterale. Per arrivare a questa attenzione diversa i mesi di allenamenti e panchine, può sembrare brutto dirlo, ma sono stati fondamentali. D’altronde è stato lo stesso giocatore turco, dopo la rete al Pisa, a descrivere le difficoltà provate nell’impatto con la Serie A: “In questo campionato agli attaccanti vengono chiesti tanti compiti tattici senza palla ed è molto complicato trovare degli spazi giusti rispetto al calcio che conoscevo”. In questo senso la gestione di Pisacane con Kilicsoy sembra essere stata giusta, con l’allenatore campano comunque abituato dall’esperienza in Primavera (anche se con logiche più in piccolo) a inserire progressivamente un giocatore in un contesto tattico rodato o da rodare. Forse un pizzico di coraggio in più avrebbe portato a qualche presenza (e magari rete) in anticipo rispetto alla situazione attuale, ma anche questo è un esercizio di stile fatto con i se e i ma.

Fortuna
Curioso sarebbe capire se contro il Pisa con Gennaro Borrelli in forma e con Leonardo Pavoletti senza l’influenza la maglia da titolare sarebbe comunque spettata al turco. Ecco, forse lì sta la fortuna che ripaga il mancato coraggio avuto nelle ultime settimane da parte della gestione rossoblù. A volte però la stagione di un singolo e di un club passano anche da queste sliding doors. Quello che è certo è che senza quel bivio contro il Pisa probabilmente il Cagliari avrebbe gestito diversamente il mercato invernale in avanti e magari rivalutato la condizione in squadra di Kilicsoy. Insomma, per rispondere al quesito iniziale la gestione di Pisacane con Kilicsoy è stata sicuramente giusta inizialmente, con l’attesa e il lavoro per il completo adattamento di un giovane che per caratteristiche in campo e umorali aveva bisogno del suo tempo per non essere bruciato. Anche se l’attendere troppo senza la “spintina” avuta dal caso contro il Pisa con ogni probabilità avrebbe portato a bruciare comunque parte della stagione del 2005. Ma in fondo a chi importa davvero ora? Kilicsoy è entrato in forma ed è al centro del progetto nel momento in cui serviva di più a questo Cagliari. E tanto basta per provare a godersi gol come quello contro il Torino senza fare troppa dietrologia. Per i bilanci positivi o negativi sulla sua gestione, come quella di tutto il gruppo, ci sarà spazio una volta superata la linea del traguardo.

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