Capitoli uguali a se stessi, identico l’inizio, identico lo svolgimento, identico il finale. Il libro della stagione del Cagliari è una sequenza di racconti che uno dopo l’altro parlano della stessa vicenda, come vittima di un incantesimo senza via d’uscita.
Tra narrazione e realtà
“Sulla carta sono molto forti e questo dimostra quanto è complicata la A“, dichiarazione di Roberto D’Aversa, tecnico del Parma che affronterà il Cagliari alla Sardegna Arena nella serata di sabato 17 aprile. Parole magari diverse, ma che nella sostanza ricalcano quelle di chi lo ha preceduto prima di affrontare i rossoblù. Italiano, Juric, Conte e tanti altri hanno sempre lodato le qualità della rosa di Semplici (e Di Francesco in passato). E proprio l’allenatore in pectore del Cagliari ha replicato come ormai consuetudine a chi chiedeva se quella contro i ducali fosse la classica gara da dentro o fuori nella lotta salvezza. “Non è un’ultima spiaggia“, ovvero ci sono ancora tante partite, o meglio finali per usare un termine abusato, quindi la sfida dell’Arena è sì importante, ma non decisiva.
Finale vera
Che la partita contro il Parma sia invece una gara da vincere senza se e senza ma lo ha ricordato Tommaso Giulini in settimana. Anche perché i complimenti sulla carta alla fine stancano, oltre che lasciare il tempo che trovano di fronte allo scorrere degli eventi. Un Cagliari che non dovrebbe essere nella posizione di classifica che dice il campo, eppure ogni volta la parte centrale del racconto parla di avversarie che escono dalla sfida con una vittoria. I rossoblù, invece, con le mani vuote guardano alla partita successiva, alla nuova finale che diventa sempre quella più importante della precedente, non fosse che il tempo corre veloce e il gong del campionato e a otto passi dal risuonare. Che non sia un’ultima spiaggia dal punto di vista matematico è lapalissiano, ma un conto sono i conti, un altro la realtà. E non si tratta di una sfida da dentro o fuori solo per il Cagliari, ma anche per il suo allenatore che potrebbe vivere ore di fuoco in caso di risultato negativo.
Ribaltone
Dietro la porta si affacciano diverse possibilità, nessuno vuole considerarle perché la vittoria è un dovere oltre che una necessità. Eppure Leonardo Semplici non può che essere a rischio nonostante le parole del presidente Giulini in settimana lo abbiano designato come futuro allenatore del Cagliari in caso di salvezza. Una non vittoria contro il Parma allontanerebbe però il compimento di un’impresa già complessa. E allora si aprirebbero scenari per nulla scontati. Riportare in panchina Di Francesco non può essere esclusa come possibilità, così come la soluzione interna. Occhi e orecchie sono intanto attenti in direzione Genova dove le schermaglie tra Ferrero e Ranieri vedono il Cagliari interessato.
Discorsi apparentemente lontani, ma che diventerebbero attuali qualora il Cagliari non riuscisse a spezzare l’incantesimo contro il Parma. Complimenti degli avversari di turno, partita, risultato negativo e via fino alla prossima. La vittoria per cambiare scenario, per sperare, per tenere viva la lotta salvezza e soprattutto per rompere un loop infinito che aggiunge beffa al danno di un campionato dai contorni inaspettati.
Matteo Zizola