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Olbia dalle due anime: sarĂ  rottura totale o rapida risalita?

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Pitzalis dell Olbia | Foto Sandro Giordano
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Vento di maestrale che tira a rivoluzione. L’anno zero dell’Olbia non è iniziato nel migliore dei modi con 3 sconfitte su 3 gare giocate dagli uomini di Max Canzi. Con l’ex tecnico della Primavera del Cagliari, e vice in prima squadra nell’ultimo scorcio di Serie A con Walter Zenga, che ora è chiamato a riprendere con fermezza il timone dopo questa prima tempesta, per evitare una nuova stagione tra le onde, con il rischio di affondare, per i bianchi.

Il punto

Partiamo con una premessa: a quest’Olbia serve tempo. Ogni anno le squadre di Serie C cambiano tanto e i bianchi non hanno fatto eccezione. Su tutti è andato via l’eroe della scorsa stagione, quel Roberto Ogunseye che nel playout con la Giana Erminio ha regalato la permanenza nella categoria. In questa strana estate in piena pandemia perĂ² l’Olbia ha cambiato molto di piĂ¹ rispetto al passato. Il mercato della squadra del presidente Marino non è infatti paragonabile rispetto a quello delle precedenti recenti stagioni. Sono arrivati diversi acquisti di qualitĂ , affidabilitĂ  ed esperienza. Come il centrale Emerson o il portiere Tornaghi. PiĂ¹ le conferme di Cocco e Giandonato. In piĂ¹ da Cagliari è arrivato il consueto carico di giovani dalle belle speranze. Ai giĂ  presenti, in prestito, Lella e Biancu, si sono aggiunti Gagliano, Marigosu e sul gong anche Ladinetti. A parte il difensore Carboni tutti gli esordienti dell’ultima Serie A rossoblĂ¹ si sono vestiti di bianco. E chissĂ  che il prossimo futuro non regali anche il colpo Ragatzu, svincolato dal Cagliari.

I due nuovi acquisti dell Olbia, Udoh e Marigosu
I due nuovi acquisti dell Olbia, Udoh e Marigosu

Impressioni

Dopo tre gare, giocate quasi mai in maniera del tutto negativa ma mostrando diverse lacune puntualmente sfruttate dagli avversari, l’impressione è che a quest’Olbia manchi ancora un po’ di alchimia. Anche e soprattutto a livello di armonia di gioco e di gruppo. Prendiamo per esempio la fase offensiva. La squadra di Canzi non costruisce male ma sta faticando tremendamente a finalizzare. Una rete messa a segno in 270 minuti. Peggior attacco del Girone A insieme all’Albinoleffe. Pare che fin qui la squadra abbia due anime, quella giovane, scanzonata e forse ancora non prontissima a un campionato che non fa prigionieri e quella esperta fatta di voglia di fare risultato a qualsiasi costo e che, forse, si aspettava un impatto diverso al campionato. L’idea è che fino a quando queste due anime della stessa Olbia non condivideranno spogliatoio e campo la squadra bianca sarĂ  sempre un po’ in apnea. Un mix ad alto potenziale ma anche a forte rischio esplosivo. Se Canzi sarĂ  bravo a trovare e dare equilibrio è inutile girarci intorno: quest’Olbia ha il potenziale per far divertire molto di piĂ¹ rispetto ai patemi del passato. Ed è stata costruita per questo e con questa ambizione. Se perĂ² gli incastri non dovessero arrivare e i due gruppi che compongono questa rosa non dovessero mai combaciare il rischio scontro e poca armonia in campo è alto. Per fortuna le risposte non tarderanno ad arrivare con la trasferta in casa della Pro Sesto di domani che darĂ  maggiori indizi a tifosi, giornalisti e allo stesso Canzi.

Roberto Pinna

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