Più di un anno e mezzo insieme. Dalla paura, poi scampata, della retrocessione fino all’ottima cavalcata con Mariotti in panchina che l’anno scorso ha permesso alla Torres di chiudere la stagione, in anticipo causa Covid-19, al terzo posto. Solo emozioni forti quelle tra Vittorio Tossi e la squadra rossoblù. Dopo il difficile inizio di stagione il primo “a pagare” la situazione non semplice del Vanni Sanna è stato lui. Addio senza pugni sul tavolo, avvenuto in maniera consensuale tra le parti, e con un rapporto che resta intatto con la squadra della sua città, ma un cambio che “Era naturale per delle visioni di progetto divergenti tra me e il presidente Sechi“, per usare le parole dello stesso Tossi.
Vittorio, ore complicate in casa Torres e alla fine la figura che cambia è la tua, quella del direttore sportivo. Perché?
“Ci tengo a precisare che non si è trattato di un esonero. Abbiamo, con la dirigenza, deciso che non era più possibile proseguire insieme. Il presidente al momento cercava qualcosa di diverso da quelli che erano i miei piani. Giusto separarsi in questo momento. Io sono sempre stato un parafulmine per i ragazzi e per la guida tecnica ed è giusto così perché sono una persona abituata a prendersi le proprie responsabilità. Io ho visto una Torres che era in crescita sul campo ma nel calcio contano i risultati e vista la classifica è normale per la piazza pretendere di più da questa squadra”.
Quanto dispiace lasciare un progetto costruito con convinzione in estate?
“Sicuramente questa è una poltrona ambita ma io sono sempre stato un tifoso di questa squadra e quindi sono più contento che dispiaciuto per quello che è stato. Voglio ringraziare i tifosi perché spesso mi hanno contestato ma lo hanno sempre fatto sul piano professionale, separando il profilo dell’uomo dalle normali critiche sul mio operato”.
Cosa è mancato in queste prime giornate alla Torres?
“Parliamo di una squadra molto giovane, non solo a livello di età ma anche a livello di esperienza nella categoria. Caratterialmente la squadra è mancata in questo inizio, inutile usare giochi di parole. Ma la giusta mentalità la si acquisisce in un solo modo: giocando. Io mi auguro che questo nuovo cambio come ds sia positivo, ci sarà la possibilità anche a dicembre di rimediare a qualcosa in rosa con il mercato”.
E la situazione positivi però non aiuterà…
“Tutte le squadre di Serie D stanno vivendo una situazione strana e complicata. Molto complicata. Io credo che lo stop ci voleva a tutti i costi. Invece alla fine si è deciso di proseguire questo campionato ma non so quanto questa sarà una giusta scelta per il futuro della D”.
Dopo Tossi anche Gardini potrebbe lasciare la società?
“Gardini è stata una scelta estiva di tutta la società. E credo che sia stata un’ottima scelta al di là dell’inizio di stagione. I numeri in questa categoria parlano per lui. Non so se e quanto resterà a Sassari ma io glielo auguro. Spero Gardini resti a lungo al Vanni Sanna perché credo possa dare tanto al gruppo e possa essere l’uomo giusto per far crescere la rosa”.
Che rapporto resta con Sechi dopo questo saluto ai rossoblù?
“Ci lega un rapporto di amicizia e rispetto. E sarà sempre così. Lo stesso rispetto che ci ha portato a decidere che era arrivato il momento di separarsi. Senza creare uno strappo, come fanno le persone intelligenti”.
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Questa la notizia di ieri sul cambio di poltrona in casa Torres con le parole del nuovo diesse Degli Esposti
Prima la sospensione dell’attività per degli stati febbrili, poi la conferma della positività di due giocatori al coronavirus, e infine la decisione di separarsi del vecchio direttore sportivo Vittorio Tossi. Ore frenetiche a Sassari in casa Torres. I rossoblù, tra le mille difficoltà legate alla pandemia, stanno provando a cambiare pelle dopo l’inizio da incubo in campionato con solo sconfitte.
Mercato
Rivoluzione al Vanni Sanna che parte però anche dal campo. La squadra rossoblù ha infatti salutato dopo appena cinque partite gli acquisti estivi Alberto Torelli, che va al Chions, e la punta Andrea De Iulis, che sarà avversario della Torres in stagione nel girone di ritorno essendo un nuovo giocatore della Nocerina. Due partenze di peso, considerando che si tratta di due titolari. Per lo meno in base alle gerarchie di Gardini in questo inizio di stagione. Ma anche due partenze che permetteranno alla Torres di avere liquidità nel prossimo mercato di dicembre.
