La Sardegna protagonista a Den Haag. Come? Con una delle eccellenze che contraddistinguono la nostra isola: la cucina.
Trenta giorni di cooking tour, così da promuovere la cucina sarda in Olanda, creando un ponte virtuale tra l’isola e il paese dei tulipani, a base di prodotti tipici particolarmente apprezzati già in patria. È il succo dell’iniziativa voluta da Francesco Zucca, chef del ristorante cagliaritano Bistrot 100, che ha strutturato questo progetto che lo vedrà impegnato, insieme ad alcuni produttori isolani, per un mese tra show-cooking, corsi di cucina, cene e degustazioni.
“L’obiettivo principale è far conoscere la cucina sarda a chi ancora ne è a digiuno. Al di là del gioco di parole, tutti gli eventi si terranno a Den Haag (L’Aja, ndr) – spiega Zucca – e vedono la partecipazione di diversi partner isolani, vere e proprie eccellenze del settore del food, come Argiolas formaggi, il panificio Ferreli, insieme alle Cantine di Dolianova e all’olio D’Olia. Quindi formaggi, pane, vino e olio: tutti prodotti che faremo assaggiare nudi e crudi, per così dire, nella prima degustazione, che sarà seguita da una cena tipica sarda”.
Sardegna e Olanda sono mondi geograficamente e culinariamente assai lontani, ma il tour di un mese è un modo per promuovere un incontro tra le due realtà, racconta ancora lo chef: “Proporremo piatti tipici utilizzando i prodotti messi a disposizione dai partner, per esempio i culurgiones, le lasagne a base di pane carasau e pani lentu, insieme ai vari condimenti”.
Ma la manifestazione – che si terrà nel ristorante The Court a Den Haag – non si limiterà solo a una degustazione (il 9 gennaio) e a una cena (l’11): ci sarà l’occasione anche per imparare a fare la pasta fresca, oppure corsi di preparazione di sughi tipici. “Le lezioni sono aperte a classi di 80 allievi, pronti a cimentarsi con la cucina italiana e sarda in particolare: pasta, condimenti e i diversi modi di marinare la carne. Quel che conta è l’obiettivo della manifestazione: far conoscere la cucina sarda e, quindi, anche la nostra cultura”. Parola di chef.
Francesco Aresu