Stabilità, continuità, certezze. Da Udine a Napoli passando per la sfida interna contro la Roma, tre gare nelle quali Leonardo Semplici ha avuto pochi dubbi. La retroguardia del suo Cagliari, a tre o a quattro, ha sempre visto partire nell’undici iniziale gli stessi tre centrali di difesa.
Chi sbaglia paga
In una fase del campionato nella quale è vietato commettere errori, l’allenatore rossoblù sembrerebbe aver negato la classica seconda possibilità. Legittimamente, anche se passare da risolutore a riserva non dev’essere stato facile per Daniele Rugani. Arrivato a gennaio tra lo stupore generale per coprire un ruolo che sembrava già abbondantemente coperto, il centrale di proprietà della Juventus si è guadagnato fin da subito i galloni della titolarità. Già durante il regno di Di Francesco Rugani è stato immediatamente preferito ai compagni per fare coppia con Godín o, in caso di difesa a tre, come certezza assieme al Faraone. Con l’arrivo di Semplici nulla è cambiato, il gol decisivo contro il Bologna la ciliegina sulla torta di un’avventura ricca di parole al miele e con uno sguardo verso un futuro in Sardegna anche dopo questa stagione. È bastata però una prestazione negativa contro il Parma per perdere la maglia da titolare. Chi sbaglia paga e quando il gioco si fa duro diventano dure anche le scelte di Semplici. Tre gare di fila dalla panchina, due spezzoni di pochi minuti a Udine e contro la Roma, l’intera gara di Napoli a guardare i compagni. E il futuro ora non appare così vicino alla maglia rossoblù, anzi.
Scadenza
Ragnar Klavan ha anche lui pagato i suoi stessi errori, prima contro lo Spezia e poi contro il Verona. L’assenza di Ceppitelli per infortunio aveva richiamato tra i titolari il centrale estone, l’esplosione di Carboni lo ha riportato indietro nelle gerarchie. Il contratto che terminerà a giugno non ne ha aiutato la causa, ma ancora di più non l’hanno fatto le due disattenzioni in gare fondamentali come quelle contro i liguri e contro l’Hellas. Il rilancio di Ceppitelli ha fatto il resto nonostante anche il vice capitano rossoblù abbia, sulla carta, la stessa situazione contrattuale. Un segnale per il futuro, l’ex Liverpool pronto a lasciare la Sardegna mentre Ceppitelli il cui rapporto con il Cagliari non appare in bilico nonostante la firma ancora non sia arrivata.
Il mistero
Non in scadenza, nemmeno in prestito, ma anche lui vittima di un errore che lo ha tolto dai giochi. Dalle stelle di valutazioni importanti alle stalle della panchina, Sebastian Walukiewicz ha pagato oltremodo la disattenzione nel finale della gara contro l’Atalanta. Ultima apparizione datata 14 febbraio, un San Valentino che ha interrotto momentaneamente l’amore tra il giovane polacco e la maglia rossoblù. Gli Europei diventati così un miraggio, scavalcato non solo dai compagni più esperti, ma anche da quello di un anno più giovane, come a ribadire che no, non è un problema di età. Nemmeno di allenatore, perché Walukiewicz era già finito nel cosiddetto dimenticatoio con Di Francesco ancora in carica. L’arrivo di Semplici non ha cambiato le gerarchie, anzi, le ha perfino peggiorate. Una stagione che a scanso di sconvolgimenti si chiuderà con 19 presenze in campionato, ma soprattutto con la sensazione dell’incompiuto. Il futuro è dalla sua parte, ma il presente è una discesa nelle preferenze tanto clamorosa quanto inaspettata.
Con Luca Ceppitelli in dubbio per la sfida decisiva contro il Benevento, anche se crescono le quotazioni di un suo recupero dopo lo scontro con Osimhen a Napoli, Rugani, Klavan e Walukiewicz attendono la loro occasione. Difficile che Semplici cambi gerarchie ormai consolidate, soprattutto visto gli errori che ne hanno determinato le scelte. Sbagliare è vietato, a maggior ragione in gare come quella contro i sanniti dal doppio valore. Per questo l’allenatore rossoblù si affida alla continuità, un errore basta per segnare il proprio destino.
Matteo Zizola