Ultimo giro di giostra sull’ottovolante della Serie D. Ora il via libera per tutti anche se sarà un’estate ricca di rivoluzioni ed emozioni, come spesso accade durante le vacanze in quarta serie. Tutte salve le sei squadre sarde del Girone G, ultima a centrare l’impresa dopo più di 50 minuti da cardiopalma la Torres. Chiudiamo la stagione con i giudizi sul campionato e con le prospettive future dei vari club isolani in Serie D.
Torres
VOTO 4 – Un finale in linea con una stagione da cuori forti. Alla fine è arrivata la salvezza, meritata per la piazza e un po’ meno per il progetto tecnico mostrato in campo dai sassaresi da inizio anno. La rete di Prosi ha messo fine a una lunga agonia di un campionato iniziato storto sotto la gestione Gardini, e con Tossi come direttore sportivo, e proseguito a singhiozzo prima con Graziani e infine con Giorico, con Degli Esposti come diesse. Nel mezzo un continuo via vai di calciatori, che ha creato non poche difficoltà nella creazione di un’identità di squadra. A fine stagione con la salvezza in tasca resta ancora difficile da capire se la scelta coraggiosa sia stata quella di cambiare in continuazione oppure se sia stata una mancanza di coraggio dare continuità a uno dei tanti progetti innestati e poi recisi. Un plauso a mister Giorico che ha preso la squadra sull’orlo di una crisi di nervi e ha ridato quel minimo di compattezza che è bastato per festeggiare la permanenza in quarta serie in casa di un Muravera con la testa leggera. Continuare a parlare di un anno privo di spunti in campo ma perlomeno dal finale agrodolce avrebbe poco senso. Normale che ora la piazza già pensi al futuro. L’impressione è che al di là di ogni discorso che si farà su cessioni, costruzione di una nuova dirigenza, acquisizioni, la Torres dovrà ripartire con fermezza da un’idea chiara. Per prima cosa le figure intorno e poi un progetto tecnico che permetta alla squadra di non vivere più stagioni come quella conclusa. Dopo un anno con la salvezza nel playout, 2019 contro il Castiadas, la squadra rossoblù riuscì a ripartire con Mariotti fino alla zona playoff (prima dello stop per Covid). Per il presidente Salvatore Sechi le prossime saranno ore di riflessioni, ragionamenti e forse incontri. L’impressione è che non sarà un cambio di pagina o di dirigenza a cambiare in toto le sorti della Torres. Serviranno delle idee, chiare e concrete e magari un po’ di serenità, spesso mancata negli ultimi 12 mesi in quel di Sassari.
Latte Dolce
VOTO 5 – Una bella chiusura in campionato non mette in secondo piano una stagione deludente e sotto le aspettative. Questo Latte Dolce poteva fare di più, e non sono semplici fantasie giornalistiche perché parlano i numeri: rendimento da terzo posto nelle ultime quindici giornate. Con Fossati la squadra ha trovato una propria anima, e da questo bisognerà ripartire anche in caso di rivoluzione tecnica sia in panchina che nei giocatori in campo. Per i sassaresi questa sarà un’estate chiave, sembra essere vicino un bivio specie in caso di riassestamento societario al via della prossima stagione. Il Latte Dolce dovrà capire cosa fare da grande. Gli investimenti degli ultimi anni sono sotto gli occhi di tutti anche se è sempre mancato, almeno fino ad oggi, il centesimo per fare la lira. Ecco, magari lavorando sui dettagli, che spesso nella vita e non solo nel calcio fanno la differenza, questo gruppo potrà uscire maturato e pronto per una nuova annata da assoluto protagonista. Non solo nella classifica ma magari anche nella continuità di gioco o nella formazione dei giovani. Insomma le basi per diventare un modello di riferimento sono state gettate ora però arriva la parte più complicata: costruire i piani sopra lo zero. Quelli che tutti guardano e che tutti possono giudicare. Perché le fondamenta sono la parte più importante ma poi continuare a costruire è una grande sfida, per tutti.
