Da titolare a rincalzo. Da scommessa vincente a un’estate con la valigia in mano fino alla fine del mercato. Da giovane già maturo per la nazionale maggiore al passo indietro in Under 21. Sebastian Walukiewicz sta vivendo uno dei momenti più difficili della sua fin qui breve carriera. Tuttavia, almeno fino a gennaio, il ventunenne potrebbe essere ancora utile alla causa rossoblù.
Tutto in una stagione
Dodici titolarità di fila, interrotte solo da un piccolo infortunio, e poi ancora quattro partite dall’inizio. Nelle prime sedici partite disputate nella passata stagione, il centrale polacco aveva saltato solo ’29 minuti di gioco, risultando l’under 20 più utilizzato della Serie A per gran parte del campionato. Capacità di impostare e di uscire palla al piede, qualche sbavatura in marcatura ma non in grado di macchiare un profilo altamente futuribile. Poi la crisi di risultati del Cagliari, la fine dell’era Di Francesco e l’arrivo di Semplici con il definitivo passaggio alla difesa a 3 e la scelta del tecnico di affidarsi completamente all’esperienza. Walu non gioca le ultime 15 partite e comincia a sentirsi sempre più lontano dall’isola, complice anche la mancata convocazione con la Polonia per Euro2020. Con la maglia della nazionale conquistata appena qualche mese prima. Una realtà che nessuna delle parti si aspettava di poter vivere dopo l’inizio dell’annata. Perché per il Cagliari Walukiewicz ha significato un investimento da circa 4 milioni di euro che sembrava potesse fruttare un’importante plusvalenza vista le sirene delle sessioni di mercato precedenti, e per il giocatore la Sardegna pareva essere un ottimo trampolino di lancio da cui allontanarsi solo perché meritevole di approdare in piazze dai nomi altisonanti. Per questo, l’ultima strana sessione di mercato sembrava essersi trasformata nel momento adatto a un addio amaro e ricco di rimpianti. Semplici nel mentre ha provato a ricucire lo strappo, senza però ottenere grande successo, vista anche la conferma nella posizione di braccetto destro nella difesa a 3, dove il centrale non si è fin qui mai trovato a suo agio. Tante informazioni richieste ma mai un affondo vero e proprio fino all’offerta del Torino e la possibilità di uno scambio con Izzo. Sembrava fatta perché il polacco finisse nelle mani di Juric, poi, invece, le richieste economiche del giocatore napoletano al Cagliari hanno fatto finire tutto nel dimenticatoio, come confessato dallo stesso Capozucca.
Addio mancato
La partita da titolare contro lo Spezia, finita dopo 63 minuti, ha mostrato un Walukiewicz timido in fase di costruzione, poco convinto nel dar sostegno a Nandez e poco sicuro nei movimenti in fase difensiva; l’errore sotto porta che avrebbe consentito al Cagliari di pareggiare già nel primo tempo, la prova che nella testa del giocatore ci fosse ancora altro. La panchina a San Siro contro il Milan, nell’ultimo turno di campionato, ha rappresentato una nuova bocciatura decisa dal tecnico toscano e uno spiraglio lasciato aperto per una partenza sperata dal giocatore. L’impossibilità dello scambio con Izzo ha però bloccato tutto, per un Cagliari che ha deciso solamente di cautelarsi con l’arrivo di Martin Caceres ma non di lasciare andare quella che oggi rimane una delle poche alternative in difesa. Un susseguirsi di eventi a cui si è aggiunta la nuova mancata convocazione con la nazionale maggiore della Polonia. La retrocessione in Under 21 con la selezione polacca è stata la ciliegina negativa sulla torta. Un pesante passo indietro, nonostante la fascia da capitano al braccio e la posizione preferita occupata in campo, sia nella difesa a 3 che in quella a 4, condito dall’autorete contro Israele.
L’ancora giovane Walu e i suoi dolori non sono solo un problema del classe 2000. Restano anche un problema per un Cagliari che avrebbe bisogno di confermare la valenza del suo investimento e di quel giocatore con più qualità nell’impostare dalle retrovie rispetto ai compagni più anziani. Le probabili assenze di Godin e Caceres, con un Ceppitelli ancora alle prese con qualche problema fisico, potrebbero portare Semplici a concedere una nuova opportunità al polacco. Il tempo resta dalla parte di Walukiewicz ma le lancette, nel frattempo, continuano a correre.
Matteo Cardia