La situazione
Intanto a Sassari la società è in attesa delle comunicazioni da parte dell’ATS, unico ente preposto per ufficializzare la positività e disporre ulteriori controlli su tutto il gruppo squadra. Ma punto caldo non riguarda solo i giocatori positivi al Covid perché la rivoluzione annunciata dal patron rossoblù Salvatore Sechi dopo la sconfitta con il Latina porterà alla separazione dal ds Tossi. Al suo posto il profilo è quello dell’ex Cerignola e Bitonto Alessandro Degli Esposti. Figura che ha firmato con la Torres anche se nelle scorse ore in città è stato molto chiacchierato per il ruolo il nome di Gianfranco Multineddu. Per ora situazione invariata per Gardini in panchina, nonostante le voci su un possibile ritorno di Giorico all’Acquedotto restino forti per il futuro. E anche su questo fronte potrebbero arrivare notizie nelle prossime ore.
Roberto Pinna
Successivamente sono arrivate anche le parole del nuovo DS ai canali ufficiali della Torres.
Direttore, il periodo non è facile così come il compito affidatole dalla Società. Da dove si dovrà ripartire?
«Si riparte dal lavoro, è l’unica strada che conosco, bisogna pensare di lavorare ogni giorno con massima serietà ed abnegazione, mettendo in prima fila il bene della Torres. I risultati fin qui conseguiti sul piano sportivo non sono di certo quelli auspicabili inizialmente. Ho parlato col presidente Sechi e siamo d’accordo sul fatto che, qualunque sia l’evoluzione di questo campionato nell’immediato, vista la precaria situazione sanitaria che attraversa il nostro paese, è necessario muoverci per apportare i giusti correttivi, senza frenesia e senza dimenticare gli aspetti extracalcistici. La società mi ha chiesto di fare tutto ciò che reputo necessario per risollevare la Torres ed è quello che intendo fare, muovendomi nei tempi e modi giusti in un contesto che definirlo particolare e atipico sembra esiguo».
Ha visto la Torres giocare, secondo il suo parere questa squadra ha avuto più problemi tecnici o caratteriali?
«Ho visto la squadra sia in video sia dal vivo, credo che per dare un giudizio definitivo bisogna però conoscere bene le dinamiche interne, credo che la squadra abbia comunque più problemi caratteriali che tecnici, essendo un gruppo giovane la mancanza di risultati ha portato a sfiducia. Di fatto mi aspetto di più da tutti, under e over che siano. I numeri parlano chiaro 5 gare o punti, dieci gol subiti uno fatto, c’è qualcosa che non ha funzionato. Non si tratta di bocciature, reputo la rosa di buon livello, con calciatori di qualità e prospettiva, ma c’è da trovare la quadra quanto prima, per rendere al meglio e fare punti. In questo senso abbiamo già iniziato a lavorare sulle uscite e nel contempo faremo i correttivi necessari dove serve. Quando una squadra non ottiene punti in cinque gare bisogna tirare una linea e ricostruire. I nomi li faremo al momento opportuno».
Abbiamo parlato di quel che non ha funzionato in questo inizio. Ha visto qualcosa che le è piaciuto?
«Si ho visto la squadra, ha evidenziato buona organizzazione e capacità nei singoli, anche nei più giovani. Occorre fame sportiva e cattiveria agonistica, i risultati poi daranno serenità ed autostima. Una piazza come Sassari ti impone sempre di giocare per vincere ma qui c’è da ripartire per step. Dobbiamo lavorare per avere una squadra che sa quello che vuole ed è disposta a fare di tutto per ottenerlo, a costo di rivoluzionare gli interpreti».
La Torres sarà ferma per questa gara ma si prospetta uno stop a lungo termine vista l’evoluzione del contagio che sta mettendo a rischio lo svolgimento del campionato. Come intende portare avanti questo lavoro di ricostruzione?
«Mi sono fatto già una idea di cosa sia necessario fare e ho già cominciato a lavorare su quello che occorre. Se il campionato subirà uno stop avremo più tempo per riorganizzarci, siamo solo all’inizio. Bisogna trovare soluzioni funzionali ad un progetto tecnico che era partito nelle migliori prospettive ma che si è arenato di fronte all’ evidenza dei risultati. In questo caso si può prendere atto delle carenze sotto tutti i punti di vista e riavviare il motore. I tifosi sono sconfortati e li capisco, ma noi dobbiamo ragionare in maniera lucida fermo restando il contesto in cui ci muoviamo è davvero fragile ed in continuo evoluzione. Prima di qualsiasi dato sportivo è necessario salvaguardare la salute ed oggi la Torres si trova ad avere a che fare con possibili contagi. È notizia di ieri che 15 giocatori della Nocerina, squadra affrontata una settimana fa, sono risultati positivi. Ecco credo non si debba dimenticare tutto questo mentre parliamo di calcio e di futuro».
Roberto Pinna