La miglior risposta possibile. In un momento particolarmente delicato della stagione con quattro sconfitte nelle ultime cinque partite, l’Olbia trova un perentorio 4-1 sulla Carrarese che rilancia umore e ambizioni e certifica un dato: con le squadre di pari livello i bianchi sanno soffrire ed imporsi. Ora resta da compiere l’ultimo passo: conquistare punti anche con le prime della classe per poter ribadire le velleità di alta classifica.
Questione di testa
A rendere rotondo il risultato contro gli apuani di mister Di Natale è stata indubbiamente la testa dei bianchi. Testa intesa sia come aspetto mentale ma anche come parte del corpo, visto che tutti e quattro i gol sono arrivati col gioco aereo sfruttando al meglio le lacune evidenziate dai toscani, ora peggior difesa del campionato. Un istinto killer spesso rimpianto dai bianchi e finalmente sfruttato al meglio con due gol nel primo tempo a rendere decisamente più comoda la gestione dei tempi di gioco contro un avversario – giusto dirlo – apparso più fumoso che altro.
Molto importante, tuttavia, la reazione mentale messa in luce dalla squadra dopo il gol ospite, una sfortunata deviazione di Emerson, con l’Olbia che non si è scomposta dinanzi al tentativo di forcing apuano e alla prima occasione ha ribadito le distanze con Mancini e poi calato il poker con Brignani, chiudendo la contesa con venti minuti d’anticipo.
Protagonisti
In una domenica dove tutto è andato nel modo migliore, con l’unica eccezione dell’episodio dell’autogol di Emerson a cui è giusto segnalare che la squadra ha risposto nel modo migliore senza disunirsi, sul taccuino risaltano tre nomi: Lella, Mancini e Travagliani (in rigoroso ordine alfabetico). La presenza di Nunzio Lella non può sorprendere chi segue l’Olbia. Contro la Carrarese è stato indubbiamente l’uomo della partita, una doppietta nei primi 45’ che ha spianato la strada della vittoria, ma le sue prestazioni sono costanti dalla stagione scorsa con corsa inesauribile e sacrificio. Da autentico amuleto, inoltre, quando entra nel tabellino dei marcatori è certo che l’Olbia porti a casa i 3 punti, come accadde la stagione scorsa contro il Como capolista.
Rampa di lancio
Su Simone Mancini, invece, si era detto che c’era bisogno di tempo per vederlo entrare in forma dopo esser arrivato l’ultima settimana di mercato, e dopo un paio di mesi di lavoro nell’ombra sembra proprio che il centravanti stia iniziando a mostrare le qualità che hanno spinto la dirigenza bianca a puntare su di lui. Non si badi esclusivamente al gol, ne aveva già realizzati, è la prestazione a tutto tondo a convincere: mobile su tutto il fronte, pronto a dialogare coi compagni del centrocampo, offrire la sponda per poi attaccare la profondità. Terzo nome sulla lista, ma non importanza, è quello di Christian Travaglini, a cui Lella dovrà “offrire da bere” vista l’importanza che ha avuto su entrambi i suoi gol (assist sul primo e incursione decisiva per il cross della seconda marcatura). Arrivato in estate a fari spenti, l’esterno sinistro si sta prendendo le luci della ribalta a suon di prestazioni convincenti in entrambe le fasi di gioco: pulito e sicuro in quella difensiva, sempre più disinvolto e arrembante in quella offensiva.
Futuro
Il “buon punto di partenza” – Canzi dixit – rappresentato dalla quaterna sulla Carrarese permette all’Olbia di salire a quota 16 punti, a due lunghezze di distanza dal Gubbio che occupa l’ultima posizione playoff e tre di vantaggio dalla zona playout. Un crocevia, insomma, da cui si può uscire come splendidi cigni o restare invischiati come brutti anatroccoli. Per decidere le proprie sorti i bianchi sono attesi da quattro partite chiave nel prossimo mese: si parte con una doppia trasferta: Siena (13 novembre) e Teramo (20 novembre), sfida casalinga col Pontedera (27 novembre) e nuova trasferta a Pesaro (5 dicembre). Due squadre che precedono in classifica e due che seguono, pur con l’incognita delle tre trasferte. Saranno questi gli esami per decretare se il passo è quello giusto.
Claudio Inconis