Lunedì sabbatico, martedì analisi Serie D e pop-corn. Inizia il girone di ritorno in Serie D per le squadre sarde e lo fa con la nuova girandola di derby. Un turno che ha regalato diverse sorprese, dalla striscia imbattibile del Lanusei che in casa ha battuto il Muravera alla vittoria fondamentale in chiave salvezza dell’Arzachena sul campo del Latte Dolce, fino alla rotonda vittoria della Torres per 4-1 su un Carbonia irriconoscibile. Ma andiamo con ordine e analizziamo il momento di ogni singola squadra isolana in quarta serie.
Torres
Modo migliore di iniziare il girone di ritorno per la squadra rossoblù non poteva esserci. Quattro reti in meno di 40 minuti contro il Carbonia. Non male se consideriamo che nelle precedenti 17 sfide la Torres era riuscita a mettere a segno la bellezza di 8 gol. I sassaresi tornano a vincere dopo quattro turni, ultimi 3 punti arrivati con l’1-0 in casa del Formia lo scorso 27 gennaio. Successo che fa salire la squadra del patron Sechi al quattordicesimo posto in classifica. Contenti tutti tranne Graziani. Al tecnico ex Lanusei non è piaciuta la gestione dell’ampio vantaggio nella ripresa. Ha visto una Torres poco cattiva e non ha usato giri di parole in conferenza stampa: qui le sue parole complete. Una reazione forse esagerata ma comprensibile, l’errore più grave dei rossoblù al momento sarebbe quello di pensare che basti fare 4 gol al Carbonia per dare un colpo di spugna a tutti i problemi di inizio stagione. Nota a margine per Mascia. Non è la prima volta che parliamo del 2002 sassarese ma la prestazione di domenica contro il Carbonia è stata entusiasmante, e non solo per la tripletta. Con lui Graziani usa il metodo bastone e bastone per farlo crescere. Zero complimenti pubblici ma tanta voglia di aiutarlo con uno schema di gioco che va a sfruttare la sua velocità e i suoi tagli in profondità.
Lanusei
Vento di Ogliastra forza 10. Tanto quanti i risultati utili consecutivi trovati in campionato dalla squadra di mister Greco. L’ultimo è un successo 2-1 contro il Muravera che sa di definitivo salto di qualità. La squadra gialloblù era tra le più lanciate del gruppone sardo, specie dopo la doppia vittoria nei derby con Arzachena e Torres. E invece Loi e il suo gruppo di vecchie volpi della categoria hanno incontrato un Lanusei che ha deciso di non inchinarsi più a nessuno. Dei 25 punti in classifica gli ogliastrini 17 li hanno messi in cascina in un 2021 fin qui da incorniciare sul campo. Ora la sfida in casa del Carbonia prima di un doppio impegno con Formia (al Lixius) e Nocerina (in trasferta). Un trittico che ci dirà cosa potrà fare la squadra di Greco da grande: sognare davvero un posto tra le prime 5-6 della classe o restare al centro della classifica con un occhio buttato alle società alle spalle. Non ditelo al mister però che continua a tenere i suoi sul momento: “Abbiamo numeri importanti, se continuiamo così penso che possiamo raggiungere il nostro obiettivo, che è la salvezza. Puntare a qualcosa di più? Come ho detto in altre occasioni dobbiamo ragionare partita per partita”.
Latte Dolce
Nuovo Latte Dolce, vecchio Latte Dolce. Dopo l’1-0 del Basilio Canu di Sennori contro l’Arzachena viene da chiedersi se sia già finito l’effetto Fossati sul gruppo. O se questo possa agire davvero con continuità sull’umore e sulle prestazioni di una squadra che sembra essere inciampata su una stagione no. Vittoria, pareggio, sconfitta, vittoria, sconfitta. Le ultime cinque giornate dei sassaresi raccontano bene un’annata da montagne russe a livello di emozioni e pathos. Il gol resta un problema enorme per questa squadra: una rete messa a segno nelle ultime quattro partite giocate. Diciassette i gol totali in campionato, l’Afragolese sedicesima ne ha realizzato uno in più. Numeri che non rendono giustizia alle premesse di una stagione che non dovevano e non potevano essere trasformate in questo presente. A questo punto il discorso tecnico lascia il tempo che trova. Qualcosa non ha funzionato nella creazione e nella gestione di una rosa a un livello più alto rispetto alla panchina. L’obiettivo deve essere ora quello di chiudere al meglio possibile il campionato, anche in ottica futura, per poi capire cosa sarà di questo Latte Dolce e per intuire se ci saranno le basi per fare o meno l’ultimo step definitivo a partire dalla prossima estate.
