“L’allenatore ha i meriti della squadra e gli stessi demeriti. Ha meriti per le prestazioni a San Siro con l’Inter, a Crotone e Bologna e demeriti per le sconfitte con la Juve e con Spezia e Verona. In questo momento c’è una simbiosi totale con l’allenatore e il gruppo. L’allenatore verrà giudicato a fine stagione come ogni singolo. In questo momento non voglio pianificare scenari che non siano la massima categoria. Ma se sarà Serie A ripartiremo da lui“. Parole e musica di Tommaso Giulini. La data è quella del 15 aprile, il Cagliari reduce dalla sconfitta con l’Inter è terzultimo a -6 dalla zona salvezza. Sembra l’inizio della fine e invece contro il Parma arriva la svolta.
Parole
In quella intervista fiume ai colleghi di Radiolina il patron rossoblù confessa di essersi sentito tradito a volte dallo spogliatoio, sottolinea la ferma volontà di cercare in ogni modo lo scatto per mantenere la categoria ma soprattutto in un passaggio sull’analisi del tecnico Semplici afferma che in caso di salvezza non ci saranno rivoluzioni in panchina. “Se sarà Serie A ripartiremo da lui“. Dichiarazione che lascia poco spazio all’interpretazione. Poi però le settimane passano, il Cagliari infila sette risultati utili di fila e chiude la stagione con l’impresa salvezza. E anche le dichiarazioni cambiano. Prima un “assolutamente”, netto nel concetto ma vago nell’espressione, ai microfoni di Sky per Giulini nel pre-gara con il Milan. In seguito la melina di Semplici, che in tutte le dichiarazioni post salvezza ha sempre usato verbi al passato pur confermando la sua volontà e il suo piacere a continuare in panchina in Sardegna.
Attesa
Nel frattempo il tempo va e passano le ore. A Milano sono giorni di incontri e chiamate, non solo con l’entourage di Semplici, che vorrebbe rivedere gli accordi del contratto fino al 2022 dopo la salvezza per condividere progetti e idee e soprattutto per evitare che un approccio difficile alla prossima Serie A possa mettere subito a rischio una convinzione già vacillante in partenza da parte del club sardo, ma anche con i vari Juric, Ranieri e Italiano. Gli accordi economici però non sono tutto, o quasi. Perché per ripartire insieme va condivisa la fiducia. Dopo il Verona Asseminello è stato sferzato dalle sfuriate di allenatore e società, e qualcosa si è incrinato se la promessa di proseguire in caso di salvezza è stata soppiantata da frasi al futuro, da incontri e da chiacchierate con altri profili. Ora la domanda è: il faccia a faccia delle prossime ore darà nuova forza a quella promessa, la renderà leggera leggera ma comunque parzialmente stabile in attesa di nuovi sviluppi su più fronti oppure diventerà totalmente vana? Sembrano dettagli ma gran parte del futuro positivo o negativo del club rossoblù passa attraverso questa decisione.
Roberto Pinna