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Cagliari | Dall’istinto alla maturità: Nicola aspetta il vero Luvumbo

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Istintività o maturità? Lasciarsi guidare solo dal proprio ego oppure esplorare nuovi orizzonti, seguendo un tipo di percorso fatto anche di disciplina – tattica, tecnica e mentale – e di gestione più consapevole del proprio talento? Percorsi diversi tra di loro, ma un dilemma come questo, per un giocatore ecclettico e di qualità come Zito Luvumbo, potrebbe essere di difficile risoluzione, quantomeno nell’immediato. C’è chi ritiene l’attaccante angolano del Cagliari un potenziale spacca-partite, chi sostiene che il ruolo assegnatogli sotto punta, specie quando viene schierato dall’inizio, non sia quello adatto al suo modo di interpretare la fase offensiva e c’è chi invece lo ritiene ancora poco incline a un calcio più propositivo e complesso come quello di Davide Nicola. Punti di vista differenti accomunati però da un unico interrogativo: cosa vuol fare da grande il buon Zito?

Visioni

Chi l’ha avuto a disposizione in prima squadra nelle ultime due stagioni a Cagliari come Claudio Ranieri ha le idee ben chiare su cosa ha dato e soprattutto su cosa può ancora fare Luvumbo per fare breccia in maniera definitiva – calcisticamente parlando – nell’ambiente rossoblù. “Luvumbo? Possiede potenzialità importanti, è giovane, ma non va caricato di responsabilità più del dovuto. Le qualità non si discutono ma in questo momento non ci si può aspettare che sia un attaccante da 15 gol”, ha dichiarato l’allenatore romano nella giornata di ieri, giovedì 10 ottobre, ai microfoni della Gazzetta Dello Sport. E proprio Ranieri, in più di una circostanza nella sua seconda avventura alla guida del Cagliari, ha messo l’accento più che altro sull’eccesso di istintività che spesso e volentieri ha bloccato il processo di consolidamento e di crescita dello stesso Luvumbo, che comunque al suo primo anno in Serie A ha messo a segno 4 gol che si sono rivelati di una certa importanza nella cavalcata salvezza del Cagliari dello scorso campionato. Il talento del giocatore originario di Luanda, quindi, non è affatto in discussione così come il tempo è ancora dalla parte del numero 77 rossoblù visti i suoi 22 anni ma uno step in più va sicuramente fatto da qui in avanti. Aspetto questo su cui sta cercando di lavorare fin dal suo arrivo sulla panchina del Cagliari, Davide Nicola. Anche l’allenatore piemontese, come il suo predecessore, ha riconosciuto la qualità e il talento di Luvumbo che però è chiamato a fare il passo successivo, quello dal punto di vista dell’approccio mentale oltre che dell’incisività sotto porta e della costanza di rendimento, pur senza avere l’ostacolo della pressione del momento. “Luvumbo poco cinico? Io non credo che senta l’assenza del gol, a me non interessa più di tanto. Io non gliela faccio pesare, fare il salto di qualità significa farlo anche dal punto di vista mentale e senza preoccuparsi troppo“, dichiarò Nicola nella conferenza stampa post Cremonese dello scorso 24 settembre. Visioni, quelle di Ranieri e Nicola, che vanno nella stessa direzione e che vedono la possibilità di un futuro positivo per Luvumbo, che rimane comunque, al di là di quelli che possono essere gli inciampi lungo il cammino, un giocatore importante per questo Cagliari anche nella stagione in corso.

Piccoli passi

Il cambio di mentalità è soltanto uno dei gradini del percorso di crescita, di maturità e di assestamento definitivo che Nicola vorrebbe far intraprendere a Luvumbo in questa stagione. Intendiamoci, però: l’impegno e la tenacia di voler dimostrare a tutti i costi di esserci, anche se la casellina magica dei gol è ancora vuota, non sono mancate nelle prestazioni di Luvumbo in questa prima parte di campionato. E questo viene testimoniato anche dai numeri forniti dalla Opta. Il copione è più o meno del Luvumbo che, bene o male, tutti conosciamo. Nello specifico, subisce tanti falli (11, più di ogni altro attaccante a disposizione di Nicola), è quello che crea il maggior numero di occasioni (7), che effettua più cross (16, con Viola che, pur non essendo un attaccante puro, è il suo più diretto inseguitore con 7), più dribbling (8) e più tiri in totale (6) e che è secondo per passaggi positivi (62, meglio di lui solo Piccoli – tra gli attaccanti – con 64). Cosa manca quindi a Zito per fare lo step successivo? La prima parola chiave è cinismo, visto che solo uno dei suoi sei tiri in questo campionato è stato verso lo specchio della porta mentre la seconda è controllo, riguardante in particolare il proprio potenziale, dato che viene sottolineato dai 66 palloni persi dopo 7 giornate, figli soprattutto o della troppa fretta o di scelte sbagliate nelle giocate. E poi ci sono le singole prestazioni sul campo. Contro il Parma, Luvumbo è stato schierato nella posizione di esterno alto a sinistra nel 4-4-1-1 messo a punto da Nicola. Tanto lavoro, quindi, per il numero 77 in entrambe le fasi e tanto sacrificio, aspetto che deve essere ancora assimilato non tanto mentalmente quanto tatticamente dall’angolano. Nella gara contro gli emiliani, a parte un’occasione sprecata davanti alla porta, è arrivato comunque il suo primo assist stagionale – non ne metteva a referto uno dal 16 dicembre 2023, 2-1 al Maradona contro il Napoli – per la prima rete con la maglia del Cagliari di Nadir Zortea. A Torino contro la Juventus, invece, è arrivato il primo subentro in questo campionato dopo sei titolarità consecutive. Per Luvumbo trentatré minuti in campo, nei tentativi di assalto del Cagliari al pareggio, per poter incidere ma avendo qualche difficoltà nell’eseguire le indicazioni in fase di non possesso, che probabilmente ne hanno limitato la fantasia, ma la sua presenza nei pressi dell’area bianconera ha messo comunque in apprensione la retroguardia di Thiago Motta. Impegno e voglia, quelli messi da Luvumbo anche se a fasi alterne in questo inizio di stagione, che sono stati ripagati anche dalla convocazione dell’attaccante del Cagliari con la sua Angola nel percorso di qualificazione alla prossima Coppa d’Africa (qui i dettagli). Nicola, è vero, non lo avrà a disposizione per alcuni giorni ma la strada è già tracciata e il tecnico piemontese del Cagliari spera nel definitivo salto di qualità di Luvumbo, genio e sregolatezza anche in questo nuovo ciclo a tinte rossoblù.

Fabio Loi

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