Il giorno dopo il caos rimborsi con lo scontro tra squadra e presidente Sechi non si calmano le acque in casa Torres. Alla risposta relativa alla PEC che intimava i pagamenti della mensilità di marzo per alcuni dei tesserati il presidente rossoblù ha riposto con messaggio sul sito del club sassarese. Alle affermazioni del patron Sechi sono seguite le repliche dell’avvocato De Cesaro, che sostiene allenatore e giocatori della Torres, e una lettera scritta dal tecnico Marco Mariotti e i calciatori alla città e ai tifosi.
La risposta di Mariotti
Dopo una giornata definita come “di riflessione” lo stesso tecnico dei sassaresi ha deciso, attraverso i propri canali social, di rispondere al presidente Sechi personalmente e di fare il punto sulla situazione in casa Torres: “Ho atteso alcune ore prima di fare una mia riflessione sull’accaduto e la voglio condividere con voi. Si tratta della prima volta in 24 anni che mi succede un fatto del genere. Nella mia carriera non ho mai fatto questioni di mero denaro. E per questo motivo i soldi che percepirò dalla Torres da questo momento in poi andranno in beneficenza verso chi in questo momento si trova in difficoltà maggiori delle mie. Ho scelto questa società riducendomi il mio ingaggio del 40% pur di allenare la Torres ed ho avuto l’opportunità di conoscere una città meravigliosa e dei tifosi straordinari. Perciò è una scelta che rifarei mille volte. Mariotti uomo però ha il dovere, oltre che in campo e negli allenamenti, di stare vicino ai suoi ragazzi nei momenti dove ne hanno bisogno come adesso. Faccio presente che il monte-rimborsi di questa squadra è uno dei più bassi di tutta la serie D e non merita certo questo trattamento. La società è stata assente sin dai primi di marzo, abbiamo invocato più volte un incontro mai arrivato. Noi non abbiamo chiesto mensilità future ma solo i periodi di luglio ed agosto e la prima settimana di marzo. Questo perché il 70-80 per cento dei ragazzi non hanno ora un sostegno di cui vivere. Altra riflessione: come si può in poche ore far passare uno splendido gruppo da un’asta di beneficienza con a fianco i loro nomi ad una massa di traditori e di gente che non ha cuore? Come può un gruppo che ha sputato sangue per questa società ricevere frasi irripetibili ed essere messi alla gogna mediatica? Ma i presidenti che hanno pagato sette mesi e sono stati vicino ai ragazzi sono tutti nababbi oppure hanno avuto un minimo di sensibilità in una situazione simile? Questo è un momento storico dove dovrebbero intervenire le istituzioni per salvaguardare questi ragazzi che fanno dello sport la loro professione ma in questi casi finiscono nel dimenticatoio senza essere tutelati in alcun modo. Le mie riflessioni fatte nelle scorse settimane riguardanti un mondo di furbi che cavalcano i problemi della pandemia hanno trovato subito riscontro. Tutti pensano all’Io ed al proprio orticello. Ed ecco che quando ci sono certi accadimenti ognuno esce allo scoperto per quello che è. Concludo con un ringraziamento a tutti i sassaresi per la stima e l’accoglienza avuta in questi mesi e per i tanti messaggi di solidarietà ricevuti da Sassari nelle ultime ore”.
Roberto Pinna