Vento di maestrale che tira a rivoluzione. L’anno zero dell’Olbia non è iniziato nel migliore dei modi con 3 sconfitte su 3 gare giocate dagli uomini di Max Canzi. Con l’ex tecnico della Primavera del Cagliari, e vice in prima squadra nell’ultimo scorcio di Serie A con Walter Zenga, che ora è chiamato a riprendere con fermezza il timone dopo questa prima tempesta, per evitare una nuova stagione tra le onde, con il rischio di affondare, per i bianchi.
Il punto
Partiamo con una premessa: a quest’Olbia serve tempo. Ogni anno le squadre di Serie C cambiano tanto e i bianchi non hanno fatto eccezione. Su tutti è andato via l’eroe della scorsa stagione, quel Roberto Ogunseye che nel playout con la Giana Erminio ha regalato la permanenza nella categoria. In questa strana estate in piena pandemia perĂ² l’Olbia ha cambiato molto di piĂ¹ rispetto al passato. Il mercato della squadra del presidente Marino non è infatti paragonabile rispetto a quello delle precedenti recenti stagioni. Sono arrivati diversi acquisti di qualitĂ , affidabilitĂ ed esperienza. Come il centrale Emerson o il portiere Tornaghi. PiĂ¹ le conferme di Cocco e Giandonato. In piĂ¹ da Cagliari è arrivato il consueto carico di giovani dalle belle speranze. Ai giĂ presenti, in prestito, Lella e Biancu, si sono aggiunti Gagliano, Marigosu e sul gong anche Ladinetti. A parte il difensore Carboni tutti gli esordienti dell’ultima Serie A rossoblĂ¹ si sono vestiti di bianco. E chissĂ che il prossimo futuro non regali anche il colpo Ragatzu, svincolato dal Cagliari.
Impressioni
Dopo tre gare, giocate quasi mai in maniera del tutto negativa ma mostrando diverse lacune puntualmente sfruttate dagli avversari, l’impressione è che a quest’Olbia manchi ancora un po’ di alchimia. Anche e soprattutto a livello di armonia di gioco e di gruppo. Prendiamo per esempio la fase offensiva. La squadra di Canzi non costruisce male ma sta faticando tremendamente a finalizzare. Una rete messa a segno in 270 minuti. Peggior attacco del Girone A insieme all’Albinoleffe. Pare che fin qui la squadra abbia due anime, quella giovane, scanzonata e forse ancora non prontissima a un campionato che non fa prigionieri e quella esperta fatta di voglia di fare risultato a qualsiasi costo e che, forse, si aspettava un impatto diverso al campionato. L’idea è che fino a quando queste due anime della stessa Olbia non condivideranno spogliatoio e campo la squadra bianca sarĂ sempre un po’ in apnea. Un mix ad alto potenziale ma anche a forte rischio esplosivo. Se Canzi sarĂ bravo a trovare e dare equilibrio è inutile girarci intorno: quest’Olbia ha il potenziale per far divertire molto di piĂ¹ rispetto ai patemi del passato. Ed è stata costruita per questo e con questa ambizione. Se perĂ² gli incastri non dovessero arrivare e i due gruppi che compongono questa rosa non dovessero mai combaciare il rischio scontro e poca armonia in campo è alto. Per fortuna le risposte non tarderanno ad arrivare con la trasferta in casa della Pro Sesto di domani che darĂ maggiori indizi a tifosi, giornalisti e allo stesso Canzi.
Roberto Pinna















