La nuova rubrica di Centotrentuno.com, a cura di Silvia Cauli.
[KGVID]https://www.centotrentuno.com/wp-content/uploads/2020/05/Senza-Filtri-–-Mario-Sanna.mp4[/KGVID]
Mario Sanna, titolare dello Studio Grafico EDDU di Sassari e partner di Centotrentuno.com, è l’ospite di questa puntata. Un giovane sardo, che tre anni fa, ha aperto la sua attività nonostante, spesso, non si è positivi ad incoraggiare i giovani a farlo. Mario ha fatto tesoro della sua esperienza, delle sue competenze, del suo talento e della sua preparazione. Per lui svolgere oggi un lavoro che lo soddisfi è molto importante: “Ho fatto una scelta coraggiosa, ho pensato di scommettere su me stesso, ero un ragazzo che lavorava per diverse realtà commerciali con dei contratti a termine, ma nel mentre coltivavo la mia passione, ovvero la grafica”, racconta Sanna.
Creatività, bellezza e incontro sono le parole chiave di questa intervista, il giovane sassarese racchiude questo nella descrizione del suo lavoro: “La creatività è presente in tutti noi, basta solo riscoprirla, bisogna andare a cercarla, essere affamati, essere folli – spiega Mario – sta a noi metterla in circolo facendo un po’ di allenamento, scoprendo la bellezza di vedere forme in altro modo; vedere un qualcosa di normale in qualcosa di folle e diverso”, è la descrizione di creatività secondo il giovane sassarese.
Un venditore di idee, così di definisce Mario, sempre alla ricerca dell’idea diversa dal solito è quello che lui realizza, non vuole accontentarsi di aiutare i clienti a comunicare, o meglio pubblicizzare la propria azienda, la creatività è quello che ti permette di realizzare qualcosa di nuovo, qualcosa che non realizzerebbero tutti. Una bella storia che può essere da esempio a tutti i giovani sardi, soprattutto in un momento di difficoltà come quello che stiamo vivendo, perché Mario ha voluto tentare, ha voluto rischiare, riuscendo molto bene in quello che era ed è ancora oggi, il suo progetto di vita. Il messaggio che trasmette Mario si avvicina molto a un pensiero di Jack Canfield: “Tutto ciò che vuoi è dell’altra parte della paura”.
Silvia Cauli