L’impressione è che queste ultime partite che ci separano dalla fine del campionato 2019-20 più che in campo si giocheranno nei corridoio e negli uffici ai piani alti. In ballo, infatti, c’è molto di più dell’assegnazione di un titolo, di un posto nelle coppe o di una retrocessione. Si sta discutendo sul futuro, almeno per gli anni più prossimi, del mondo del pallone. Perché una strada presa o meno in questa fase post Covid-19 condizionerà in maniera definitiva la Serie A che verrà, e a cascata tutti gli altri campionati.
Le ipotesi della Lega e della FIGC
Lunedì 8 giugno sarà una delle date cruciali per capire che percorso farà il nostro calcio, con il consiglio federale della FIGC chiamato a dare nuove certezze. In caso di ulteriore stop a causa del virus dopo la ripresa del prossimo 20 giugno, il presidente FIGC Gabriele Gravina aveva proposto la soluzione dell’algoritmo. Una formula aritmetica che stabilisse almeno le retrocessioni e le promozioni dalle serie minori. Una proposta che però non ha convinto la maggior parte della Lega Serie A e quindi dei 20 club della nostra massima serie. L’idea di alcune società della A sarebbe quella di eliminare le retrocessioni. Una proposta che al momento non vede d’accordo la FIGC. Anche perché in questo modo la prossima stagione vedrebbe una Serie A a 23 squadre, una Serie B a 24 e una Serie C a 67. L’ulteriore alternativa, sempre proposta dalla Lega Serie A, sarebbe quella di eliminare non solo le retrocessioni ma anche le promozioni in A, B e C. Di fatto quindi si ripartirebbe con le stesse società di quest’anno. Un’ipotesi che ovviamente dalla Serie B in giù non accontenta nessuno. E una strada difficilmente percorribile perché aprirebbe a un’infinità di ricorsi e chiamate in tribunale che rischiano di rendere nulla non solo questa ma anche la prossima stagione calcistica. La terza strada, molto quotata sulle poltrone della FIGC, è quella di usare l’algoritmo non per l’assegnazione di tutte le posizioni del campionato ma solo ed esclusivamente per decidere le retrocessioni dalla Serie A e le promozioni delle altre due categorie professionistiche. Di fatto in questo caso le prime andrebbero nelle coppe ma non verrebbe assegnato nessun scudetto. La quarta, e per ora ultima via, è quella che porta all’uso dell’algoritmo per decretare retrocessioni dalla A e promozioni a cascata lasciando però libertà alla Lega Serie A di assegnare o meno lo scudetto. Ed è questa la strada che al momento piace al presidente della Lazio Claudio Lotito.
L’idea di Giulini
Come riporta La Repubblica, nell’ultima assemblea di Lega è stata bocciata una proposta di Tommaso Giulini. Il patron del Cagliari ha proposto in caso di un nuovo stop al campionato di limitare a 2 le retrocessioni, consentendo comunque alle prime due della B di essere promosse in Serie A. La proposta di Giulini però sarebbe stata rispedita al mittente dopo avere raccolto 7 voti favorevoli, compreso il suo. Niente di strano che il consiglio federale dell’8 giugno ci prospetti ulteriori nuove strade che la Serie A potrebbe percorrere per decidere del suo futuro. In un itinerario fin qui poco chiaro e dove ogni società prima di votare o meno una proposta penserà prima di tutto al proprio personale destino e poi a quello del campionato.
Roberto Pinna