Le nostre valutazioni sui rossoblù di Fabio Liverani dopo l’esordio stagionale dei sardi in Coppa Italia alla Unipol Domus contro il Perugia di mister Fabrizio Castori. Gara finita per 3-2 per Pavoletti e compagni.
Radunović 6 – Nel primo tempo lo spaventa due volte Melchiorri, e in una l’ex di turno lo supera con diagonale preciso. Kouan invece lo grazia dopo 10 minuti di gara sbagliando a porta vuota. Nella ripresa Melchiorri continua a fargli passare dei brutti momenti, ma sul gol preso da Di Serio non può nulla.
Di Pardo 5 – Parte con maggiore voglia di spinta rispetto alle ultime uscite in amichevole. Però difensivamente e in costruzione la sua prima frazione è molto da rivedere. Al 10′ si fa saltare troppo facilmente sbagliando la diagonale ma Oulai lo grazia e poi al 32′ perde una palla velenosa che Melchiorri in contropiede trasforma nell’1-1. All’intervallo Liverani lo richiama, prova da dimenticare in generale per l’ex Juventus. (dal 46′ Zappa 5 – Entra e la differenza con Di Pardo non si sente. Non è un complimento. Tanti palloni persi ed evidenti ritardi in marcatura. Poche idee quando spinge).
Goldaniga 6 – Parte ordinato con il compito di fare il poliziotto buono di fianco a quello cattivo Altare. Il suo è un primo tempo ordinato anche se qualche spazio in marcatura lo lascia e Melchiorri se lo prende tutto. Nella ripresa continua a soffrire oltremodo l’ex rossoblù, a cui va dato merito di fare una partita clamorosa: gol, assist e traversa. Se dovessimo dare un voto a Malchiorri sarebbe 7.5.
Altare 6.5 – Un calabrone non può volare, ma Altare sì. E infatti dopo due minuti di testa insacca a rete su corner e potrebbe ripetersi anche al 45′ ma spara alto. In marcatura per tutto il primo tempo è il più attento dei suoi. Nel secondo tempo il Perugia accelera con la palla a terra e con i cambi di gioco e lui va maggiormente in apnea.
Obert 6 – Si concede qualche licenza poetica in uscita dal basso per tutta la prima frazione ma per il resto imposta a testa alta e soffre poco o nulla in non possesso. Nella ripresa con i ritmi calanti dei suoi deve soprattutto inseguire, alla fine esce forse anche provato dalla gara giocata con il turbante per l’infortunio alla testa rimediato a Leeds. (dal 73′ F. Carboni 6 – Entra con la necessità di dare brio a quella fascia con il Cagliari in difficoltà, fa il suo e dà anche buona copertura)
Lella 5.5 – Dei tre centrocampisti è quello che gioca con maggiori pressioni e si sente. Sbaglia qualche pallone di troppo nonostante la voglia che si percepisce in ogni giocata. Nella ripresa si fa inghiottire dalla partita e infatti Liverani quando deve dare una scossa ai suoi lo richiama in panchina (Dal 73′ Deiola 6 – Al Cagliari serve esperienza e voglia: lui entra e mette il segno più a queste voci sulla lista della spesa rossoblù).
Viola 7 – Liverani lo sposta a fare la mezzala di qualità. Non fa il maratoneta ma quando ha la palla tra i piedi detta calcio, soprattutto da fermo quando crea costanti pericoli oltre a servire Altare sul primo gol. Nella ripresa rincorre tanto perché ancora la condizione è quella che è ma quando la palla deve cantare lui ha il microfono giusto per far applaudire tutti. Come nel caso della punizione nel sette a un niente dalla fine della gara: che colpo di classe!
Makoumbou 6.5 – Per tutto il primo tempo sembra l’amico più forte invitato a un calcetto tra amici amatori per fare il decimo: è semplicemente troppo per tutti gli altri in campo. Gioca spostato in cabina di regia con una tranquillità quasi teatrale. Tocchi perfetti, pulizia dei palloni in uscita e anche buon filtro. A inizio ripresa ricorda a tutti che è umano e sbaglia il suo primo pallone: poteva essere pericoloso ma l’azione perugina sfuma. Poi si riscatta con un pallonetto clamoroso a servire Zappa, che sciupa.
Pereiro 5 – Faccia di ghiaccio si accende solo un paio di volte nel primo tempo: un dribbling per un tiro che finisce alto e una palla al bacio per Luvumbo. Per il resto è il Pereiro fuori dagli schemi, accezione non positiva, che ti aspetti. E infatti dopo 15 minuti dall’inizio della ripresa Liverani lo richiama per buttare dentro Lapadula, in una sostituzione che sa di bocciatura meritata. (dal 59′ Lapadula 6.5 – Entro, spacco, esco: ciao. Nella ripresa entra e fa subito il protagonista, non solo con il rigore del 2-2 trasformato)
Pavoletti (C) 6 – Con la fascia al braccio fa a sportellate con chiunque. Aiuta i suoi a risalire e allarga la manovra spaziando su tutto il fronte offensivo. Lavoro che lo fa vedere in una sola occasione di testa nella sua zona di competenza: l’area piccola. Nella ripresa il copione non cambia, certo in avanti non lo si vede mai e sbaglia qualche stop di troppo ma valutarlo eccessivamente male dopo una gran gara di sacrificio sarebbe sbagliato. (Dall’85’ Kourfalidis – SV)
Luvumbo 6.5 – Gli avversari iniziano a temere questa forza della natura arrivata dall’Angola. Marcature più strette e preventive, la mossa studiata da Castori. Ma lui con rimpalli, scatti e improvvise sterzate è comunque uno dei più pericolosi della prima frazione. Al 22′ ha anche l’occasione da gol ma apre troppo il piattone. Nella ripresa lo stadio urla Zito, Zito, Zito e lui si esalta con una serie di serpentine tutto fosforo. Al 77′ dopo una di queste viene steso in area e il Cagliari si guadagna il rigore.
All. Fabio Liverani 6 – Buona la prima ma con il brivido. Alla fine il suo Cagliari passa il turno più con le giocate dei singoli, rigore Lapadula e punizione Viola, che con le giocate di squadra. Considerando anche che la prima rete arriva da corner. Ma va bene così, perché i passi avanti si sono visti e soprattutto perché dopo la paura provata la squadra può uscire più forte in vista del campionato.
Roberto Pinna