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#10 | Istinti predatori al distributore

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Torna il consueto appuntamento con la rubrica di Centotrentuno.com che parla di Cagliari!

È la settimana dei fiori e delle canzoni. Domani inizia Sanremo e positività e spirito patrio dovrebbero pervaderci.

Invece, questo è un lunedì di ordinaria aggressività, che fa riflettere sul fatto che anche Cagliari, tutto sommato tranquilla città dove sole, aria e vento dovrebbero dare ossigeno e ristoro alle menti, inizia invece a soffrire sempre più del male della modernità, la ferocia da auto.

Non faccio coming out, no, è tale la mia antipatia per la macchina, che mi sono imposta d’essere un serafino al volante, mi concedo di borbottare, se è il caso di mandare al diavolo, sempre a denti stretti. Per questo, sono diventata ottima osservatrice.

A tanti piccoli episodi, abbastanza recenti, se ne è aggiunto uno che mi ha fatto riflettere.

Distributore al centro della città, sette della sera, una giornata da archiviare alle spalle, pioggerellina. Una degli erogatori è rotto, non si nota subito, mentre si forma la fila, si chiacchiera nell’abitacolo, ci si distrae…capita così che, la signora dell’auto A, più accorta degli altri, noti il problema e prontamente si sposti davanti all’erogatore funzionante.

Ha superato un’auto B, dentro la quale una coppia è evidentemente persa nei suoi discorsi. Quando però si ridestano e si accorgono di essere stati scavalcati…

Scena da predatori nella savana, avrei voluto – e forse dovuto – filmarli: mentre la signora della vettura A sta facendo le operazioni, lui, il maschio alfa, scende e la minaccia fisicamente, mentre la sua compagna la insulta per avere osato superarli. Ora, la malcapitata o furba (chi mai lo saprà?), prova a scusarsi, spiegando che ha visto tutti fermi e distratti e ha fatto l’intraprendente. Non è sufficiente, perché i due hanno, diciamolo, voglia di essere aggressivi, continuano a imprecare, a girarle intorno come cani rognosi.

Ho letto che, secondo lo psichiatra cagliaritano Antonio Preti, l’aggressività in auto, è conseguenza un sovraccarico cognitivo, troppe cose cui pensare mentre si guida, quindi è difficile controllare l’animale che c’è in noi.

In questo caso, però, non è così. Questo fa paura.

La vittima si innervosisce e cade nella trappola, risponde. Agli Olindo e Rosa della pompa di benzina non gli pare vero, giù parolacce, la circondano in due, tanto che un ragazzo si sente in dovere di intervenire, perché la situazione degenera, ma anche perché l’uomo sta per passare dalle parole ai fatti e gli viene ricordato che ha di fronte una donna.

Non sono fatti tuoi, risponde, lo sono dal momento che sei violento con una signora, gli risponde l’altro.

L’auto A intanto è schizzata via, parto anche io, pensando che, questo episodio si somma ai vari e ripetuti clacson suonati all’impazzata, i vaffa volanti, qualche inseguimento minaccioso, sempre più frequenti, nelle strade cagliaritane.

Che dire, be quiet, che la settimana abbia inizio.

Mrs. Doolittle