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Immagine della rosa della Torres

Caso rimborsi: la situazione delle sarde in Serie D

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Dopo lo scontro tra società, giocatori e allenatore in casa Sassari Torres il calcio sardo si interroga sugli scenari futuri che lascerà il Covid-19 nel dilettantismo del pallone sull’isola. Facciamo il punto squadra per squadra con le reazioni al caso dei rossoblù e sulla situazione attuale dei rimborsi nelle varie società di Serie D della Sardegna.

Latte Dolce

Il Latte Dolce ha erogato ai suoi tesserati le mensilità fino a febbraio 2020 e il presidente Roberto Fresu sul caso Torres si dice personalmente vicino al patron Sechi: “Credo che i giocatori abbiano sbagliato i tempi e i modi in questa situazione. Inoltre penso che inserendo nel discorso i contributi regionali si rischi di creare confusione sul tema anche tra i tesserati delle altre società. Quelli sono soldi destinati per la maggior parte a trasferte, spostamenti, materiale e logistica. Da imprenditore posso capire i sacrifici che faccia un presidente in questo momento di difficoltà. So che anche i giocatori hanno le loro emergenze ma va capitata la situazione di tutti. Comunque da sassarese, da amante della Torres anche se da attuale avversario dei rossoblù in questo caso non posso che essere d’accordo con Sechi quando dice che si sente tradito nella fiducia“.

Muravera

Il tecnico del Muravera Francesco Loi sul tema rimborsi chiarisce: “Qui da noi alla squadra sono state pagate le mensilità da agosto 2019 a febbraio 2020. Di fatto 7 mensilità su 10 e 7 su 9 per i fuori-quota”. Sul caso Torres invece l’allenatore della Muravera è in linea con il pensiero di Fresu: “Chi mi conosce sa che io sono un uomo, un tecnico che sta sempre dalla parte dei giocatori. Questa volta però a mio avviso la situazione in casa rossoblù è stata gestita in maniera poco elegante dai giocatori. Noi abbiamo fatto partire i rimborsi da agosto e capisco, come ho letto, che magari i ragazzi a Sassari pretendevano quella mensilità ma i tempi e i modi non sono stati quelli corretti. Credo che , aspettando delle indicazioni chiare dall’alto, ora sia più opportuna una mediazione tra le parti. Mi spiace per i ragazzi perché poi questa è una situazione che ti può condizionare anche in futuro, specie in un panorama come quello del calcio sardo“.

Lanusei

Sul tema mensilità e rimborsi spese anche il Lanusei, come praticamente tutte le società sarde, ha fermato i pagamenti al febbraio 2020. Il presidente Daniele Arras sul caso Torres non la pensa comunque diversamente dai suoi colleghi: “Credo che lo scontro così pubblico sia stato prematuro. Non voglio credere che ci siano società che hanno interesse a mettere in difficoltà i propri tesserati. E al tempo stesso bisogna anche capire le difficoltà che ogni presidente, e non solo i calciatori, stanno affrontando in questo momento. Pensiamo alla seconda tranche dei pagamenti degli sponsor e non dimentichiamo che qui in Sardegna la maggior parte dei partner delle squadre sono attività agro-alimentari o turistiche, due settori fortemente colpiti dal coronavirus a livello economico. Io credo che nel calcio, ma anche nel mondo dell’economia, il dialogo sia la via principale e mi auguro sia così anche per la Serie D“.

Arzachena

Mosca bianca nel panorama sardo per quanto riguarda le mensilità del 2020 l’Arzachena. Gli smeraldini infatti, come comunicato da tempo, hanno già provveduto al pagamento non solo di febbraio ma anche di marzo. Questo la nota apparsa lo scorso 16 aprile sul sito del club: “Il capitano, quale portavoce della squadra e dei collaboratori tutti dell’Arzachena Academy Costa Smeralda, ringrazia il Gruppo Volpi e tutti coloro che compongono la compagine societaria che, nonostante la grave emergenza venutasi a creare non solo sanitaria, ma anche economica, hanno ottemperato al pagamento dei rimborsi relativi al mese di marzo per tutti i tesserati e collaboratori della società dimostrando serietà, rispetto e valori etico-morali sin dall’inizio della stagione sportiva”.

Budoni

Anche il Budoni pagherà ai propri giocatori le mensilità da agosto 2019 fino a febbraio 2020. Sul tema dei rimborsi e del caos che si è creato nelle ultime ore intorno agli stessi il direttore sportivo Renzo Oggianu è fiducioso: “Da amante dello sport sardo e da appassionato di Torres spero che a breve Mariotti, i giocatori e Sechi chiariscano e scrivano una pagina o una lettera di riappacificazione. I giocatori chiedono agosto e la prima settimana di marzo e l’ultima di luglio mentre Sechi dice che i giocatori e il tecnico chiedono fino a giugno 2020. La verità la sanno loro, non spetta a me entrare in merito alla vicenda. Posso dire che il discorso sui contributi regionali è fuorviante perché quello è usato nella maggior parte dalle società per le trasferte. A noi Budoni in media una gara in continente ci costa 5.000-5.500 euro“.

Roberto Pinna

TAG:  Serie D
 
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