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Serie D I Bentornata Muravera, Latte Dolce operaio e vincente

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Voglia di qualcosa di sfizioso per questo lunedì pomeriggio uggioso di febbraio? Torna la nostra analisi sul momento delle squadre sarde nel Girone G della Serie D. A un passo dal giro di boa, recuperi a parte, della prima parte del campionato quasi tutte le squadre isolane vedono il proprio destino e i propri obiettivi ben delineati. Tra chi cerca di confermarsi, chi prova a dare una svolta alla stagione e chi proprio non sta riuscendo a cambiare marcia. Vediamo nel dettaglio la situazione per Torres, Latte Dolce, Lanusei, Arzachena, Muravera e Carbonia.

Torres

Una rete nelle ultime tre gare giocate per i sassaresi. Tre pareggi, l’ultimo lo 0-0 del Lixius contro il Lanusei, che a piccoli passi hanno portato fuori la Torres, al momento, dalle ultime due posizioni. Che significano retrocessione automatica. Il gol però è un problema da risolvere, specie ora che uno degli obiettivi del mercato delle ultime settimane, Sartor, è finito al Latte Dolce. Alla situazione Mesina abbiamo dedicato un articolo a parte, qui il link, però una cosa è certa: non si può sperare sempre nel colpo del giovanissimo Mascia. Il 2002 ha avuto almeno due palloni da poter trasformare in gol, è vero, ma la frenesia lo ha fermato più di La Gorga. Ci sta, vista l’inesperienza. E anzi fa strano che tra i migliori, o comunque più presenti, in avanti ci sia sempre lui. In un reparto fatto di giocatori presi per provare a dare una scossa. Come Ponsat e Battista, fra gli altri. Va dato merito a Graziani di aver portato la squadra su un percorso di crescita. Non sarà una strada lastricata d’oro ma potrebbe bastare per quello che è diventato l’obiettivo di stagione: salvarsi.

Latte Dolce

Una vittoria per tornare a programmare con la testa lucida. Dopo il pareggino dal sapore vintage con il Nola e la sconfitta contro la Nuova Florida al Latte Dolce riesce la vittoria per 1-0 nel nuovo scontro salvezza con il Gladiator. Niente di eclatante ma chi ha analizzato la partita giura di aver visto diversi aspetti positivi per la squadra di Fossati, rispetto al recentissimo passato. Per prima cosa il Latte Dolce, come sottolineato dal suo allenatore, ha dimostrato di “saper soffrire e lottare“. Una caratteristica prettamente mentale e non tecnica, che era mancata però a una squadra che fin qui aveva dato l’impressione di essere composta più da bellissime figurine che da uomini pronti a tutto.  Vincere anche le partite in maniera sporca, questo serviva e questo è arrivato. Buona l’intesa tra Scotto e Palmas, in attesa che Sartor si ritagli il ruolo da protagonista nel reparto offensivo dei sassaresi. La sfida al Gladiator ha anche fatto capire che l’uso insieme di Pisanu o Bianchi rallenta eccessivamente la squadra, meglio l’apoggio di un giocatore duttile come Gianni o di un giovane come Piga su un unico play. Bene la difesa e interessante il nuovo arrivato Mukaj, in attesa di maggiori minuti per un giudizio definitivo. Così come per Pertica. Ora però al Latte Dolce resta da capire solo una cosa: l’arrivo di Fossati ha reso operaio il gruppo permettendo di superare le precedenti difficoltà o si è trattato solo di un caso estemporaneo?

Muravera

Altalenante, pazzo ma con un grande cuore. Il Muravera fa, disfa e vince contro l’Arzachena, nel derby terminato 3-2. Dopo la lunga pausa causa Covid la squadra di mister Loi ha perso un po’ di continuità ma in casa vince sempre e soprattutto è a 5 punti dalla capolista Latina, prossima avversaria mercoledì 10 al Comunale. Senza dimenticare però che il Monterosi ha ben 3 gare in meno nella lotta per le zone nobili della generale. La sfida al Latina ci dirà probabilmente se questa squadra può definitivamente ambire a un sogno da podio nel girone, posizione ricoperta prima della sosta forzata,  o meno. Il mix di esperienza e giovani di belle speranze c’è, forse è mancata un pochino di serenità e di condizione, specie per i troppi infortuni. Loi, ancora squalificato, e i suoi continuano come a copione a parlare di salvezza, ma il Muravera potrà diventare regina di un gruppone di squadre sarde rimaste senza nessuno seduto sul trono arrivati a un passo dalla fine del girone d’andata?