Muravera
VOTO 7 – Una squadra costruita per essere protagonista, e questo Muravera fino a due giornate dalla fine lo è stato. La sconfitta interna contro il Formia alla terzultima del torneo ha spento le ambizioni playoff ma non può cancellare un bel campionato. Da Kalifa a Vandelli e Nino Pinna, fino a Loi. Tanti gli under messi in mostra dai sarrabesi nonostante in rosa non mancassero i profili di esperienza per la categoria. Con 47 punti, gli stessi del Lanusei, si chiude un ciclo gialloblù. Da capire se si riaprirà un nuovo capitolo sempre con mister Loi o se il tecnico capace di portare il Muravera dall’Eccellenza alla quarta serie sposerà in estate un nuovo progetto. Il nodo stadio e le strutture da ammodernare al momento sembrano il limite più grande per un’ulteriore crescita. La prossima sarà molto probabilmente la stagione più complessa. Confermarsi a certi livelli non è mai semplice o scontato.
Lanusei
VOTO 7 – Gli stessi punti del Muravera. Un traguardo quasi impronosticabile se riguardiamo a inizio stagione. Curiosamente partita proprio con una sconfitta 3-2 contro i sarrabesi. Greco ha saputo costruire un gruppo unito spinto da alcune individualità nei reparti chiave. L’affidabilità di La Gorga tra i pali, la costanza di Bonu, la leadership di Arvia, il moto continuo di Floris e Attili e soprattutto la straripante velocità di Varela. Per rarissimi tratti del campionato il Lanusei è stato una squadra con un gioco deficitario. E alla fine questo aspetto fa tutta la differenza del mondo. Nell’ultima settimana emozioni per cuori forti con il successo sulla Torres a Sassari e la sconfitta interna contro il Nola che rischiava di costare caro ai rossoblù. Ma extra-campo anche alcune frizioni tra società e calciatori che hanno portato a un silenzio stampa di fine anno che stride e non poco con tutto il resto della stagione. Da capire se l’unione trovata in questi mesi verrà definitivamente spezzata e ci sarà una vera e propria rivoluzione in vista della prossima stagione. Un’ultima in casa con dirigenti che vanno via prima del fischio finale e giocatori e allenatore che cercano di lasciare il campo il prima possibile non è sicuramente il modo più bello di onorare un grande campionato.
Carbonia
VOTO 8 – Una cosa è mancata in casa mineraria in stagione: la prevedibilità. In alcuni casi è stata un bene in altri un male. Da una parte una squadra che con Mariotti in panchina è stata per mesi la grandissima sorpresa del torneo, dall’altra un lungo pellegrinare sui campi del Sud Sardegna. Dallo Zoboli a Villacidro, passando per Siliqua, Santadi, Villamassargia, Villaperuccio e qualcuno ci scuserà se ne abbiamo dimenticato altri. Un grande applauso a tutti però. Dal presidente Canu al direttore Colombino. Mediaticamente c’è stato anche il colpo Suazo per la sostituzione del dimissionario Mariotti a fine stagione. Il Carbonia non si è fatto mancare nulla. I bilanci però si tracciano con i numeri: 46 punti, 12 vittorie, 10 pareggi e 12 sconfitte, 56 gol fatti e 55 subiti. Nono posto in classifica, un pelo dietro e Muravera e Lanusei e davanti al Latte Dolce. Un risultato ottenuto con un budget molto ridotto rispetto alle altre realtà e tra mille difficoltà, non solo logistiche. Difficile non considerare per questo e altri motivi il Carbonia la migliore squadra sarda della stagione.
Arzachena
VOTO 6 – Salvarsi partendo in ritardo rispetto agli altri, fermandosi due volte per un focolaio Covid e con un calendario rivisto con tre gare a settimana non era semplice. Gli smeraldini di Cerbone ci sono riusciti senza mai soffrire eccessivamente. La salvezza senza patemi però deve essere un punto di partenza e non di arrivo per la società biancoverde. Nelle ultime ore il chiacchiericcio sul futuro dell’Arzachena è diventato quasi rumore fastidioso. A breve il club annuncerà il destino di Cerbone come guida tecnica ma questa attesa sull’isola sugli smeraldini fa capire come per i biancoverdi per il prossimo campionato le pressioni per fare bene non saranno poche. Mai come quest’estate regna l’incertezza sul futuro di tanti club sardi. Cambi societari, rivoluzioni in panchina e nello staff. Sono tanti i colpi a sorpresa che ci attendono in vista della prossima annata. Ci ritroveremo tra qualche settimana nei ritiri dei club, che diventano sette con la bella promozione dell’Uri dall’Eccellenza, con la speranza di vedere le sarde protagoniste nel campionato che verrà.
Roberto Pinna