Torna il consueto appuntamento con la rubrica di Centotrentuno.com che parla di Cagliari.
Avrebbe compiuto 31 anni dieci giorni fa, invece gli hanno rubato la vita, come ha scritto la mamma Paola su Twitter. Giulio Regeni era uno di quei giovani europei che non vogliono confini, hanno voglia di superarli, per conoscere e capire cosa c’è altrove, quali dinamiche sociali, quali aspirazioni e bisogni degli uomini, quali prospettive per la libertà individuale. Quella che lui ha pagato con la vita.
Quando è stato inghiottito nella voragine di violenza e bugie del Cairo, mi sono venute subito in mente le facce di tanti ricercatori dell’Università di Cagliari che ho incontrato in questi anni, come Regeni interessati a studiare il Medio Oriente, come lui pronti a fare la valigia e partire per lavorare, come dicono loro, sul campo. L’hanno fatto tante volte, appena c’è stata una borsa di studio disponibile; forse anche loro hanno corso dei rischi, hanno incrociato le persone sbagliate, indagato fatti di cui sarebbe stato meglio non parlare, ma li ho visti, per fortuna, tornare in Sardegna, in facoltà, con il materiale raccolto per la loro ricerca e la voglia di ripartire.
È difficile immaginare che possano succedere cose così. Invece, sono passati tre anni dalla morte di Giulio Regeni. Tre anni di silenzio ed enormi bugie per quello che è stato ribattezzato un omicidio di Stato. Il 25 gennaio del 2016 è il giorno della sua scomparsa e anche Cagliari, come tante città italiane e nel mondo, grida che non siamo disposti a mollare, vogliamo la verità per Giulio Regeni.
Stasera in tutta l’Italia ci saranno fiaccolate, manifestazioni che servono soprattutto a tenere alta l’attenzione, Cagliari si distingue, mi sembra importante che il capoluogo sardo abbia scelto di lasciare un segno permanente dell’impegno a dare giustizia al giovane ricercatore friulano.
Davanti al tribunale, nella piazza dedicata a Falcone e Borsellino, da oggi c’è una panchina gialla, il colore scelto per la campagna promossa da Amnesty International sul caso. Il simbolo è stato lo striscione “Verità per Regeni”, che è sempre rimasto in questi anni esposto anche sulla facciata del municipio di Cagliari, che anche in questa occasione ha sostenuto, insieme all’Università, l’iniziativa del Gruppo sardo 128 di Amnesty.
Stasera, alle 18.30, ci sarà un simbolico battesimo della panchina per il giallo Giulio, parteciperanno le istituzioni, le associazioni dei ricercatori universitari, gli studenti dei licei, sarà un momento di riflessione condivisa, nella settimana che è dedicata alla memoria e ancora di più alla giustizia.
Mrs. Doolittle