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L'undici di partenza del Cagliari che ha sfidato il Milan

Cagliari, si riparte da lunedì: Pellegrini c’è, Olsen ancora no

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Lunedì 11 maggio i cancelli di Asseminello dovrebbero riaprire. L’ultima volta che i giocatori rossoblù li hanno varcati è stato lo scorso 9 marzo. Data dell’ultima allenamento prima del rompete le righe a causa del diffondersi del Covid-19, che ha bloccato anche la Serie A. Cagliari che dunque dovrebbe riprendere le sessioni atletiche in forma individuale a una settimana dal via libera del Premier Conte, prima, e del presidente di regione Solinas, poi, che ha decretato l’inizio della cosiddetta Fase 2 sull’isola e in Italia.

La ripresa del Cagliari

Il progetto del Cagliari è quello di riprendere a correre all’inizio della seconda settimana di maggio, con un pizzico di ritardo rispetto ad altri club, perché la società rossoblù ha atteso l’evolversi del discorso sul protocollo sanitario realizzato dalla FIGC e poi passato sotto la lente di ingrandimento del governo. Ora che il protocollo, con qualche modifica, sembra sulla via di essere accettato e poter essere applicato anche il club sardo è pronto a riabbracciare, a distanza (ça va sans dire), i propri calciatori. Ma come sarà la ripresa degli uomini di Zenga? Con il tecnico che non va dimenticato, insieme al tattico Gianni Vio, ha passato tutto il periodo del lockdown per il virus nel centro sportivo dei rossoblù. Il primo passo per il Cagliari è stato quello di mettere in sicurezza Asseminello. I giocatori avranno a disposizione per le sedute atletiche i quattro campi, ma poco altro. Gli ambienti comuni sono in corso di sanificazione. Gli spogliatoi resteranno praticamente off-limits in questa prima fase, specie le docce. Chi dovrà fare lavoro in palestra o riabilitativo al chiuso lo farà in maniera individuale, come già svolto in questo periodo da Pavoletti nel recupero post seconda operazione al ginocchio. Il secondo passo saranno i test per il gruppo squadra: giocatori, tecnici e staff. Da capire, infine, come saranno gli allenamenti: passo terzo che al momento resta in balia degli eventi. Inutile dire che fino a quando non si avrà un’idea chiara della ripartenza della Serie A tutte le ipotesi restano nel campo della teoria. Con il Consiglio Federale che si terrà venerdì 8. Se il campionato avrà un data certa per il nuovo fischio d’inizio, infatti, i giocatori faranno una sorta di lavoro atletico come quello del ritiro dopo la pausa estiva. Carichi, anche se in solitaria, sulla forza, la tenuta e la rapidità. Per poi riprendere dal 18, o più avanti in caso di diverse decisioni future, con le sedute collettive. Ovvio che se la situazione Serie A 2019-20 continuasse a vivere nel limbo, come accaduto nelle ultime settimane, i calciatori farebbero una sorta di ripresa e piccolo mantenimento ben diverso dal lavoro pensato per un ritorno in campo.

Situazione rosa rossoblù

Chi avrà a disposizione Zenga per gli allenamenti individuali? In teoria tutti tranne i tre ragazzi che durante il lockdown hanno lasciato la Sardegna. Il difensore centrale polacco Sebastian Walukiewicz è rientrato a Cagliari venerdì 1 maggio. Il terzino in prestito dalla Juventus Pellegrini è atteso in città tra la notte del 5 maggio e la mattinata del 6. Discorso diverso per Olsen, che è in Svezia,  e che ancora non ha dato una data certa del rientro alla base. Va detto che la società non avendo ancora deciso per una ripresa ufficiale non ha mandato ancora un richiamo ai tesserati fuori dall’isola. Possibile che, specie se la ripresa degli allenamenti sarà accompagnata da quella del campionato, Zenga osservi a distanza di sicurezza, già dalla fase legata al lavoro atletico individuale, anche i giocatori sotto contratto professionistico della Primavera. E quindi Ciocci, Carboni, Boccia, Ladinetti, Marigosu e Gagliano. Sicuramente la riapertura dei cancelli di Asseminello per gli allenamenti individuali metterà, infine, il Cagliari davanti a una possibile modifica della cassa integrazione dei dipendenti,  anche perché alcuni di questi saranno fondamentali per il ritorno alla “normalità” del centro sportivo e alla gestione e organizzazione degli stessi allenamenti in solitaria nella casa rossoblù.

Roberto Pinna

 

 
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