Il Cagliari della rivoluzione post retrocessione ha cambiato forma di governo. Non più la monarchia del gol, ma una repubblica retta da più protagonisti. Joao Pedro è il passato, il presente – e, chissà, anche il futuro – segue il detto del tutti sono importanti, nessuno è indispensabile.
Primi acuti
Sembra passata un’era dal quasi 40% con cui Joao Pedro governava la monarchia rossoblù. Tredici reti sulle trentaquattro totali della squadra nella stagione 2021-22 culminata con la retrocessione. Lasciata la Sardegna per volare verso la Turchia, sponda Fenerbahce, si pensava che il brasiliano avrebbe creato un vuoto difficile da colmare. L’arrivo di Gianluca Lapadula a garantire i gol necessari per un campionato di vertice, la conferma di Leonardo Pavoletti ad aggiungere un ulteriore carico. Dopo le prime quattro giornate, però, gli attaccanti del Cagliari erano ancora a secco – al netto della rete di Gastón Pereiro a Como – fino alla vittoria di Benevento che ha regalato i primi gol delle punte a disposizione di Liverani. Prima l’italo-peruviano, poi Zito Luvumbo, due reti che hanno regalato tre punti e soprattutto una maggiore fiducia ai terminali offensivi rossoblù.
Tavolo per sei
Cinque giornate, tre gol subiti e sei segnati. E, soprattutto, sei goleador diversi a raccontare di una squadra che può colpire in diversi modi e con diversi protagonisti. Da fuori, di testa, di rapina, in contropiede. Non più la monarchia di Joao Pedro, ma la repubblica di Pereiro, Mancosu, Makoumbou, Rog, Lapadula e Luvumbo. I sei che hanno messo la firma sul tabellino delle sfide contro Como Cittadella, Modena e Benevento, rimanendo a secco soltanto contro la Spal. Tre centrocampisti contro il solo Deiola della passata stagione che, in totale, aveva visto andare a segno il Cagliari con dieci giocatori diversi. Un totale di 34 gol, bottino povero che assieme ai 68 concesso avevano sancito l’amara retrocessione. L’ultima sfida di Venezia come cartina di tornasole, uno zero a zero simbolo del no Joao Pedro no party mentre la festa del gol in cadetteria è stata aperta fin da subito a più invitati, dando così ai rossoblù più armi per colpire.
All’appello mancano soltanto i difensori. Nessuna rete dalla retroguardia, nessuna dallo sviluppo di calci da fermo. Per ora, se si vuole cercare il pelo nell’uovo, l’unico difetto del Cagliari targato Serie B. Gol che arriveranno, magari già partendo dalla sfida contro il Bari alla Unipol Domus di sabato 17 settembre alle ore 14. Per allargare i protagonisti della repubblica del gol rossoblù e allontanare sempre di più il ricordo del Re Joao Pedro. Perché, in fondo, per raggiungere nuovamente il paradiso è fondamentale che tutti siano importanti e nessuno indispensabile.
Matteo Zizola