Sarà un’estate particolare in tutta Italia. Tra la ripresa, sperata, post Covid-19, la voglia di ritrovare una certa libertà e anche un probabile e atipico campionato giocato a cavallo tra giugno e agosto. Un’estate frizzante, soprattutto a Sassari, dove i tifosi della Torres, chiuso definitivamente il discorso Serie D legato a questa stagione, sperano e aspettano. In un ripescaggio ma anche su nuovi discorsi di partnership tra le due squadre cittadine.
Il contesto
Voci, sussurri, mezze frasi e mezze verità. Da almeno tre estati gran parte dell’attenzione mediatica rivolta ai rossoblù di Sassari è dedicata al tema che porta a una partnership tra il Latte Dolce e la Torres. Due squadre in Serie D per una città sono difficili da avere, frase detta e ridetta, anche se poi in fin dei conti nel campionato concluso in anticipo, causa Covid, le due sassaresi erano le migliori sarde e due tra le principali candidate in vista dei playoff. Un aspetto che si può vedere come bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto: uno spreco o una crescita del movimento. Comunque la si veda, Sassari ha bisogno di una piazza più alta rispetto alla Serie D, ed è qui che tornano i discorsi su una possibile collaborazione tra i vari imprenditori del pallone in città. Un’apertura che già dalla scorsa estate è arrivata da più parti, senza però di fatto portare a nulla di concreto nel breve. Quest’anno non sono da escludere dei nuovi tentativi di unione, ma guai a chiamarla fusione. Il termine non piace a nessuno in città e le varie realtà vogliono mantenere separate le proprie storie, anche se in termini di progetto comune ha parlato di recente ai nostri microfoni anche il presidente del Latte Dolce Fresu.
Il ripescaggio
In casa Torres, come sottolineato più volte dal presidente Sechi, al momento l’attenzione è concentrata su un possibile ripescaggio in Lega Pro. Il patron rossoblù ha parlato di una volontà anche di rivalorizzare il Vanni Sanna, con un progetto che sposi i dettami del distanziamento sociale in epoca post-coronavirus. Per sperare in un ripescaggio in Serie C comunque serve un piano di crescita importane per la Torres, soprattutto dati i costi per l’iscrizione della squadra in Lega Pro. Solo le garanzie fideiussorie ammontano a 350 mila euro, più le varie spese per costruire una squadra professionistica e tutti i costi di trasferte e logistica. Insomma, è lecito aspettarsi un tavolo allargato tra sponsor, società e altri imprenditori qualora l’obiettivo si riuscisse a portare avanti. Una mano potrebbe arrivare dal presidente del Pineto Silvio Brocco, che ai nostri microfoni ha confermato l’interesse a continuare, e aumentare, l’investimento come sponsor in casa Torres, data anche l’amicizia che ha con Salvatore Sechi. Ma sicuramente da solo potrebbe non essere sufficiente. Soprattutto in attesa che da Palazzo Ducale o Villa Devoto si muova qualcosa per rimettere a posto il Vanni Sanna, dopo l’operazione restyling decisa per il PalaSerradimigni. Una Torres nuovamente in Serie C “costringerebbe” la politica, più volte oggetto degli strali del numero uno rossoblù, a dare finalmente risposte su una questione che da troppo tempo le chiede.
Il fronte Abinsula
Il ritorno di fiamma che può fare la differenza è quello di Abinsula. E non può essere altrimenti. Non a caso l’azienda, eccellenza sarda nel mondo dell’hi-tech e già dentro il progetto Latte Dolce, come già successo nelle ultime estati sassaresi, è sulla lingua dei tifosi anche in vista di una possibile partecipazione alla Torres che verrà. Ancora una volta però bisognerà convincere Sechi, che pur negli ultimi tempi ha riconosciuto il buon lavoro fatto dalla dirigenza biancoceleste, mostrando segnali di apertura e dialogo. Dal canto suo Abinsula non avrebbe meri interessi di sponsor sulla squadra ma, come fatto anche a Latte Dolce, vorrebbe dare una propria visione al club. Un dettaglio non da poco, perché al di là del discorso economico bisognerà trovare una quadra, anche dirigenziale che accontenti tutti. A Sassari, come già avvenuto nel recente passato, si parla di una nuova offerta pronta da parte di Abinsula che a breve potrebbe presentarla al tavolo di Sechi. Ma, intervenuto ai nostri microfoni, il fondatore Pierluigi Pinna frena: “Al momento è ancora presto per parlare di questo. Sicuramente, come sempre detto, noi crediamo fortemente nel calcio sassarese. Ma prima bisognerà capire il futuro della Serie D, della prossima stagione e più in generale del calcio”. Non c’è dubbio che una concreta collaborazione tra le parti sarebbe uno step importante, forse decisivo per il futuro del pallone a Sassari, e in chiave ripescaggio anche per la Torres. Anche se la via verso la Lega Pro resta tortuosa per vari motivi: dai costi, alle riforme e al destino ancora tutto da decifrare dell’attuale Serie C, interrogativo questo che forse, più degli altri, al momento impone prudenza. Insomma, ci aspetta una nuova estate sassarese, questa volta avrà un finale diverso?
Roberto Pinna