Muravera
Contro il Latte Dolce al Comunale di Muravera andrà in scena mercoledì 24 il derby degli scontenti. Dall’ultimo turno di campionato infatti la squadra gialloblù esce con le ossa rotte e con la consapevolezza che trovare la continuità per sognare in grande forse sarà l’ostacolo più grande di questo campionato. I ragazzi di mister Loi sono comunque la prima squadra sarda per punti fatti, 27 come il Carbonia. E davanti sia Nocerina, che Savoia e Monterosi hanno rallentato la corsa e dunque il margine per tentare un assalto al podio del girone, già centrato con stabilità prima di Natale, c’è ancora. Dopo il 2-1 sul Lanusei l’allenatore dei sarrabesi si è soffermato sulla gestione arbitrale e sugli episodi ma in questo momento alla sua rosa sembra servire più una reazione netta, di forza contro le difficoltà e gli episodi, invece che degli alibi. Anche perché gli uomini di esperienza per non incappare in nervosismo, ansia da prestazione e giochini psicologici avversari questo Muravera li ha. Detto questo i gialloblù devono guardare con positività al girone di ritorno iniziato male a Lanusei, perché quello costruito fino a qui è un percorso importante e le energie per chiudere in bellezza ci sono tutte. Anche perché dopo il girone d’andata il Muravera sembra la squadra più solida per poter ambire al trono di regina delle formazioni sarde del girone.
Arzachena
Dalle sabbie mobili è uscito un nuovo gruppo. Dalla vittoria contro l’Afragolese in poi 7 punti in 3 gare per un Arzachena ritrovato. Cerbone respira e i suoi ragazzi per la prima volta dopo settimane escono dalla zona rossa della classifica. Undicesimo posto guadagnato con un 1-0 di grinta e passione in casa del Latte Dolce. La difesa ritrovato è stata la marcia in più degli smeraldini che negli ultimi tre turni hanno sempre mantenuto la porta inviolata. Il giovane Alessandro Rossi, classe 2001, si sta caricando il peso della squadra sulle spalle nelle ultime settimane con due gol importantissimi nelle logiche salvezza: quello del Basilio Canu di domenica scorsa più il 2-0 contro l’Afragolese che ha chiuso una gara comunque tirata. Ora c’è da continuare a correre contro una Torres che ha provato a passare da 0 a 100 in una sola partita. In ottica classifica la sfida di mercoledì 24 del Pirina vale 6 punti con i biancoverdi che all’andata vinsero a Sassari per 2-1. Con Cerbone che intanto già mette in riga i suoi: “Dopo il Latte Dolce ho fatto i complimenti ai ragazzi, ho visto una compattezza che prima avevamo perso e ora l’abbiamo ritrovata. Ma non abbiamo ancora fatto nulla”.
Carbonia
Che succede? La peggior prestazione della stagione per i minerari nel 4-1 subito al Vanni Sanna. Spenti, poco lucidi in difesa e quasi mai pericolosi in avanti. Le assenze importanti da Carboni a Piredda stanno pesando e non poco ma mister Mariotti subito dopo la gara è stato chiaro sul tema: “Chi pensa ai giocatori che non ci sono non ha capito nulla del mondo del calcio“. Un tecnico che avrebbe immaginato sicuramente in modo diverso il suo ritorno al Vanni Sanna ma che in conferenza stampa ha analizzato in maniera tranquilla la gara. Un po’ meno serena sarà la ripresa in campo per i suoi ragazzi. Perché a un martello come lui non sarà piaciuta la mentalità mostrata dai suoi a Sassari, come sottolineato in conferenza: “La nostra forza è lo spirito e l’umiltà, non dimentichiamoci da dove veniamo. Siamo gente di miniera“. Oltre al passo falso però resta l’ottima stagione fatta fin qui dal Carbonia, che ancora è la miglior squadra sarda del girone insieme al Muravera per punti. Senza dimenticare il terzo miglior attacco del campionato. Ora però ci sarà il banco di prova Lanusei, con gli ogliastrini in palla anche a livello mentale vista la lunga striscia di risultati utili. Al Carbonia servirà proprio questo: cattiveria e fiducia. Perché lo spazio per rovinare quanto di bello fatto nei mesi scorsi con un girone di ritorno seduti sugli allori c’è. E alla fine la gente nel mondo dello sport si ricorda solo del tempo che hai fatto registrare all’ultimo giro di pista.
Roberto Pinna