Arzachena

Crisi nera, nerissima per gli smeraldini. Le parole e le chiacchiere stanno a zero. Parlano i numeri: quattro sconfitte di fila, 10 gol presi nelle ultime quattro e solo 3 realizzati, quindicesimo posto ma una classifica che continua a far perdere gradini agli smeraldini.  Serve una scossa, perché qualche spiraglio di gioco mostrato nelle ultime due sconfitte non basta al momento all’Arzachena per rialzare la testa. I biancoverdi devono assolutamente mantenere la categoria, anche in ottica di percorso di crescita dei giovani e sul piano degli investimenti a lungo termine fatti dalla società. L’occasione l’avrebbe offerta il calendario, dopo una serie di gare contro squadre messe meglio nella generale, ma il Giugliano ha diversi positività nella rosa. E allora ecco l’Afragolese, l’unica squadra che ha una striscia peggiore rispetto a quella degli smeraldini in tutto il Girone G. Una gara da vincere a tutti i costi, una sfida che ha già il sapore di ultima spiaggia per i biancoverdi.

Carbonia

Il Carbonia dei miracoli di inizio stagione ci aveva abituato così bene che vederlo perdere due partite consecutive in campionato fa notizia. L’ultima sconfitta in casa della Vis Artena per 2-0. Due passi a vuoto arrivati però contro due squadre costruite per obiettivi troppo più grandi rispetto ai minerari. Oltre alla Vis Artena infatti il Carbonia ha concesso, non senza polemiche, i tre punti anche al Latina. In un ottica stagionale se la squadra di Mariotti, squalificato per ancora due turni, saprà rialzare subito la testa, come promesso da capitan Bagaglini a fine gara domenica, i due turni recenti senza punti possono starci. Anche perché sono due sconfitte arrivate a causa di episodi e dove la squadra biancoblù non è mai stata totalmente schiacciata. Questo calendario così complesso era un po’ la prova del nove per questa squadra così giovane ma così unita. La risposta degli esami è stata chiara: il Carbonia è fatto da un gruppo solido e unito ma ancora non è pronto per vincere le gare dove la malizia e l’esperienza contano più della voglia di emergere. E non è finita qui perché ora tocca al Monterosi

Lanusei

Quattro vittorie e quattro pareggi. Otto turni senza sconfitte e nono posto, che sa di sicurezza, in classifica. Il Lanusei ha trovato la sua giusta dimensione dopo un inizio complesso nel girone G. La squadra di mister Greco piace per solidità difensiva, guidata da un La Gorga in formato super, ma soprattutto per la continua ricerca del gioco palla a terra per innescare gli esterni rapidi o i piccoletti in avanti. Ecco forse l’attacco è l’unica nota dolente, pare mancare un centravanti di centimetri e qualità che possa dare maggiori alternative alla costruzione in fase offensiva. Ma Greco è stato chiaro: “Sul mercato ci muoveremo solo se ci sarà una vera opportunità, prendere tanto per prendere ora non ha senso“. Un ragionamento che fila, specie quando trovi equilibrio a discapito di qualche punto debole. E il pari a reti bianche contro la Torres non passi inosservato perché la squadra di Graziani era uno degli avversari più complessi del momento per necessità di punti e per solidità trovata dall’ex tecnico del Lanusei negli ultimi turni con i sassaresi. Ora c’è la gara da vincere senza se e senza ma, quella sfida al Nola in trasferta che può rappresentare una sana boccata d’ossigeno per provare anche a sognare.

Roberto Pinna

 

 

TAG:  Serie D Torres
 
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