Una promozione storica, un salto di categoria forse nell’anno più complesso e strano nella storia dell’Eccellenza, un paese di tremila abitanti in festa per la Serie D. Uri oggi si è risvegliata con ancora i sogni a occhi aperti della vittoria in campionato. Abbiamo fatto una chiacchierata con mister Massimiliano Paba, uno degli artefici della cavalcata giallorossa, per capire le emozioni presenti e i progetti futuri.
Mister, state ancora cercando di riprendervi dall’impresa fatta?
“Abbiamo vissuto e stiamo vivendo un’emozione incredibile. Una promozione che questo gruppo si merita, dalla dirigenza ai ragazzi. Non abbiamo mai mollato e alla fine il lavoro paga sempre. Sono contento del traguardo raggiunto perché credo che l’ambiente lo abbia meritato per la professionalità mostrata in questi mesi”.
Un successo anche personale con un ritorno in Serie D dopo le esperienze con le panchine di Latte Dolce e Castiadas in quarta serie?
“Ovviamente fa piacere a livello personale ma devo essere sincero sono più contento per Uri, la sua gente e questa società. Un riconoscimento meritato e guadagnato nettamente sul campo”.
Ancora è tempo di festeggiamenti, ma che Uri aspettarci come progetto per la Serie D?
“Ora ci godiamo la vittoria del campionato, poi ci troveremo con la società per programmare e decidere del futuro. Al momento è ancora presto”.
Ma l’Uri ripartirà da Paba in panchina?
“Ancora dobbiamo parlare con la dirigenza anche su questo aspetto, ovvio che sono legato alla piazza, sto bene a Uri e c’è la volontà di continuare a fare bene in questo contesto. Vedremo”.
Uri che fa a rinforzare il pacchetto di squadre sassaresi in quarta serie, aspettando ancora la salvezza della Torres in D. Senza dimenticare che con il Latte Dolce c’è un bel rapporto e c’è stato un ampio via vai di calciatori nel recente passato…
“Ovviamente speriamo nella salvezza della Torres, poter arrivare a giocare contro realtà solide e storiche come il Latte Dolce e la squadra rossoblù per noi è innanzitutto un onore. Fa piacere per il movimento calcistico sassarese. Per noi saranno dei derby storici”.
Una stagione iniziata, poi interrotta, poi ripresa a metà ma comunque giocata sempre per arrivare al traguardo finale. Qual è stato il momento più duro, la fase in cui pensava di non riuscire a centrare ogni obiettivo?
“Noi non siamo partiti con l’obiettivo dichiarato del salto di categoria ma nelle ultimi stagioni la piazza ha fatto bene e c’era la voglia di confermarsi. Durante lo stop del campionato non ci siamo mai fermati davvero, abbiamo continuato con tabelle individuali perché la voglia e la volontà era quella di ripartire appena possibile. Sono state settimane dure perché non sapevamo se i sacrifici fatti ci avrebbero portato poi a dei risultati in campo con una ripresa. Ma i ragazzi ci hanno sempre creduto e non hanno mai mollato, devo ringraziarli per questo. A volte non vedevamo la luce in fondo al tunnel ma poi ogni sofferenza è valsa per la gioia di queste ore”.
Roberto Pinna